Una cella isolata per Veronica | Il grido disperato: "Sono innocente" - Live Sicilia

Una cella isolata per Veronica | Il grido disperato: “Sono innocente”

Davide Stival avanza dubbi sulla moglie: "Se è stata lei deve pagare". La donna contestata nuovamente dai detenuti del carcere Piazza Lanza che le hanno urlato "assassina". Ma lei si difende. Intervista VIDEO all'avvocato di Anthony Di Stefano.

il mistero di santa croce camerina
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CATANIA – Una cella isolata del ‘braccio femminile’, un letto e un piccolo bagno. Inferriate alla finestra, alta, ma anche alla porta perché sia possibile vederla, 24 ore su 24, e da dove arrivano le urla della sezione maschile: “assassina, non puoi restare qui”. Contestazioni che provano Veronica Panarello, la madre di Loris, in stato di fermo perché accusata di avere strangolato e gettato in un canalone il figlio di 8 anni, il piccolo Loris. Ma le pesa di più la lontananza dalla famiglia: “mi mancano i figli”, ammette parlando dei bambino che non c’è più e del fratello più piccolo che immagina “solo a casa”. E sente l’assenza pure di suo marito, Davide, anche se lui non nasconde i suoi dubbi: “mia moglie dice di aver portato Loris a scuola ma ci sono troppe coincidenze contro di lei”, e comunque, “chi è stato è stato, anche fosse Veronica, deve pagare” perché “non si può fare questo a un bambino”.

E poi, continua, “se ci sono le prove, perché dovrei starle accanto?”. Lei ha deciso di “dare battaglia” e gli lancia un appello dal carcere: “non mi abbandonare, Davide”. Chiede di sapere quando saranno i funerali del bambino “perché – dice – voglio partecipare” e, soprattutto, ribadisce ancora una volta: “sono innocente, io non c’entro…”. Una frase, quest’ultima, che diventa un mantra per la donna: la ripete a chiunque vede in carcere. “Sono determinata ad andare avanti per dimostrare che non sono stata io” dice, alternando momenti pianto, che la stremano, a attimi di apparente distacco. La linea di difesa è decisa, ed è lei, minuta nel fisico ma forte nel carattere, a dettarla al suo legale, Francesco Villardita, che incontra in carcere a Catania dopo che i colloqui degli altri detenuti si sono conclusi. “Ho accompagnato Loris a scuola e non so chi l’ha ucciso”, rimarca ancora una volta. E invita il suo avvocato a lanciare un appello: “chi sa parli”, lo stesso rimasto quasi inascoltato fatto dalla Procura di Ragusa dopo la scoperta del delitto, il 29 novembre scorso.

Il legale dice di averla trovata “ancora processualmente serena, ma molto provata in carcere, da dove continua a chiedere giustizia”. “Continua incessantemente a ripetere che e’ innocente – ricostruisce Villardita – e che quella mattina ha accompagnato il bambino a scuola. Su questo non ha assolutamente dubbi: dà sempre la stessa versione dei fatti”. Sua madre, Carmela Aguzza, ammette che “Veronica è stata sempre una ragazza problematica”, ma, precisa, “non è un mostro: sono convinta che nasconda qualcuno o qualcosa”. “Mi dispiace e soffro per quello che sta passando – aggiunge – lei è mia figlia e non provo odio, nonostante la morte di mio nipote”. Per sua sorella Antonella Panarello, “è evidente che Veronica non c’è con la testa”, ma è sempre stata “una madre affettuosa e presente con i suoi figli”. Nell’ala in cui è detenuta, guardata a vista 24 ore su 24 perché ritenuta a rischio suicidio, visto i due tentativi pregressi, non arrivano contestazioni alla mamma di Loris. Le altre donne la lasciano tranquilla, anche quando dalla sezione maschile tornano a riecheggiare le accuse: “assassina, assassina”. Basta l’intervento della polizia penitenziaria e della direzione del carcere per fare concludere la ‘protesta’.

