PALERMO – Il governo, al momento scongiura la paralisi, aprendo alle richieste dei sindacati dei regionali che si muovevano verso la direzione dello sciopero generale. Oggi l’assessore alla Funzione pubblica Bernadette Grasso è intervenuta “a sorpresa” a un’assemblea dei lavoratori, nella sede del suo assessorato, per mostrare la mano tesa davanti alle richieste delle organizzazione sindacali. Molte le promesse sul tavolo: la ripartizione di tre fondi già quest’anno, la riclassificazione del personale e il rinnovo del contratto della dirigenza. E così le sigle sindacali, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir, Dirsi, Sadirs e Ugl, parlano di “grande risultato” dovuto all'”azione coordinata di tutte le sigle sindacali”. “Adesso – dicono – vigileremo perché le promesse diventino realtà”.
L’assessore si è presentata con un ventaglio di proposte per risolvere alcune delle questioni. La prossima settimana approderanno in giunta le proposte dell’assessorato per stanziare le risorse economiche necessarie per il fondo risorse decentrate, le vacanze contrattuali per comparto e dirigenza e per il fondo della dirigenza, oltre che per il completamento degli istituti contrattuali come la riclassificazione e la rimodulazione delle indennità.
Proprio la riclassificazione è il punto più importante della trattativa. L’assessore Grasso ha messo i sindacati davanti a un bivio: avviare la contrattazione per arrivare alle promozioni degli impiegati di A e B nelle fasce più alte non appena il governo stanzierà le risorse o aspettare che siano rimpinguati i capitoli di bilancio prima di avviare la fase di scrittura dell’accordo. “L’intenzione del governo – ha detto la titolare delle deleghe alla Funzione pubblica – è quella di stanziare le risorse necessarie, ma questo non può avvenire entro il 2019 perché abbiamo la spesa bloccata fino al 13 dicembre”. Fino a quella data, in cui è previsto il giudizio di parifica sul rendiconto 2017, infatti si è deciso di non approvare nessuna legge di spesa.
Lo stato di agitazione dei lavoratori regionali va avanti già dalla scorse settimane. E, oggi, come lo scorso 16 ottobre, migliaia in tutta la Sicilia i dipendenti che hanno partecipato agli incontri con i rappresentanti sindacali. Come spiegano le stesse organizzazioni sono “tanti i motivi che hanno spinto i sindacati settimane fa a proclamare lo stato di agitazione: la mancata riclassificazione del personale, la mancata sottoscrizione del fondo risorse decentrate anno 2019, i ritardi nel rinnovo del contratto dell’area della dirigenza 2016-2019, la mancata erogazione delle indennità di vacanza contrattuale di comparto e dirigenza, la mancata erogazione arretrati Contratto collettivo regionale di lavoro 2016-2018 e la mancata sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro dell’area della dirigenza. Dopo la conferma che per gli arretrati del Ccrl 2016-2018 – proseguono – sono già stati firmati i mandati di pagamento, oggi, in assemblea, all’ordine del giorno c’erano tutti gli altri punti della protesta e la votazione del personale per un possibile sciopero generale, che avrebbe rischiato di paralizzare l’attività amministrativa. Da qui – concludono -, l’intervento dell’assessore Grasso per ‘riallacciare il dialogo’, teso dopo la proclamazione della protesta a oltranza”.
“Per me – ha affermato Grasso – in realtà il dialogo non si è mai interrotto. Non è una questione di volontà, ribadisco, ma di risorse. A breve porteremo in giunta la nostra proposta per coprire il fabbisogno economico di queste prime tre richieste. Inoltre, lunedì prossimo incontreremo i vertici dell’Aran Sicilia per dare nuove direttive e sollecitare a chiudere, sia con la riclassificazione sia con il rinnovo del contratto della dirigenza. Anche per il governo è importante arrivare a una soluzione, infatti, è obiettivo del governo Musumeci migliorare l’organizzazione della macchina amministrativa”.
“Un risultato importante – commentano i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir, Dirsi, Sadirs e Ugl – ma è chiaro che noi continuiamo a tenere gli occhi aperti. Da parte nostra, cominceremo a lavorare con l’Aran per arrivare al miglior risultato possibile per implementare il funzionamento della macchina amministrativa, nel rispetto dei diritti del personale regionale e, contestualmente, per offrire servizi efficienti ai cittadini siciliani. La Regione ha promesso di fare la sua parte. Aspettiamo i fatti”.