Ex Pubbliservizi, parte a singhiozzo la nuova azienda - Live Sicilia

Ex Pubbliservizi, partenza a singhiozzo per la nuova azienda

La Scmc - Servizi città metropolitana di Catania è in funzione da quasi un mese

CATANIA – La nuova epoca è iniziata da un mese. Tanto è passato da quando i 233 lavoratori, i mezzi e i materiali di Pubbliservizi, ex partecipata della Città metropolitana di Catania, sono passati alla Scmc – Servizi città metropolitana di Catania, al termine di una lunga vertenza sindacale che puntava a salvaguardare proprio le centinaia di lavoratori dell’azienda.

La partenza della nuova società speciale procede in un’atmosfera che viene descritta come quella di una start up da chi è dentro, con tutti i rallentamenti burocratici e i problemi di un’azienda avviata da zero. Tra spettanze che non arrivano e la vicenda del direttore generale, ecco i nodi che in questo momento sta affrontando la Scmc.

Ex Pubbliservizi: gli orari

In questo momento i lavoratori di Scmc sono tornati a erogare i servizi di pertinenza della Ex Pubbliservizi, pur con l’orario ridotto a 25 ore settimanali. Secondo l’accordo raggiunto ai primi di maggio, infatti, tutti i 233 lavoratori sono stati assunti dalla nuova azienda speciale ma con l’orario ridotto fino alla fine del 2023.

Nonostante ciò, ad alcuni lavoratori è stato riconosciuto un incremento di alcune ore. Si tratta dei settori musei, custodia e pulizie, mentre i settori manutenzione scolastica e viabilità sono rimasti a orario ridotto, e dunque stanno erogando i propri servizi in tre giorni settimanali e non in cinque.

Gli stipendi

Il problema è che da 45 giorni i dipendenti di Scmc non ricevono un euro, e l’umore generale inizia a essere pessimo. Questo perché la nuova società, per questioni burocratiche, non ha ancora potuto aprire un conto corrente, e dunque non è in grado di pagare i dipendenti. In più, a nessuno sono state ancora riconosciute le liquidazioni legate alla Pubbliservizi.

In seguito a questi problemi, alcune sigle sindacali hanno già proclamato lo stato di agitazione.

L’amministratore e il direttore generale

A gestire questa situazione è ancora l’amministratore unico di Scmc Mario Balsamo, descritto come molto indaffarato nell’avviare la macchina di Scmc e rimediare ai mille problemi che stanno sorgendo. Uno dei compiti in cui è impegnato Balsamo in questo momento è anche la rimodulazione degli incarichi del personale, come lo spostamento di risorse sul comparto musei, già sotto organico.

In questo scenario, lo scorso 23 maggio Scmc ha pubblicato un bando per l’assunzione di un direttore generale. Dalla selezione, che prevedeva dieci giorni di tempo per presentare le domande, sono risultati idonei in sedici.

Sul sito della Città metropolitana, che in questo momento ospita gli atti di Scmc, è ancora presente il calendario delle convocazioni per i colloqui, che sarebbero dovuti avvenire proprio in questi giorni. Poi un avviso di differimento li ha rinviati a una data ancora da decidere.


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