Lei resta apparentemente tranquilla. La notte ha dormito e nella prima mattinata ha fatto colazione ed è tornata a chiudere gli occhi. Il cibo che le viene servito fa parte del vitto carcerario che è dato a tutti i detenuti: in via precauzionale, non è stato prevista un’alimentazione separata. Nella cella cammina poco, sembra dovere riposare in attesa della battaglia che ha intenzione di dare per dimostrare quello che ripete sempre: “sono innocente, io non c’entro…”.

LA DIRETTA della giornata

19.51. La testimonianza della vigilessa LEGGI

19.12. Finora si era saputo che a riprendere gli spostamenti di Veronica Panarello davanti all’abitazione di via Garibaldi era stata la telecamera posizionata sull’emporio ‘Vanity and House’ situato su via Roma, di fronte alla palazzina dove abitano gli Stival. Ed invece c’è anche un’altra telecamera che registra quanto accade attorno alle 8.48, quando la mamma di Loris torna a casa dopo aver accompagnato il figlio più piccolo alla ludoteca, che gli inquirenti ritengono fondamentale per dimostrare che la donna ha messo l’auto in garage con un obiettivo preciso. Tra l’altro, Veronica Panarello, negli interrogatori del 29 e 30 novembre, non fa mai riferimento a questa circostanza, di cui si ricorda solo nell’interrogatorio del 4 dicembre. “Giunta nei pressi della mia abitazione – ha messo a verbale – ho svoltato a destra ove mi sono immessa nel cortile dove persistono i garage condominiali. Per facilitare la manovra di uscita dal garage stesso, ho effettuato retromarcia…per poi accedere all’interno dei locali garage”. Le immagini registrate dalla telecamera, secondo quanto si apprende, mostrano la parte anteriore dell’auto parcheggiata nello spazio davanti ai garage. Successivamente si vede una figura, che gli investigatori identificano in Veronica Panarello, scendere e dirigersi verso il portone di casa. Neanche un minuto dopo dalle immagini della telecamera sparisce il ‘muso’ della Polo, che ricomparirà soltanto alle 9.25, quando Veronica – nella ricostruzione della procura – si dirige al Mulino Vecchio per gettare il corpicino di Loris.

18.55. C’è una telecamera, di cui finora non si conosceva l’esistenza, che inquadra l’auto di Veronica Panarello fare manovra per entrare nel garage della palazzina dove abitano gli Stival. La telecamera si trova su un’abitazione privata a pochi passi dalla casa del piccolo Loris. Il fatto che quella mattina Veronica avesse messo l’auto nel garage è apparsa strana anche al marito Davide: “perché l’ha fatto? – ha detto guardando il video mostratogli dagli investigatori – lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada”.

18.41. “Veronica è stata sempre una ragazza problematica, ma non è un mostro: sono convinta che nasconda qualcuno o qualcosa. Anche oggi mi dispiace, perché lei è mia figlia e non provo odio per lei, nonostante la morte di mio nipote”. Lo afferma Carmela Aguzza, nonna materna di Loris, sulla figlia che è fermata per omicidio e sequestro di persona.

18.29. La richiesta di convalida del fermo di Veronica Panarello, per l’omicidio e l’occultamento del cadavere del figlio Loris, è “un atto complesso e delicato” e “richiede tempo”. Per questo non è stata ancora depositata dalla Procura di Ragusa, che provvederà a “farlo in serata”. Da quel momento il Gip dovrà, entro le successive 48 ore, provvedere a sostenere l’interrogatorio di garanzia dell’indagato e decidere se convalidare il provvedimento restrittivo e se emettere un’ordinanza di custodia cautelare.

17.33. Intervista video all’avvocato di Veronica GUARDA (di Anthony Di Stefano)

16.32. “Noi faremo indagini ma dobbiamo necessariamente trovare qualcuno che parli. E quindi lancio un appello: se qualcuno sa, se qualcuno è in condizioni di testimoniare, io sono a disposizione. Che si faccia avanti”. Lo ha affermato il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, uscendo dal carcere di Catania dove ha incontrato la sua assistita che è in stato di fermo per l’omicidio del figlio Loris, di 8 anni. “Questo e’ un appello che vi giunge dalla difesa – sottolinea il penalista – Oggi non vi sono certezze, la signora potrebbe essere assolutamente innocente”.

