La professoressa morta dopo il vaccino covid, prosciolto il medico

La professoressa morta dopo il vaccino Covid, prosciolto il medico

Secondo il giudice, il fatto non sussiste

PALERMO – Il fatto non sussiste. Il giudice per l’udienza preliminare Andrea Innocenti ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti del medico Vincenzo Fazio, oggi in pensione, per omicidio colposo.

Fu lui a somministrare il vaccino Astrazeneca contro il Covid a Cinzia Pennino, l’insegnante del Don Bosco deceduta il 28 marzo del 2021, a 17 giorni dalla prima dose. Aveva 46 anni.

La ricostruzione

Cinzia Pennino si era recata una prima volta all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo il 7 marzo 2021, ma il medico ritenne che le sue condizioni di obesità non erano compatibili con la somministrazione.

La professoressa decise di prenotare di nuovo la vaccinazione per il successivo 11 marzo e in quel caso il medico le iniettò la dose.

L’accusa

Secondo l’accusa, le linee guida dell’Istituto superiore di Sanità, che individuavano nell’obesità un fattore di rischio, non sarebbero state rispettate.

Il decesso fu causato da “una trombosi addominale”. Il tema è molto dibattuto e, come ha sempre sottolineato l’avvocato della difesa, Dario Gallo, due consulenze hanno escluso il nesso di casualità tra il decesso della donna e la somministrazione del vaccino.

La difesa

Ed ancora, sfondo il legale, non era stato provato che l’utilizzo del medicinale di un’altra casa farmaceutica al posto di Astrazeneca avrebbe avuto esiti diversi sulla donna. Non c’è evidenza scientifica che stabilisca con certezza una correlazione tra i vaccini e l’insorgenza di trombosi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI