GAGLIANO CASTELFERRATO (ENNA) – Si è chiuso con 3 assoluzioni con formula piena il processo scaturito dalle denunce di alcuni gaglianesi, tra cui imprenditori locali e alcuni ex consiglieri. Imputati erano un ex vicesindaco, un funzionario e l’ex presidente del consiglio.
Assolti l’ex vicesindaco Vincenzo Di Cataldo, l’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Candito, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri in congedo, e l’ex responsabile dell’area tecnica, e l’architetto Nicola Mazza. La sentenza è stata emessa dal Gup di Enna Giuseppe Noto, al termine del giudizio abbreviato.
Le difese
Di Cataldo è difeso dall’avvocato Nino Grippaldi, Mazza e Candito dall’avvocato Davide Raffa. Il primo era accusato di un presunto abuso d’ufficio, in relazione alle gare e alle aggiudicazioni dei lavori da parte del Comune, accusa per cui era imputato assieme a Mazza; e di una presunta violenza privata nei confronti di un imprenditore, di cui rispondeva assieme a lui Candito.
Il gup ha dichiarato l’assoluzione con formula piena, perché il fatto non costituisce reato, a seguito della recente depenalizzazione dell’abuso d’ufficio; e perché il fatto non sussiste dall’altra imputazione. Ma va evidenziato un dato, in relazione all’abuso: in aula il pm aveva chiesto l’assoluzione già prima che il reato di abuso fosse depenalizzato, dunque “perché il fatto non sussiste”.
Il teorema “smontato”
Ed è ciò che sottolinea ora l’avvocato Nino Grippaldi. “È stato smontato l’intero teorema, che contestava la gestione della cosa pubblica a Gagliano, per un’esperienza amministrativa che anzi si è svolta all’insegna della legalità – afferma l’avvocato Grippaldi -. Va evidenziato che l’ex vicesindaco ha denunciato per calunnia coloro che lo hanno ingiustamente accusato e che sono in corso altri procedimenti”.
Sono anche in corso dei procedimenti di natura civilistica, perché l’ex vicesindaco ha avviato delle azioni risarcitorie nei confronti di chi ha sporto denuncia nei suoi confronti.
Le motivazioni
“Possiamo dire – conclude, parlando assieme al collega Raffa – che dopo 3 anni finalmente si è raggiunto l’accertamento giudiziale di una verità che da anni propugnavamo, ovvero da quando si sono concluse le indagini. Sono passati due anni e mezzo ma adesso giustizia è fatt. Non possiamo non essere pienamente soddisfatti”. Le motivazioni della sentenza si attendono entro i prossimi 30 giorni.