Qualità della vita, la classifica del Sole 24 ore: male le città siciliane - Live Sicilia

Qualità della vita, la classifica del Sole 24 ore: male le città siciliane

Impietosi risultati per l'Isola: Palermo 95esima, Catania 92esima. Enna unica in risalita

La città di Udine è quella dove si vive meglio, a decretarlo è la 34esima edizione dell’indagine del Sole 24 ore sulla qualità della vita. È la prima volta che la provincia di Udine sale sul gradino più alto, entrando così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione, dopo essersi piazzata tra le prime dieci solamente tre volte dal 1990 a oggi. Sul podio si posizionano Bologna e Trento. Tra le prime dieci anche Milano. Mentre Roma si ferma al trentacinquesimo posto, perdendo quattro posizioni.

A chiudere la classifica è Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni. A precederla Caltanissetta e poi Napoli al terz’ultimo posto che nonostante ‘l’effetto scudetto’ sul turismo (non rilevato nei dati presi in esame) è penalizzata – secondo l’indagine – dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole.

La classifica è stilata tenendo conto di tutti i comuni della provincia di appartenenza e per stilarla sono stati presi in esame alcuni dati come: il Pil procapite, i livelli di istruzione, le emergenze climatiche, ricchezze e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, oltre la cultura e il tempo libero.

La classifica delle città siciliane

Male le città siciliane che perdono quasi tutte posizioni in classifica. L’unica a guadagnare posizioni è Enna che arriva al 90esimo posto, 10 posizioni in più rispetto allo scorso anno, invariata, invece la posizione di Messina che resta all’89esimo posto.

La prima città siciliana è Ragusa che si posiziona all’86esimo posto e scala di una posizione rispetto allo scorso anno quando si classificò 85esima. Tre posizioni più dietro Messina, che mantiene l’89esimo posto, come lo scorso anno. Balzo in avanti per Enna che arriva al 90esimo posto, guadagnando 10 posti rispetto allo scorso anno. 92esimo posto per Catania che scivola di una posizione rispetto al 2022. Discesa anche per Agrigento che si posiziona al 94esimo posto, scalando di 8 posizioni, 7, invece, ne perde Palermo che si classifica al 95esimo. Ad un passo dal centesimo posto c’è Trapani, che si classifica 99esimo e perde 6 posizioni rispetto al 2022. In perdita di 14 posizioni Siracusa che si posiziona al 104esimo posto, 106esima Caltanissetta che perde una posizione e precede Foggia ultima in classifica.

Uil Lionti: “Servono proposte e soluzioni da cercare assieme”

“Se tutte le province siciliane giacciono negli ultimi venti posti della classifica Sole24Ore per qualità della vita e quasi tutte peggiorano il proprio piazzamento, c’è poco da giocare con le parole e tentare difese d’ufficio. Servono proposte e soluzioni, ma da cercare assieme perché sbaglia sempre chi ascolta solo le proprie ragioni”. A dichiararlo è la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, che commenta il rapporto annuale sulla qualità della vita nelle province italiane pubblicato dal Sole24Ore.

“Sono molti gli spunti di analisi, spesso di amare riflessioni, che vengono suggeriti dal rapporto. Almeno su due vorrei soffermarmi, poiché sono la sintesi di criticità drammatiche e risorse minacciate nella nostra Isola. Mi riferisco, innanzitutto, all’ultimo posto di Palermo per famiglie con Isee bassa, inferiore a 7 mila euro annue. È la prova di un disagio che si somma a disagio e che noi sperimentiamo ogni giorno nei nostri uffici di servizio alle persone, a partire dalla rete capillare degli uffici di patronato Ital. Siamo tanto consapevoli della sofferenza sempre più grave e profonda delle famiglie, quanto certi del fatto che la risposta era e resta il lavoro. Ma lavoro vero, sicuro, dignitoso!”. 

“A proposito di occupazione – conclude Luisella Lionti – va sottolineato come Siracusa sia la peggiore tra le province siciliane nel confronto con il Rapporto 2022, avendo perso ben quattordici posizioni, e che resti comunque tra le migliori realtà del Paese per quota di export sul PIL“.


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