Quel che resta a Librino |dopo la visita di Mattarella - Live Sicilia

Quel che resta a Librino |dopo la visita di Mattarella

Il quartiere, da domani, tornerà quello di prima, quello che è sempre stato, dove anche dipingere la segnaletica diventa un fatto straordinario.

la riflessione
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CATANIA – Stasera occorrerà la sorveglianza per evitare che la passerella montata per la visita del Capo dello Stato sia distrutta. Il nuovo capo di Gabinetto l’ha richiesta non appena il corteo presidenziale ha lasciato il nuovissimo viale Ciampi, forse nella consapevolezza che a Librino anche un palchetto di legno potrebbe essere rubato, vandalizzato, distrutto.

Della visita del Presidente Sergio Mattarella, oltre all’emozione dei presenti e alla targa che reca il nome dell’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a Librino forse resterà solo l’asfalto nuovo, realizzato in alcune strade del quartiere, gli alberi potati, la segnaletica orizzontale fresca di vernice e qualche spartitraffico. Il quartiere, da domani, tornerà quello di prima, quello che è sempre stato, dove anche dipingere la segnaletica diventa un fatto straordinario.

Ciò non toglie che la presenza del Capo dello Stato in una delle zone più difficili d’Italia, la visita agli orti urbani, l’incontro con i briganti e l’intitolazione della strada, sia un segnale importante della presenza delle istituzioni, ma la sensazione respirata un po’ da tutti, è quella che non basta una visita istituzionale, neanche del Presidente della Repubblica, per cambiare le sorti di un quartiere, di una città. Anche se, proprio oggi, in occasione della visita presidenziale, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha confermato l’impegno a voler accelerare sull’apertura del nuovo ospedale San Marco, struttura che ha fatto da sfondo alla visita di Mattarella, che la città attende da mesi.

Il sindaco Bianco, però, ci ha provato. E’ stato lui a volere Mattarella ed è stato lui a volerlo a Librino. “L’ho fortemente voluto e sono molto lieto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia accettato di dedicare molta parte dei suo tempo a Catania a Librino – ha detto Bianco dal palco delle autorità. E’ un quartiere simbolo delle periferie della città, con mille problemi ancora da risolvere ma dove si gioca il futuro della nostra città”.

Eppure, nonostante il pomeriggio di festa, con l’orchestra dei bambini di Librino a intonare canti, le bandiere sventolanti e tantissimi primi cittadini schierati in prima fila con tanto di fascia tricolore, è stato il silenzio del Presidente il rumore più assordante della manifestazione. Quasi fosse un ospite tra gli altri, il Capo dello Stato, e non quello di onore. Insomma, la sensazione di passerella politica, a pochi mesi dalle elezioni nazionali, resta e anche forte.

 

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