GRAMMICHELE – Un ex sindaco sfiduciato in seno alla propria maggioranza, larghissime intese e scarso ricambio generazionale: un mix letale per i partiti tradizionali. E’ questo lo scenario in cui Giuseppe Purpora e la pattuglia a cinque stelle hanno agilmente ottenuto la vittoria al primo turno. Il nuovo primo cittadino del paese calatino non ha dubbi: “La popolazione è stanca dei partiti tradizionali”. Così il fortino di Raffaele Lombardo e Concetta Raia cade sotto i colpi delle schede pentastellate. Un segnale che dovrebbe interrogare i dirigenti delle varie compagini politiche intrappolati nelle logiche della conservazione e dell’usato garantito. Per raccogliere i frutti di una simile situazione, però, bisogna costruire come dimostra il risultato del Movimento a Grammichele. Un’operazione che in altre realtà, Catania in testa, non riesce ad attecchire.
Sindaco, soddisfatto del responso delle urne?
Sì, sarei un bugiardo a dire il contrario.
Una vittoria personale, ma anche del Movimento 5 Stelle che è il partito più votato in paese. Come se lo spiega?
Me lo spiego con il buon lavoro che abbiamo fatto. In più, tutta una serie di condizionamenti e situazioni ambientali che hanno stancato la popolazione e fatto sì che il Movimento ottenesse un grande successo. Abbiamo coinvolto tanti ragazzi nuovi e questo ci ha aiutato.
Quanto ha pesato la storia della sfiducia a Canzoniere?
Secondo me parecchio. Tantissimo. Un buon 80%: la gente ha capito che la politica tradizionale era abbastanza menefreghista degli interessi della gente e che quella sfiducia proveniva dalla sua maggioranza cioè non era un atto politico in quanto tale.
Perché a Grammichele si votano meno di un tempo i partiti tradizionali?
Perché fondamentalmente hanno fallito. Non c’è stato un ricambio generazionale, una classe dirigente nuova. Molti dei giovani che militano negli altri partiti svolgono ruoli secondari e questo da un lato fa allontanare quelli che veramente vogliono spendersi nelle loro realtà locali, dall’altro fa disaffezionare la gente da questi partiti. Anche la campagna nazionale ha dimostrato che i partiti non navigano in buone acque.
A Catania, invece, non riuscite a sfondare e nemmeno a totalizzare il minimo sindacale. Perché? Come si spiega questa discrepanza?
Questo non glielo saprei dire. So che a Grammichele è stato fatto un bel lavoro. Il gruppo ha registrato l’ingresso di tanti ragazzi e di gente nuova che ha migliorato in maniera sostanziale lo stesso Movimento. Io credo che la gente debba metterci alla prova. Probabilmente questa diffidenza è un fatto di carattere siciliano. Ma la diffidenza nei confronti delle cose nuove è un limite ovunque. Poi ci sono realtà che riescono a fare breccia sulle persone.