PALERMO – Non c’è paura nei loro occhi, ma ci sono i sorrisi. Non c’è panico, ma soltanto la voglia di lavorare in squadra e con ottimismo. Da martedì, quando una delle ospiti dell’hotel Mercure di Palermo è risultata positiva al Coronavirus, insieme al marito e ad un altro turista della comitiva, anche lo staff della struttura di via Mariano Stabile è in quarantena. Il direttore, Andrea Stancato, ha comunicato che tutto il personale sarebbe rimasto in albergo, per assistere e non fare mancare nulla al gruppo di bergamaschi: “Qui va tutto bene – ha detto durante un video poi pubblicato sui social – e resteremo qui nonostante la possibilità di poter tornare a casa, perché adesso c’è bisogno di noi”.
Ieri, però, è giunta un’altra notizia inaspettata: mentre le condizioni della donna di 66 anni ricoverata all’ospedale “Cervello” migliorano, un altro componente del gruppo è risultato positivo al test del Coronavirus. Come l’iter prevede, dovrà essere l’Istituto superiore di sanità a confermare la positività del tampone, ma nel frattempo al Mercure, nessuno si è scoraggiato: “Trascorriamo questi giorni dandoci forza a vicenda – spiega Stancato – e si tratta sicuramente di una grande prova psicologica, oltre che fisica” Giorni che scorrono lontano dalla famiglia, dai mariti, dai figli, dagli amici. C’è chi saluta lo staff attraverso la vetrata dell’albergo, su cui decine di messaggi di ringraziamento degli ospiti sono stati appesi. Giorni che vengono raccontati sui social da chi lavora in hotel e ha i propri colleghi come compagni di questo strano viaggio.
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Barbara, ad esempio, pubblica ogni giorno una foto e un post per condividere con l’esterno al propria esperienza. Il suo è un vero e proprio diario che vuole tenere lontane la paura e la psicosi, con un hashtag puntuale: #quivatuttobene.
“Quarantena, giorno 2 – scrive -. Una parola spaventosa ma stiamo tutti benissimo. Ci siamo trovati in una situazione che andava affrontata e abbiamo deciso di farlo con consapevolezza e con il sorriso (che è nascosto dalla mascherina ma è sempre lì sotto), abbiamo superato momenti di paura e un po’ di panico ma poi ci siamo rimboccati le maniche e via. L’umore è alto, siamo una (piccola) squadra di elementi affiatati, abbiamo conosciuto più cose l’uno dell’altro in due giorni che in anni di conoscenza. Condividiamo la sveglia mattutina, il lavoro duro, la stanchezza e le difficoltà. Ma anche tante risate, i pranzi veloci ma allegri e la cena tutti insieme con la tv spenta per chiacchierare come in famiglia. I nostri ospiti ci ringraziano come possono e a noi basta questo”.
E ancora: “Quarantena, giorno 3. Barbe lunghe, occhiaie, vestiti spiegazzati, capelli che avrebbero bisogno del parrucchiere, poche ore di sonno. Voi vedete questo in queste foto? Io vedo solo degli amici che fanno colazione insieme, che sorridono ancor prima di sapere cosa riserverà loro la giornata, che INSIEME si danno la carica per affrontare un altro strano e pazzo giorno. Oggi più di qualche amico anonimo ci ha mandato libri, riviste, giornali, dolcetti e tanto cibo, grazie mille”. Il diario prosegue con parole che descrivono tenacia e voglia di andare avanti.
“Quarantena, giorno 4. Qui va tutto bene!!! Oggi da vittime ci siamo trasformati in eroi. Ma la realtà è che quando ti trovi davanti ad una scelta importante non hai altra via che fare la cosa giusta. E la cosa giusta per noi è stata non abbandonare la barca che stava affondando. Forse siamo stati incoscienti, forse siamo stati leggeri, chissà..ma non siamo eroi, siamo solo persone che hanno a cuore altre persone. Non vogliamo applausi, non vogliamo ringraziamenti, non cerchiamo la gloria. Tranquilli”.
E poi, un soprannome. Quello con cui la comitiva di bergamaschi identifica ormai il personale del Mercure: “Oggi siamo stati nominati “i magnifici 7” dai nostri ospiti e ne siamo orgogliosi – scrive Barbara durante il quinto giorno di quarantena – . Ma non siamo solo in 7: la fuori ci sono tutti i nostri colleghi che soffrono come noi, che ci sostengono, che ci rivolgono un pensiero ogni giorno, che ci spingono a resistere, grazie!”.
Nel frattempo i giorni passano, arriva anche la stanchezza: “Quarantena, giorno 6. Qui va davvero tutto bene…siamo stanchi, dormiamo poco, sentiamo il peso della responsabilità, a volte ci sentiamo soli, ma da ogni dove arrivano messaggi di solidarietà e di ringraziamento, e tanto cibo”, sottolinea Barbara, che oggi racconta la routine con un collega: “Sveglia alle 6,30, prepara 18 vassoi, stanze doppie e stanze singole, metti le posate, la frutta, l’acqua, un dolcetto, lo yogurt…hai stampato il menù per pranzo e cena, lo mettiamo qui nel vassoio. E i giornali sono arrivati? che abbiamo messo ieri a colazione? Torta di mele? Ok, allora oggi croissant! La signora della XXX non mangia dolci, è diabetica, a lei metti il succo senza zucchero e le fette biscottate, domani le diamo il pane tostato e la marmellata no zuccheri, scrivilo che poi lo dimentichiamo. I vassoi sono pronti? Ok io preparo i cappuccini e tu cominci a portare tutto su, Sei pronto? Indossa la mascherina, aspetta che ti faccio io il nodo, stringi bene sul naso, mi raccomando, metti i guanti, non questi che si strappano facilmente, metti quelli buoni, non toccarti il viso, non spostare la mascherina…ma ho prurito al naso, NO, NON TOCCARTI…Torna giù, dai, facciamo colazione, abbiamo un’ora e poi ancora guanti e mascherina, andiamo insieme a ritirare i vassoi sporchi? Sei pronto? Andiamo…”
“Siamo una grande squadra – commenta il direttore e a darci coraggio, in questi giorni, sono stati proprio i nostri ospiti, con le splendide parole che ci hanno dedicato. La solidarietà dei palermitani ci ha inoltre commosso, non siamo di certo da soli. Noi non ci fermiamo, abbiamo davanti ancora alcuni giorni di quarantena e li affronteremo con lo stesso stato d’animo. Continuiamo a vivere normalmente – conclude – dentro questo albergo, ma con forza e perseveranza”.