Quaison: "Belotti sa segnare | Sarà strano giocare contro" - Live Sicilia

Quaison: “Belotti sa segnare | Sarà strano giocare contro”

Il trequartista pronto a sfidare il bomber bergamasco nell'esordio all'Europeo Under 21. Anche se i compagni con cui ha legato maggiormente in rosanero sono altri.

serie a - palermo
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PALERMO – In attesa di Belotti, per il Palermo c’è un altro motivo per seguire l’Europeo Under 21. Ed è proprio nella sfida d’esordio dell’Italia che i rosa avranno il cuore diviso a metà tra gli azzurrini e la Svezia. Perché a sfidare la nazionale di Gigi Di Biagio ci sarà l’altro gioiello del Palermo, il trequartista Robin Quaison, che dalle colonne della Gazzetta dello Sport ha parlato della sfida “in famiglia” col bomber bergamasco: “È forte. Corre, lotta ma soprattutto sa segnare, ha sempre occasioni da gol come all’ultima giornata contro la Roma. Sarà strano giocare contro”. Tra i due, nel corso della stagione, si è instaurato un gran bel rapporto: “Io parlo un po’ di italiano, Andrea poco inglese: si fa fatica a essere amici. Parlo soprattutto con Maresca, Makienok, Ujkani, Morganella. Io sono così, un ragazzo tranquillo, non sono il tipo che fa confusione”.

Belotti pericolo numero uno per la sua Svezia? Sì, ma fino a un certo punto. Perché se c’è un giocatore che Quaison teme particolarmente non sta certo in attacco: “Baselli. L’ho visto contro l’Atalanta, mi è piaciuto parecchio perché è elegante”. Glissando invece sui difensori (“Rugani e Romagnoli non li conosco”, ndr), Quaison dimostra di avere fiducia nei suoi compagni di nazionale: “Siamo tosti, completi, bravi in tutto anche se magari non siamo fenomenali in niente. Siamo fisici e con buona tecnica”. Non ha inoltre dubbi nel fare i nomi dei migliori elementi della selezione scandinava: “Hiljemark, un centrocampista centrale: è bravo. Anche Carlgren, uno dei tre portieri: è un ’92, ha esperienza”.

E in ritiro con la Svezia non si pensa solo al pallone. Quaison, da grande appassionato di Playstation, ha come divertirsi con i suoi compagni di squadra. Anche in questo caso, però, si gioca sempre a calcio. E quando il trequartista del Palermo non sceglie il “suo” Aik Solna, la scelta ricade su una squadra in particolare: “Il Catania. Dai, scherzo: lo United. E’ la squadra per cui tifava mio papà, anche io sono cresciuto guardando lo United. Anderson, il centrocampista brasiliano, da piccolo era il mio preferito, con Robinho”.


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