Open Arms, Salvini all'Ucciardone: "Io, in quest'aula per aver difeso l'Italia" - Live Sicilia

Open Arms, Salvini all’Ucciardone: “Io, in quest’aula per aver difeso l’Italia”

Al via l'udienza preliminare. Blindate le strade circostanti. Il 14 gennaio e il 20 marzo le prossime date del processo

PALERMO – Il leader della Lega Matteo Salvini è arrivato all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per l’udienza preliminare in cui è imputato di sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio per aver vietato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, di 107 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms.

Strade circostanti blindate

Blindate le strade circostanti il bunker dove una decina di manifestanti hanno atteso invano Salvini che ha raggiunto l’aula da un’entrata secondaria.

La costituzione di parti civili

E’ cominciata con la richiesta di costituzione delle parti civili l’udienza preliminare nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato lo sbarco a Lampedusa a 107 migranti soccorsi in mare dalla ong Open Arms ad agosto del 2019. Hanno chiesto di costituirsi 7 dei migranti trattenuti a bordo della nave catalana, Legambiente, Arci, l’associazione Accoglie Rete, Giuristi Democratici, il Ciss, Open Arms, Mediterranea Saving Humans, Cittadinanza Attiva e il comandante dell’imbarcazione spagnola a cui fu impedito l’attracco Reig Creus. Sulle richieste la difesa di Salvini si è rimessa al gup Lorenzo Jannelli che sta esaminando gli atti di costituzione. L’accusa è rappresentata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Marzia Sabella e dal pm Gery Ferrara. Tra i migranti che hanno chiesto di costituirsi parte civile ci sono Akambi Animet, nigeriano, Njige Musa, del Gambia, Ochugo Sylvester, nigeriano, Sunday Endurance, nigeriana, Isioma Wasia, nigeriano. Istanze di costituzione sono state presentate anche da Anna Isabel Montes, capomissione della Open Arms, dall’associazione Sud, da Legambiente Sicilia e da Sud Sud Civis. Il gup sta decidendo sulle istanze.

Open Arms: “Sia fatta giustizia”

“Centocinquantuno persone, 21 giorni di attesa, 40 persone evacuate per fragilità fisiche e psichiche. Un rapporto dettagliato di @emergency_ong su condizioni psicologiche a bordo. Qualcuno deve rispondere di tutto questo, ci auguriamo che sia fatta giustizia. #Palermo”. Così, su twitter, l’Ong spagnola Open arms, mentre è in corso, nell’aula bunker di Palermo, l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Tutte ammesse le 18 parti civili

Il gup Lorenzo Jannelli ha ammesso tutte le istanze di costituzione di parte civile presentate all’udienza preliminare a carico dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, imputato a Palermo di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato l’approdo a Lampedusa della nave della ong catalana Open Arms con a bordo i migranti soccorsi in mare. Le parti civili sono 18: alcuni dei profughi trattenuti a bordo, il comandante della Open Arms, il capo missione della ong catalana e diverse associazioni. I pm hanno chiesto la correzione del capo d’imputazione, indicando in 147 i profughi trattenuti illegalmente a bordo della nave. Originariamente nell’atto di accusa era indicato il. numero di 107.

La difesa di Salvini: “Il divieto di approdo fu deciso da tutto il governo”

“Il divieto di approdo della nave dell’ong Open Arms non fu una decisione individuale di Salvini, ma dell’intero esecutivo”. E’ la tesi ribadita davanti al gup di Palermo dall’avvocato Giulia Bongiorno, legale del leader della Lega Matteo Salvini. Salvini è imputato a Palermo di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato l’approdo a Lampedusa alla nave Open Arms che aveva soccorso in mare un gruppo di migranti. Dopo la costituzione delle parti civili il legale ha chiesto di poter produrre agli atti dell’udienza preliminare le dichiarazioni rese al gup di Catania dall’ex ministro delle Infrastrutture Toninelli nel procedimento in cui Salvini è imputato di sequestro di persona per una vicenda analoga. La penalista ha anche chiesto di depositare una serie di email della Open Arms di cui ha chiesto la traduzione. Sulle richieste probatorie del legale di Salvini i pm si sono riservati di interloquire. “A bordo della Open Arms potevano esserci persone potenzialmente pericolose. Per questo l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini era contrario al loro sbarco – sostiene la difesa del leader della Lega -“. In particolare – fanno sapere dalla difesa dell’ex ministro- il comandante della nave Marc Reig Creus era già indagato per violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per essersi diretto a bordo della Open Arms verso le coste italiane costringendo le autorità a concedere l’approdo. Il dato emergerebbe da documenti della procura di Ragusa.

