Prostituzione in club privè per scambisti |Misure cautelari per 5 persone - Live Sicilia

Prostituzione in club privè per scambisti |Misure cautelari per 5 persone

Entrambi i club avevano la forma giuridica di associazione senza scopo di lucro che perseguiva la finalità di favorire il libero amore, ma le indagini hanno evidenziato un evidente scopo differente. GUARDA IL VIDEO

le indagini scattate nel 2012
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CATANIA – Due locali privati al cui interno, secondo l’accusa si praticava la prostituzione sono stati sequestrati dalla polizia di Stato su disposizione del Gip di Catania. Sono, si legge in una nota della Quetura, ‘Il giardino di Giulia’ di Viagrande e il ‘Pantheon’ di Pedara. La squadra mobile ha anche notificato l’obbligo di firma a cinque persone, due titolari ciascuno dei due club privè e un collaboratore, indagate per associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione. Secondo l’accusa nei locali, dove era previsto lo scambio di coppie, venivano invece reclutate prostitute a disposizione dei clienti, creando anche delle ‘coppie di immagine’, ovvero dei falsi marito e moglie. I ‘single’ pagavano un biglietto d’ingresso compreso tra i 130 e i 150 euro.

La misura è stata emessa dal Gip lo scorso 11 febbraio nei confronti di C.A., A.U., G.A.C., L.R. e L.V., (queste le iniziali dei cinque indagati) ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” nell’arco temporale aprile – dicembre 2012 che hanno evidenziato come all’interno di due club privè segnatamente “Il Giardino di Giulia”, ubicato a Viagrande ed il “Pantheon”, ubicato a Pedara, apparentemente riservati a coppie scambiste, si celava l’esercizio della prostituzione.

Gli ideatori ed organizzatori dell’attività di prostituzione risultavano rispettivamente C.A. e A.U. per il club  “Il Giardino di Giulia” mentre G.A.C. e L.R. lo erano per il “Pantheon” dove erano coadiuvati da L.V.. Secondo le ipotesi investigative  i cinque soggetti dietro la parvenza di promotori di serate ricreative per coppie libere non esitavano a sfruttare non solo le singole prostitute ma le loro stesse compagne decidendo il tipo di serata da organizzare, le finte coppie da reclutare, a chi proporre di prostituirsi e il trattamento anche economico da riservare ai singoli clienti.

Entrambi i club avevano la forma giuridica di associazione senza scopo di lucro che perseguiva la finalità di favorire il libero amore e lo scambio di coppie (tanto che era consentito l’accesso ai soli soci), ma le indagini hanno evidenziato un evidente scopo di lucro. All’interno dei club è stata rilevata la presenza sia di meretrici che di  “coppie immagine”, ovvero coppie di coniugi di apparenti scambisti che camuffavano la prostituzione delle moglie.

 

 


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