Impasse in prima commissione | Si dimettono due deputati Pd - Live Sicilia

Impasse in prima commissione | Si dimettono due deputati Pd

Marco Forzese

Alloro e Rinaldi lasciano. Inutile il rientro dei deputati del Pdl. A questo punto l'organismo presieduto da Marco Forzese potrebbe essere dichiarato decaduto. Il deputato Drs: "Basta begehe politiche, serve un sussulto di responsabilità".  Ardizzone: "Mi auguro si trovi una soluzione". Gucciardi: "Non ci saranno dimissioni di massa".

PALERMO – La Prima commissione dell’Assemblea regionale siciliana va verso la decadenza. A nulla è servita, alla fine, la riconferma delle designazioni dei componenti del Pdl, che si erano dimessi assieme ad altri sette deputati dopo le polemiche con il presidente Marco Forzese (Drs). A far venir meno nuovamente il plenum della commissione Affari istituzionali, adesso, le dimissioni di due esponenti del Partito democratico: Mario Alloro e Franco Rinaldi.

I due deputati del Pd si sono dimessi prima che la commissione potesse essere convocata nuovamente, con il ritorno dei deputati pidiellini che ‘garantivano’ il numero legale. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, così, è stato costretto a fermare i lavori d’aula e riunire d’urgenza una conferenza dei capigruppo ‘allargata’ anche a Forzese. “Sono i capigruppo, infatti – ha spiegato Ardizzone – gli interlocutori diretti di questa vicenda”. Poi il monito: “Mi auguro che si trovi una soluzione – ha detto Ardizzone – , non stiamo facendo una bella figura”.

Ma a dimettersi, adesso, potrebbe essere anche Giovanni Panepinto, vicepresidente della Prima commissione e parlamentare Pd, che però non ha ancora ufficializzato la sua posizione. Il Pd, insomma, potrebbe abbandonare in massa la commissione, un altro segnale della profonda rottura con la maggioranza di Rosario Crocetta, nonostante l’appello che il presidente della Regione aveva lanciato nei giorni scorsi affinchè le forze politiche dell’Assemblea salvaguardassero il ruolo di Forzese, esponente di uno dei gruppi che sostengono il governatore e a lui più vicini: i Democratici e riformisti. Ma con le dimissioni degli esponenti democratici la commissione Affari istituzionali potrebbe essere convocata già domani per essere dichiarata decaduta. A nulla, pare, sono serviti gli sforzi del presidente Forzese, che da domani potrebbe tornare ad essere un ‘semplice’ deputato.

*Aggiornamento 21.49
La conferenza dei capigruppo che si è riunita oggi pomeriggio è finita con un sostanziale nulla di fatto: il presidente dell’Ars si è preso una settimana di tempo per deliberare la decadenza della intera commissione, nel frattempo potrebbero anche esserci i margini per trovare una soluzione. Il Pdl, infatti, dopo aver consegnato ieri le nuove designazioni, oggi pomeriggio si è riunito e ha deciso, in sostanza, di aspettare la decisione del presidente Ardizzone. Ma dalla riunione dei pidiellini è emersa anche una spaccatura: il capogruppo Nino D’Asero, favorevole al “dialogo istituzionale” con il presidente Forzese, ha dovuto prendere atto di una posizione condivisa dal resto dei parlamentari del gruppo, che hanno dichiarato: “Non sosterremo mai Forzese”. “Alla fine ha vinto la verità – ha detto Giuseppe Milazzo, deputato del Pdl che ieri ha contestato la decisione del suo capogruppo di fare un passo indietro sulle dimissioni –  non possiamo sostenere una  presidenza che non sia omologata al rispetto delle minoranze”. Una settimana di tempo, quindi. E se Ardizzone non troverà la quadra, potrebbe essere l’ultima di Forzese da presidente.

*Aggiornamento ore 19.20
Il presidente del gruppo Pd all’Ars, Baldo Gucciardi, ha chiarito che non ci saranno dimissioni in massa.
Il vicepresidente della Prima commissione e parlamentare del Pd Giovanni Panepinto, che non aveva ancora ufficializzato la sua posizione, resterà al suo posto. “Le dimissioni – ha spiegato il capogruppo Pd – non rappresentano la linea ufficiale del gruppo perché non si tratta di una questione politica ma istituzionale. E’ importante non costituire un precedente: è capitato soltanto una volta nel resto d’Italia che venisse sfiduciato un presidente di commissione”. Ma non è detto che per questo il Pd chieda ai propri parlamentari dimissionari di fare un passo indietro. “La loro è stata una scelta indipendente”, ha commentato Gucciardi, sì, ma non è detto che per questo dovranno ritirare le dimissioni. “Vedremo”, ha detto secco il capogruppo Pd. Comunque vada, resta il fatto che la vicenda in Prima commissione è un altro segnale della profonda rottura con la maggioranza di Rosario Crocetta, nonostante l’appello che il presidente della Regione aveva lanciato nei giorni scorsi affinché le forze politiche dell’Assemblea salvaguardassero il ruolo di Forzese, esponente di uno dei gruppi che sostengono il governatore e a lui più vicini: i Democratici e riformisti. Inoltre, con le dimissioni dei due parlamentari Pd, la commissione Affari istituzionali potrebbe essere convocata già domani per essere dichiarata decaduta. Potrebbero non essere serviti a nulla, quindi, gli sforzi del presidente Forzese, che da domani potrebbe tornare ad essere un ‘semplice’ deputato.


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