Premio Agorà, la lectio magistralis di Marini - Live Sicilia

Premio Agorà, la lectio magistralis di Marini

L'incontro.

La creatività come base di tutto, la storia come strumento per raccontare un sogno e l’idea come minimo comune denominatore. Così Lorenzo Marini, pubblicitario, scrittore e artista, ceo & founder di Marini Group, si è presentato, venerdì scorso, agli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università degli studi di Palermo per una lectio magistralis su “Stile e linguaggio della comunicazione moderna”. Un incontro, aperto da Dario Mangano, docente di Semiotica del Brand; Gianfranco Marrone, docente di semiotica del Media; e Salvatore Limuti, presidente del Premio Agorà, storico riconoscimento fondato dal Club Dirigenti Marketing di cui è presidente l’imprenditore palermitano Nino Salerno, che premia le migliori campagne pubblicitarie nazionali delle agenzie di comunicazione e i clienti che ne hanno commissionato la creazione.

“Prima di qualsiasi cosa – ha raccontato Marini agli studenti – occorre chiedersi che cosa vuole il consumatore in questo momento, consapevoli del fatto che il mondo cambia tutti i paradigmi continuamente. Ogni prodotto deve raccontare una storia. E la storia deve essere simile al proprio destinatario che sceglierà una marca come sceglie un amico, non per la somma algebrica di pregi e difetti, ma semplicemente perché parla il suo linguaggio”. Alla base della comunicazione c’è infatti l’identificazione: “Scegliamo sempre chi parla come noi, chi la pensa come noi”, ha continuato Marini, che ha poi però fornito un ulteriore elemento: “Occorre trasformare il prodotto da vendere in una promessa, perché questa ti aiuta a risolvere un problema”.

Ed ecco quindi, il racconto di un sogno e l’idea di fondo che unisce ogni cosa. “Ciò che conta – ha concluso Marini – è avere la forza e la determinazione per portare avanti le proprie idee. Anche quando arrendersi sembra l’unica cosa da fare. Come quei due granelli caduti in una tazza di latte che iniziano a girare per non affogare: il primo continua a ripetere che non c’è speranza, il secondo non vuole arrendersi e continua a girare in modo vorticoso per non affogare. Ad un certo punto il primo granello, sfinito, decide di lasciarsi andare e annega mentre il secondo, raccolte le ultime forze, continua a girare fino a quando si rende conto che, grazie ai suoi giri vorticosi, il latte è diventato burro permettendogli così di saltare fuori dalla tazza”. Mai arrendersi quindi e soprattutto spazio alle parole come strumento per veicolare le idee. Le stesse che Marini ha rappresentato nell’opera “Una pioggia di idee”, che andrà al vincitore del Premio Agorà. “Anche quest’anno – ha detto Nino Salerno – il Premio rappresenterà una vetrina importante per le aziende italiane e per gli addetti ai lavori e l’incontro di oggi con un creativo dello spessore di Lorenzo Marini rientra nella qualità di un appuntamento che continua ad essere sicuramente tra i più attesi”. “La longevità di questo Premio – ha concluso Salvatore Limuti – testimonia il successo di una esperienza che nel tempo si è andata consolidando e che ci porta, come testimoniano i progetti premiati, a veicolare il successo e l’evoluzione della comunicazione in tutte le sue forme”.

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