PALERMO – Con una decisione di ieri, la Corte di Cassazione, sezione sesta penale, ha accolto il ricorso degli avvocati dell’ex deputato regionale Franco Mineo annullando con rinvio la decisione della Corte di Appello di Palermo che aveva confermato le statuizioni dei giudici siciliani e ordinato all’imputato di risarcire il Comune di Palermo.
Il procedimento penale era nato da un servizio di Striscia la Notizia che aveva rilevato delle anomalie nei procedimenti di assegnazione di finanziamenti in favore di associazioni non lucrative risultate riconducibili ad alcuni parlamentari siciliani.
Mineo, all’epoca dei fatti assessore competente, era riuscito a dimostrare l’estraneità a queste associazioni, ma ciò nonostante era stato individuato quale unico responsabile e condannato a versare alle casse del Comune un mega-risarcimento di 400.000,00 euro. Già dopo la condanna in primo grado, intervistato sul punto da Livesicilia, l’ex deputato aveva rilevato l’anomalia di tale duplicazione di giudizi. Mineo non dovrà dunque risarcire il Comune di Palermo.
Il collegio difensivo composto dagli avvocati Angelo Mangione, Ninni Reina, Gaetano Armao e Marco Lo Giudice aveva sostenuto la violazione di legge conseguente alla condanna al risarcimento del danno sulla base di un’interpretazione dell’art. 538 comma 2 del codice di procedure penale. che vieta al giudice penale di quantificare il danno. Competenza alla quantificazione che secondo l’insegnamento della Corte di Cassazione è adesso rimessa alla Corte dei Conti.