CATANIA – La data cruciale per il futuro della Pubbliservizi è quella del 5 settembre prossimo, giorno in cui è stata fissata la prossima assemblea dei soci. “Saranno presentati i bilanci pronti, sarà dichiarato lo stato di crisi e sarà illustrato il piano di impresa”. A parlare è Marcello Gulisano, il consulente di Pubbliservizi facente funzioni del direttore generale, che rompe il silenzio dopo le feroci note sindacali, della Fast Confsal venerdì scorso e dell’Ugl questo pomeriggio, in cui si lamenta la mancanza della presentazione di un piano di rilancio dell’azienda.
La situazione finanziaria della Pubbliservizi è critica. Il buco è di milioni di euro. Ontario aveva ipotizzato a LiveSicilia 7 milioni di euro. “Questa azienda è un motore che potrebbe partire e correre in maniera competitiva – afferma Gulisano – dall’altra parte sappiamo che questo motore è stato fatto a pezzi. Lo screening iniziale che abbiamo fatto anche attraverso gli auditing ci ha aiutato a capire se i pezzi di questo motore fossero irrimediabilmente persi o potessero essere recuperati. Diciamo che la parte relativa alla condizione dei pezzi l’abbiamo fatta e sicuramente i pezzi sono reversibili. Chiaramente il progetto è vecchio, obsoleto e va reimpostato. Su questo stiamo lavorando e siamo in dirittura d’arrivo”, assicura il consulente. “L’unico problema è che non sappiamo, in base alle distanze che dobbiamo raggiungere, quanta benzina verrà messa. Il parametro finanziario manca. Siamo in attesa di indicazioni meno generiche e più precise dai vertici della Città Metropolitana”, spiega ancora Gulisano.
Sulla Pubbliservizi sono arrivati gli effetti dei tagli operati dal Governo Regionale per le ex province. “L’11 agosto – chiarisce Gulisano – abbiamo avuto una comunicazione da parte del ragioniere generale della Città Metropolitana, dove ci informano che i tagli che sono stati operati dal governo regionale comportano una decurtazione della liquidità che era disponibile da parte della Provincia Regionale di Catania non meglio definita in termini quantitativi ma che sicuramente avrebbe dovuto creare uno stato d’allerta tanto per l’ente in quanto tale quanto per le partecipate”.
I vertici della Pubbliservizi a questo punto hanno deciso di avviare una procedura di risparmio. Congelati gli straordinari in primis. L’amministratore Ontario ha convocato una riunione con i rappresentanti sindacali per metterli a conoscenza della situazione e quindi poter informare i lavoratori delle scelte assunte dalla governance. Questa mattina si è svolto il tavolo di concertazione. Poche ore dopo è arrivata una dura nota della Ugl firmata dal segretario provinciale della federazione Igiene ambientale, Santo Gangemi.
“Un incontro ancora una volta condito dalle belle parole e dall’ennesimo tentativo di togliere diritti acquisiti ai lavoratori – afferma il sindacalista – Se è vero che, allo stato attuale, la Città metropolitana non può più sostenere il peso della partecipata per le note difficoltà a cui è andata incontro è altrettanto vero che non si possono accettare decisioni unilaterali dell’amministratore in relazione alla sospensione degli straordinari e delle indennità variabili. Proposte che danneggiano i dipendenti, ma che in modo determinante possono pregiudicare la continuità dei servizi di manutenzione delle strade e degli edifici scolastici. Onestamente stamattina ci aspettavamo di conoscere il piano di rilancio la cui realizzazione è ormai divenuta una chimera, così come lo è la revisione della pianta organica”.
Pronta la risposta di Gulisano, che precisa: “La riunione dei sindacati è stata in realtà un eccesso di zelo voluto fortemente dal Presidente in ossequio ad una sorta di new deal che vogliamo condurre all’interno di questa azienda, cioè la trasparenza vera. Abbiamo ritenuto opportuno informare i sindacati e avviare un percorso che ci consentisse di garantire lo stipendio di base ma che ci potesse permettere di informare i dipendenti di non operare straordinario e tutte quelle azioni che comportano l’inserimento di oneri accessori nella busta paga che non ci possiamo permettere. Noi avevamo solamente invitato i sindacati per concertare con loro il tenore di una comunicazione che avremmo fatto ai dipendenti e speravamo – aggiunge Gulisano – di poterlo fare in un clima tranquillo e non come è successo in queste ultime battute dove qualcuno ha male interpretato il ruolo che per legge è a loro attribuito”.
Su quello che l’Ugl definisce una “chimera”, e cioè il piano di rilancio e la revisione della pianta organica, Gulisano non ha esitazione a fornire precise indicazioni su questi aspetti che fanno parte del piano di impresa che sarà presentato il prossimo 5 settembre all’assemblea dei soci. Un progetto che si fonda su tre pilastri. “Il primo – spiega – è quello di imprimere una rivoluzione sia dal punto di vista verticale che orizzontale, quello verticale prevede una seria catena di comando che possa consentirci di avere un controllo dal vertice alla maestranze tale da far funzionare il meccanismo. Dal punto di vista orizzontale saranno fatti degli accorpamenti degli uffici. Il secondo pilastro riguarda i progetti nuovi che vogliamo introdurre, che preferisco ometterli perché potrebbero essere un’anticipazione alle società concorrenti che operano in questi settori e non vorremmo che ci fossero delle ingerenze. Terzo pilastro: al sistema di controllo della catena di comando devono assolutamente subentrare le procedure disciplinari. Noi non vogliamo pensare un sistema punitivo, ma un sistema premiante. Una volta che verranno rimodulati gli oneri accessori da una parte e quindi tolti di default saranno inseriti nel sistema premiante. Dobbiamo riuscire a portare performance in alcuni settori. Il primo che mi viene in mente – afferma Gulisano – è quello della manutenzione che oggi rende dal 45 al 55% rispetto alle richieste che noi abbiamo e che è una follia incomprensibile. Ecco se domani mi portano al 100% l’esecuzione delle richieste che riceviamo dalla Città Metropolitana noi possiamo dare degli incentivi di tipo economico che non faranno altro che indurre il personale a lavorare. Il rovescio della medaglia è che un sistema premiante comporta un sistema punitivo. Noi come oggi le dico con estrema franchezza – chiarisce il consulente – non abbiamo un quadro completo di chi è in ferie, di chi si assenta arbitrariamente, perché il sistema di controllo è assolutamente annacquato. Abbiamo delle armi spuntate, le stiamo affinando. Aspettiamo però una risposta seria, concreta e definitiva da parte dell’Ente- chiosa Gulisano – perché deve darci l’indicazione cardinale”. In altre parole di quanto sarà il taglio di liquidità in considerazione del fatto che il contratto (di fatto scaduto) prevede un massimo di spesa di 15 milioni di euro? E di questi 12.500.000 sono per pagare gli stipendi ai 380 lavoratori di Pubbliservizi.