Presidenzialismo, Castiglione:| “Proposta condivisa” - Live Sicilia

Presidenzialismo, Castiglione:| “Proposta condivisa”

Presentato a Catania il comitato Scegliamoci la Repubblica. Al tavolo dei relatori il costituzionalista Felice Giuffré, Harald Bonura e il senatore Salvo Torrisi.

RIFORME ISTITUZIONALI
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CATANIA – “In Italia non dovrà succedere più quanto accaduto a febbraio”. Il monito di Felice Giuffré, costituzionalista in forza dell’ateneo catanese, è perentorio e mira al caos istituzionale che si è venuto a creare dopo le ultime politiche, che non hanno consegnato al paese una maggioranza palese. Uno stallo senza se e senza ma che ha determinato due ingredienti assolutamente inediti della politica italiana: il primo settennato-bis della storia repubblicana e la prima grosse-coalition in salsa tricolore. “Scegliamoci la Repubblica” , il comitato che dai primi di giugno ha presentato un disegno di legge di iniziativa popolare per riscrivere dal basso la Costituzione in senso semi-presidenziale, ha fatto ieri il suo esordio catanese. Spiega ancora Giuffré, che è uno dei promotori dell’iniziativa: “Il semipresendazialismo alla francese è un sistema equilibrato, che garantisce governabilità e consente ai cittadini di riavvicinarci alle istituzioni. Vogliamo anche – aggiunge il costituzionalista- un sistema elettorale che sia al contempo maggioritario e a doppio turno. Su questi temi -sottolinea Giuffré- c’è oggi una condivisione bilaterale”.

Presente al tavolo dei relatori lo stato maggior del Pdl etneo, che ha sposato appieno l’iniziativa. Per Nuccio Condorelli, capogruppo uscente del partito azzurro a Palazzo degli Elefanti “questa iniziativa propone una occasione storica ai cittadini che non può essere persa”. Sonia Grasso, responsabile delle donne del Pdl, ha voluto declinare invece la proposta semipresidenziale in termini politici: “Proprio ora che si avverte una grande sfiducia contro la classe dirigente, dobbiamo tornare a parlare di temi alti”. Va al centro della questione il senatore Salvo Torrisi: “La necessità del momento è modernizzare il sistema politico. I problemi di ora, vedi la crisi economica, necessitano di processi decisionali più snelli. Negli anni ottanta – ha aggiunto- si è pensato che cambiando la legge elettorale avremmo agevolato una nuova fase, ma si è sbagliato”.

Lo spirito di Scegliamoci la Repubblica, nonostante intercetti uno dei cavalli di battaglia storici del centrodestra, si propone come assolutamente trasversale. A spiegare questa sintonia bipartisan c’è al tavolo dei relatori anche Harald Bonura, avvocato amministrativista vicino ai liberal-Pd di Enzo Bianco: “Non ha più senso avanzare pregiudizi sul presidenzialismo. A differenza del 1948, oggi, ogni deriva autoritaria è fuori luogo. Non parliamo dunque più – sottolinea- di nessuna eresia. Bisogna accettare invece la partecipazione. Insomma – aggiunge-i cittadini non devono essere buoni soltanto per cambiare il piano tariffario del telefono. Sono maturi per scegliere il proprio capo del governo”.

Stona però l’assenza in sala degli esponenti dell’area ex Alleanza Nazionale, primo partito a puntare con decisione sulla ricetta presidenziale. Che sia questa una prova tecnica di divorzio tra le due anime del Pdl in vista della rifondazione di Forza Italia, lo smentisce a LiveSiciliaCatania il sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione: “Assolutamente, noi puntiamo ad un coinvolgimento quanto più ampio possibile. Il presidenzialismo non appartiene al solo Pdl. Si pensi che anche una figura come quella di Romani Prodi la condivide. Vogliamo oggi mettere al centro i cittadini e la società civile. È questo -conclude Castiglione- il nostro spirito”.

 


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