Punto nascite di Bronte |Stop alla riforma Russo - Live Sicilia

Punto nascite di Bronte |Stop alla riforma Russo

Dopo la paventata chiusura prevista nel piano di riordino dell’ex assessore Russo, la giunta Crocetta approva il “piano di ottimizzazione sanitario” e salva il punto nascite dell’ospedale di Bronte. Mancuso, presidente del Comitato Civico, “ Soddisfatti, ma la situazione non è risolta”.

LA GIUNTA CROCETTA
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Ospedale di Bronte

BRONTE- Adesso è ufficiale, l’ospedale Castiglione-Prestianni di Bronte dovrebbe mantenere il suo storico punto nascite. La giunta regionale guidata dal Governatore Rosario Crocetta ha approvato oggi il “piano di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle località disagiate” presentato dall’assessore Lucia Borsellino. L’ok al piano di mantenimento che interessa il comune etneo, si allarga anche agli altri territori interessati dalla precedente riforma di riordino sanitario; Lipari, Pantelleria, Mistretta, Nicosia, Mussomeli e la casa di cura Attardi di Santo Stefano di Quisquina.

”Al centro del provvedimento – ha detto il Presidente della Regione siciliana Crocetta – il diritto alla salute per i cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia. Per la messa in sicurezza di questi punti nascita – aggiunge il governatore – saranno previsti modelli organizzativi flessibili e integrati tra ospedale e territorio, anche grazie a una rotazione del personale all’interno dei presidi del Dipartimento materno infantile e prevedendo inoltre programmi di formazione professionale”

La precedente riforma concepita dall’ex assessore alla sanità Massimo Russo prevedeva dall’ottobre 2012 il progressivo taglio di ventisette punti nascite presenti nell’isola. Ad essere disattivati dovevano essere i nosocomi, il cui numero di parti, era inferiore alle 500 unità annue. Una scelta, quella dell’ex magistrato nominato assessore tecnico, che aveva causato una dura presa di posizione della comunità montana di Bronte, che accusava le grosse difficoltà in termini di tempi di percorrenza nel raggiungere in maniera celere, gli altri punti nascita presenti nell’isola.

Una delle proteste organizzate per l'Ospedale di Bronte

Nel comune etneo durante il 2012, appresa la notizia della progressiva chiusura del reparto, la popolazione aveva fatto quadrato tramite una raccolta firme, una lettera inviata all’allora Governatore Raffaele Lombardo e l’organizzazione di alcuni tavoli tecnici con l’attuale direttore generale dell’ASP 3 di Catania, il commissario straordinario Gaetano Sirna.

Giuseppe Mancuso, Presidente del Comitato Civico “Salviamo l’ospedale Castiglione-Prestianni” contattato da LiveSiciliaCatania, appresa la notizia afferma: “Siamo contenti che il governo ha scongiurato la chiusura definitiva del punto nascite dell’ospedale, da più di un anno ci battiamo per far capire le difficoltà legate al territorio. Un risultato importante, ma speriamo sia accompagnato da un adeguato potenziamento di reparti e servizi che nel silenzio totale sono stati soppressi. C’è bisogno – aggiunge Mancuso – di un adeguato potenziamento del personale medico e di una funzionante e all’avanguardia sala parto, ad oggi a causa degli interminabili lavori si è costretti a partorire in sala operatoria”.

 


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