Salvini: “Io, nell’aula dei processi di mafia per aver difeso il Paese”

“Al momento indosso questa, poi uscirò con l’altra mascherina che rende omaggio agli eroi dell’antimafia. Fare polemica anche su questo è assurdo”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in una pausa dell’udienza preliminare a suo carico per la vicenda Open Arms, alludendo alle polemiche di ieri quando l’ex ministro dell’Interno ha indossato la mascherina con l’immagine del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nel 1992. “Di cosa accade nell’aula non parlo – ha aggiunto -. Non mi pare rispettoso. Dico solo che 2 dei migranti che avrei sequestrato sono in galera. La Procura sta cercando di capire per quali reati. Ma vuol dire che io ho sequestrato due galantuomini evidentemente. La nave spagnola Open Arms disse no allo sbarco offerto da Malta, no ad approdare in Spagna nonostante due offerte delle autorità iberiche e no alla nave militare spagnola mettendo a rischio la salute dei migranti. Ora due dei profughi sono in carcere e 44 sono scomparsi perché sono fuggiti, ma a processo c’è il ministro che senza morti e feriti ha difeso le leggi e i confini del suo paese. Mi trovo io sotto processo nell’aula bunker dove furono celebrati processi di mafia, ditemi voi…”.

Il Gup ammette le prove delle difese

Sono state ammesse le prove chieste dalle difese all’udienza preliminare a carico del leader della Lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato l’approdo a Lampedusa alla nave della ong spagnola Open Arms con a bordo 147 migranti. L’udienza verrà rinviata al 14 gennaio per il conferimento dell’incarico al perito che dovrà tradurre dallo spagnolo le email della ong la cui produzione è stata chiesta dal legale di Salvini. Tra gli atti di cui è stata sollecitata l’acquisizione anche la deposizione a Catania, all’udienza preliminare che vede imputato Salvini per una vicenda analoga, dell’ex ministro Toninelli. La procura di Palermo non si è opposta alle richieste probatorie ma si è riservata, dopo aver esaminato la documentazione, di chiederne l’esclusione dal procedimento.

Le tesi della difesa di Salvini

La nave della ong Open Arms avrebbe agito di sua iniziativa, al di fuori delle regole sul soccorso in mare, nel tentativo di far entrare in Italia migranti irregolari. Per tale ragione, sin da subito l’Italia le avrebbe vietato l’ingresso nelle acque territoriali. E’ la tesi della difesa del leader della Lega Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negatol’approdo a Lampedusa alla nave spagnola con a bordo 147 migranti. Oggi a Palermo è cominciata l’udienza preliminare. Per la difesa non spettava all’Italia indicare un “porto sicuro” (POS) ai migranti che erano saliti a bordo della nave Open Arms recuperati in acque libiche e maltesi da una nave battente bandiera spagnola. L’Italia, per i legali, infatti non era né Stato di primo contatto né Stato coordinatore, non avendo mai assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso. Inoltre i minori giunti in prossimità delle acque italiane erano stati fatti sbarcare. Altro punto su cui la difesa insiste è che Il comandante della Nave Open Arms ha sempre avuto numerose alternative. Ad esempio, l’1 agosto, dopo il primo trasbordo, era a meno di tre giorni di navigazione dalla Spagna dove si sarebbe potuto dirigere. Perché ha insistito per voler sbarcare in Italia?, si chiede la difesa del senatore La gestione della vicenda, inoltre, avrebbe costituito attuazione della linea di Governo condivisa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai ministri competenti, secondo quanto concordato nel “Contratto per il governo del cambiamento” sottoscritto dalle forze di maggioranza dell’epoca. Tale linea prevedeva il raggiungimento di un accordo di redistribuzione dei migranti tra gli Stati membri dell’Unione europea come fase essenziale per il successivo sbarco.

Giro (FI): “Morsa contro l’agibilità di Salvini”

“E’ incredibile l’indifferenza intorno alla vicenda che sta mettendo a rischio la libertà personale di Matteo Salvini. Dalle richieste di costituzione di parte civile al processo di Palermo si comprende che intorno al leader del maggiore partito nazionale si vuole far scattare una morsa che ne limiterebbe l’agibilità politica. Una indegnità istituzionale oltre che morale. Il centrodestra faccia sentire la sua voce in modo unitario e forte”. Lo dichiara, in una nota, il senatore di Fi Francesco Giro sull’udienza preliminare in corso a Palermo per la richiesta di rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno per la gestione dello sbarco, nell’agosto del 2019, di 107 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms.(ANSA)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI