"Punito per uno sguardo di troppo" | Chi sono gli arrestati di Capaci - Live Sicilia

“Punito per uno sguardo di troppo” | Chi sono gli arrestati di Capaci

Via Vittorio Emanuele a Capaci

La telefonata del sindaco, le immagini di una telecamera, il profilo Facebook: le indagini

PALERMO – La telefonata del sindaco, le immagini di una telecamera, le foto di un profilo Facebook. Così i carabinieri hanno risolto il caso di un sequestro di persona nonostante la “omertà dalla vittima”.

Ci sarebbe uno sguardo di troppo a una donna dietro la giustizia sommaria di tre persone. Su richiesta del pubblico ministero Alfredo Gagliardi il giudice per le indagini preliminari Annalisa Tesoriere ha applicato la custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Vincenzo Mira, 42 anni, Alessio Tomaselli, 25 anni e Domenico Lo Verso di 27 (clicca qui). Sono tutti e tre palermitani, ma è a Capaci che è avvenuto il sequestro di persona che gli viene contestato assieme alla violenza privata e alle lesioni personali.

Il 20 luglio scorso il sindaco Pietro Puccio transita in macchina lungo via Vittorio Emanuele. Nota un ragazzo che scende da una Fiat Panda e scappa, mentre altre tre persone lo inseguono. Lo raggiungono e lo prendono a schiaffi e pugni, gli strappano la maglietta e lo costringono a salire in auto con la forza.

Si attivano i carabinieri. La macchina è in uso a Domenico Lo Verso, ma è intestata alla madre. I militari estrapolano le immagini di due telecamere che hanno ripreso la scena sin dall’arrivo della vittima. M.D.C., 24 anni, era lì per un appuntamento. Giunti sul posto gli altri tre iniziano a discutere. M.N.D. ha qualcosa per cui sembra volersi giustificare. Mentre parla riceve un primo schiaffo. Tenta di scappare, ma viene raggiunto e colpito di nuovo. Il tutto in pieno giorno, alle dieci del mattino.

La vittima viene convocata in caserma, ma alza un muro di omertà. Ammette che a scatenare la discussione è stato un apprezzamento che ha rivolto alla ragazza di Lo Verso, ma minimizza l’accaduto. Non è stata una questione di gelosia, ma di mancanza di rispetto per una “mala guardata”. Non è vero che lo hanno costretto a salire sulla macchina. Lo ha fatto volontariamente. Lo Verso viene convocato in caserma e si presenta con la fidanzata e Tomaselli. Sono vestiti alla stessa maniera del momento dell’aggressione. Mira è stato identificato successivamente confrontando i frame della telecamera con le foto del suo profilo Facebook.

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