Presunta foto con il generale Delfino, Berlusconi e Graviano: indagini - Live Sicilia

Presunta foto con il generale Delfino, Berlusconi e Graviano: indagini

A parlare dello scatto è stato il giornalista Massimo Giletti
INDAGINI
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PALERMO – Una presunta foto, risalente agli anni ’90, che ritrarrebbe Silvio Berlusconi insieme al generale dei carabinieri Francesco Delfino e a Giuseppe Graviano è al centro dei nuovi accertamenti dei magistrati della procura di Firenze che indagano sulle stragi del 1993.

A parlare della foto agli inquirenti è stato Massimo Giletti, al quale un’immagine sarebbe stata mostrata da lontano da Salvatore Baiardo, il favoreggiatore dei Graviano, ospitato dal giornalista a ‘Non è l’Arena’, programma sospeso da La7 due giorni fa. Lo scrivono oggi i quotidiani Repubblica e Il Fatto quotidiano, che riportano i verbali delle dichiarazioni di Giletti contenuti nel decreto della perquisizione eseguita il 27 marzo scorso su ordine della Dda di Firenze nei confronti di Baiardo, finalizzata a trovare quella foto “ove esistente”.

Scatto sparito e documento distrutto

Lo scatto, di cui ha scritto anche il Domani, non è stato però rinvenuto e Baiardo ha negato l’esistenza quando è stato interrogato sempre a marzo. Giletti, sentito dalla procura fiorentina come persona informata sui fatti il 19 dicembre e il 23 febbraio, secondo quanto si legge nei due quotidiani, ha spiegato che avrebbe riconosciuto Berlusconi in una foto mostratagli da lontano, e in un luogo scuro, da Baiardo, ma di non averla mai avuta in mano e di non averne potuto verificare l’autenticità.

La perquisizione, riferisce Il Fatto quotidiano, era finalizzata anche a trovare un documento “che si assume idoneo a fare chiarezza sulla trattativa” Stato-mafia e di cui ne avrebbe parlato a Giletti sempre Baiardo. In questo caso al giornalista non sarebbe però stato mostrato nulla e Baiardo avrebbe poi riferito a Giletti di averlo strappato.

Berlusconi indagato sulle stragi

Silvio Berlusconi, insieme a Marcello Dell’Utri, è stato indagato a più riprese dalla procura fiorentina nell’ambito delle indagini sui mandanti esterni alla stragi del 1993: per entrambi l’inchiesta era stata archiviata e poi riaperta più volte dagli anni ’90. Da quanto riferisce ancora Il Fatto quotidiano, il numero di procedimento collegato al decreto di perquisizione a Baiardo, risalente al 2022, fa ritenere che l’indagine sia stata chiusa e poi riaperta per la quinta volta.


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