“Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra sono due magistrati impresentabili e palesemente inadatti perché troppo legati all’attuale sistema di potere che ha infestato quell’ufficio giudiziario negli anni”. Lo afferma Sonia Alfano, europarlamentare e responsabile nazionale del dipartimento Antimafia di Italia dei Valori, sulla nomina a nuovo procuratore capo di Catania, ai quali anche i due magistrati concorrono assieme a altri 14 candidati. “Catania continua a subire i condizionamenti della lobby giudiziaria più potente d’Italia – sostiene Sonia Alfano – e il cambio di guardia di una delle più delicate Procure della Repubblica sta prendendo la piega peggiore, come denuncio da mesi. Con Michele Vietti alla vicepresidenza del Csm era facile immaginare la ‘scalata’ di Giuseppe Gennaro, il quale è protagonista del celeberrimo ‘caso Catania’, di recente affrontato anche dal Fatto Quotidiano con la pubblicazione della fotografia che lo ritrae al fianco del boss Carmelo Rizzo, dal quale acquistò la villetta nella quale tutt’ora risiede e che continua a disconoscere”.
“Di Tinebra invece – prosegue l’europarlamentare – non possiamo dimenticare i rapporti con Berlusconi, e quindi il fatto che lo avvertì delle indagini a suo carico quale mandante delle stragi, né possiamo sottacere i suoi cordiali e noti rapporti con l’indagato Mario Ciancio Sanfilippo e con tutto l’establishment catanese. Inoltre – osserva Sonia Alfano – sarebbe utile capire per quale oscura ragione un procuratore generale, quindi capo della magistratura requirente dell’intero distretto, abbia l’ambizione di diventare procuratore capo. Non mi sembra un’aspirazione credibile – conclude l’esponente dell’Idv – e quindi mi chiedo chi abbia l’interesse a piazzare Tinebra a capo della Procura”.