Ha detto di essere “perplesso” il sostituto pg della Cassazione, Oscar Cedrangolo, nel leggere il ricorso del Pg di Palermo Antonino Gatto contro l’assoluzione di Marcello Dell’Utri emessa dalla Corte d’appello del capoluogo siciliano, il 31 marzo 2011, nel processo per calunnia. Secondo Cedrangolo, “inopinatamente il ricorso del Pg non si cura minimamente di dimostrare l’elemento del dolo, ossia della consapevolezza di Dell’Utri in relazione alle falsità del racconto del pentito Cirfeta”.
Il Pg Cedrangolo ha insistito nel dire che è “paradossale”, nei motivi di ricorso del Pg di Palermo, la “mancanza di attenzione per l’elemento del dolo in un processo nel quale tutti gli altri elementi di prova sono da dimostrare, perché, ad esempio, non è mai stato chiarito il corrispettivo del presunto accordo tra Dell’Utri e Cirfeta”.