16.27. “La signora continua a protestarsi assolutamente innocente – ha riferito l’avvocato Villardita -, chiede aiuto e che si svolgano indagini affinché venga preso il vero colpevole”. Il legale l’ha trovata “ancora processualmente serena ma molto provata perché si trova in carcere”, dove continua a “chiedere giustizia”. “Ha pianto ed è stremata – ha aggiunto il penalista – senza forze, ma continua incessantemente a ripetere che e’ innocente e che quella mattina ha accompagnato il bambino a scuola. Su questo non ha assolutamente dubbi. Continua sempre a dare la stessa versione dei fatti. Le ho detto di non piangere – ha detto l’avvocato Villardita – perché deve difendersi e io ho bisogno di una persona lucida per poter continuare nel mio mandato”.

16.19. “Mi mancano i miei figli, Loris e il più piccolo, che è solo a casa”. Lo ha detto Veronica Panarello, che lancia un appello al marito Davide: “non mi abbandonare, sono innocente”. Lo riferisce il legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita che l’ha incontrata nel carcere di Catania dove l’indagata è in stato di fermo.

16.12.  “Sono innocente e determinata ad andare avanti per dimostrarlo: ho accompagnato Loris a scuola e non so chi l’ha ucciso”. Lo ha detto Veronica Panarello, la donna accusata di avere ucciso suo figlio Loris, 8 anni, al suo legale, l’avvocato Francesco Villardita che l’ha incontrata nel carcere di Catania dove la donna è in stato di fermo.

16.05. Se ieri i detenuti della sezione maschile del carcere avevano gridato “assassina” contro di lei, con urla che si sono sentite anche fuori delle mura del carcere, e oggi nuovamente ci sono state altre contestazioni, le detenute della sezione femminile non hanno avuto reazioni di protesta nei confronti della donna. Veronica Panarello, che è da sola in cella, al momento non avrebbe mostrato – a quanto si apprende – segni di cedimento, ma sarebbe apparsa sempre lucida. Durante la notte ha dormito, nel corso della giornata odierna ha mangiato i pasti che le sono stati portati e che, in ogni caso, fanno parte del vitto carcerario che viene dato a tutti i detenuti: in via precauzionale, non è stato previsto un vitto separato. Al momento la donna è a colloquio con i propri avvocati e, sempre per precauzione, per evitare qualsiasi tipo di contatto, il colloquio è iniziato solo dopo che sono terminati i colloqui per gli altri detenuti con i familiari.

15.26. “Le ‘contestazioni’ dei detenuti nei confronti della mia assistita? Purtroppo rientrano nella normalità, nel sentire comune, per una mamma che è accusata di aver ucciso il suo bambino”. Lo ha affermato il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, prima di entrare ne carcere di Catania per incontrare la sua assistita. “Non è giusto considerare una persona colpevole – ha ricordato il penalista – prima che ci sia un regolare processo perché vige la presunzione di innocenza, al pari di tutte le altre detenute che vanno considerate innocenti fino a sentenza definitiva di condanna. Se questo discorso vale per loro – ha chiosato l’avvocato Villardita – deve valere anche per la signora”.

14.59 Nuova ‘contestazione’ dei detenuti del carcere di piazza Lanza a Catania nei confronti di Veronica Panarello, la mamma accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni. Dopo quella di ieri sera all’ingresso nel penitenziario, anche stamattina alcuni dei prigionieri hanno ‘replicato’ gridando “assassina, non ti vogliamo qui”. Per riportare la situazione alla normalità è intervenuto personale della polizia penitenziaria e della direzione del carcere. La ‘protesta’ è così subito rientrata.

14.58 Veronica Panarello ha trascorso in silenzio la prima notte nel carcere di Catania. Un silenzio interrotto soltanto dal ripetere, a chiunque l’avvicinasse, la frase: “io sono innocente, io non c’entro…”. Ribadendo a tute le persone che incontra di non avere ucciso suo figlio Loris. La donna è costantemente sorvegliata dalla polizia penitenziaria.

