Presunto caso di malasanità| “Nessuna risonanza è stata negata” - Live Sicilia

Presunto caso di malasanità| “Nessuna risonanza è stata negata”

Secca smentita dell'Azienda sanitaria provinciale in merito a un caso denunciato alla stampa.

CATANIA – “Nessuna risonanza magnetica è stata mai negata”. È netta la presa di posizione dell’Azienda sanitaria provinciale che così smentisce quanto denunciato da un’utente al quotidiano La Sicilia circa il presunto diniego di una prestazione radiologica. “Non si tratta di cattiva burocrazia, mala sanità o di eccessi di pedanteria – si legge nella nota emessa dall’ufficio comunicazione e stampa dell’Asp – bensì del rispetto della normativa e di una corretta informazione medica data all’utente”.

I fatti. Secondo quanto emerge dal racconto affidato al quotidiano catanese, una donna in gravidanza  si sarebbe vista negare una risonanza magnetica encefalo e rachide cervicale con la motivazione: “Il suo caso non è urgente”. Secondo l’Asp, invece, la vicenda avrebbero avuto uno sviluppo differente e sarebbe “molto più complessa rispetto a quanto sinteticamente esposto”. Il nodo riguarderebbe “l’appropriatezza della prestazione, la responsabilità nella valutazione del medico radiologo e la corretta informazione al paziente”. Insomma, l’esame in questione non rientra tra quelli di per sé urgenti, ma – fanno sapere – “fra le prestazioni differibili e quindi da eseguire entro 60 giorni”.

Racconta il medico Gianfranco Di Fede, direttore di radiologia dell’spedale di Acireale: “Ho spiegato alla signora la tipologia dell’esame e la classe di priorità – afferma –. Ho anche effettuato due lunghi colloqui con lei ed il marito. Visto il quesito diagnostico l’esame rientra fra quelli differibili. Ho indicato quindi la prima data disponibile per effettuare l’esame nell’8 aprile”.

Sulla vicenda interviene anche Giuseppe Capodieci, segretario regionale del Sindacato nazionale area radiologica (Fassid Snr), che esprime la preoccupazione del sindacato sui fatti in questione: “L’assessorato, attraverso un doppio decreto, impone al medico radiologo, e a lui solo a lui, la valutazione dell’appropriatezza di ogni richiesta di prestazione di Tac e Rm, prevedendo anche uno specifico percorso in caso di diniego motivato alla prestazione, se inappropriata. Esiste quindi una legge regionale – precisa ancora il segretario regionale del Fassid Snr – che individua nel radiologo il professionista che per competenze e conoscenze ha il dovere di pianificare modalità di erogazione della prestazione diagnostica più appropriata”.

 

 

 

 


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