14.56 Davide Stival, il padre di Loris, è incredulo delle accuse piombate sulla moglie Veronica. “A una ‘cosa’ sua non avrei mai creduto. Aspettiamo altri accertamenti” dice a Quarto Grado, in un’intervista che andrà in onda su Retequattro venerdì prossimo. “Se ho dubbi? Dubbi non ne ho, anche perché si è sempre comportata da mamma e da papà quando io non ci sono stato per lavoro… Però non l’avrei mai immaginato. Stiamo insieme da dieci anni, e fino all’ultimo non ho visto comportamenti strani. Se è vero che ha tentato di togliersi la vita, l’ho scoperto adesso”. “Potrei pure dire che è stata lei – prosegue – però non saprei… perché dei fotogrammi sono soltanto fotogrammi… ma ci sono tante coincidenze contro di lei. Per quello che ho visto e per le tante coincidenze che lei non dice, sembra sia stata lei… A quanto mi hanno fatto vedere gli inquirenti, lei non è andata a scuola. Ho chiesto a mia moglie se fosse andata, ma lei mi dà sempre la stessa versione, con sicurezza dice: ‘L’ho accompagnato'”. “Chi è stato è stato, deve pagare”, ribadisce Davide Stival. “Dai filmati si riescono a vedere le sagome, le riconosco, ma nel ritorno non saprei dire. Si vede che ritorna una persona, ma non si riconosce neanche se ha lo zaino. Si riconosce questa sagoma che ritorna dopo un minuto, ma non saprei… Nel frame in cui sembra che ci sia Loris che torna verso casa, non sono sicuro che sia Loris. È una sagoma. Riconosco l’auto e mia moglie. Non so se Veronica nega l’evidenza, perché io sono stato interrogato a parte, non insieme a lei”. Riguardo alla mattina del 29 novembre, quando il bambino è stato ucciso, l’uomo afferma: “Veronica mi ha detto che quella mattina Loris non voleva vestirsi perché per lui era sempre un po’ difficile andare a scuola, ma poi si è vestito. Io l’ho sentita ed era tranquilla. Poi quando non si trovava più Loris, nel primo pomeriggio, me l’ha detto per tornare e cercare insieme Loris. Da internet, in seguito, ho scoperto del ritrovamento”. E spiega: “Di solito Loris non aveva le chiavi di casa”. “Mi fido di mia moglie e non ho mai avuto sospetti sulla sua fedeltà. Non credo alle voci che corrono in giro. Sulle cose serie di cui si dovrebbe parlare, come quello che è successo quella mattina, nessuno apre bocca”, continua Stival. Rispetto alle presunte violenze pregresse subite dal bambino, il padre è fermo: “non è possibile che ci siano state violenze. Loris era un bambino tranquillo, tranquillissimo. Non ha mai dato segnali. Ci sentivamo tramite messaggi vocali e scritti. Era contento. Il ricordo più bello che ho di lui è che ultimamente andava matto per il ‘taekwondo’. Gli piaceva ed era bravissimo. Quando ero a casa andavo sempre io con lui”. “Chi è stato è stato. Anche se è stata mia moglie, deve pagare. Se ci sono le prove, perché dovrei starle accanto?”, conclude il padre di Loris Stival. “Non si può fare questo a un bambino. Vorremmo presto il suo corpo per i funerali, almeno lui sta in pace”.

14.27. L’avvocato difensore di Veronica Panarello è arrivato a Piazza Lanza per il primo colloquio difensivo. La mamma di Loris è stata visitata da un medico e sono stati effettuati prelievi di saliva con dei tamponi. “Non dico che stanno operando male gli investigatori -ha detto l’avvocato ai giornalisti- ma avrebbero potuto attendere un esito delle indagini più completo”. L’avvocato ritiene che l’indagine sia stata “frettolosa” e conferma che Veronica Panarello “non ha avuto alcun cedimento e continua a professarsi innocente”.

 

L’avvocato ritiene che l’indagine sia stata “frettolosa” e conferma che Veronica Panarello “non ha avuto alcun cedimento e continua a professarsi innocente”.

 


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