“Questa scuola discrimina i deboli” |La lotta per la figlia autistica - Live Sicilia

“Questa scuola discrimina i deboli” |La lotta per la figlia autistica

Sebastiano Pomona chiede che alla figlia venga garantita la continuità didattica.

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GIARRE. Ha intrapreso una battaglia, non facile, Sebastiano Pomona per far valere i diritti della propria figlia, minore affetta da autismo. Una battaglia di civiltà per difendere ciò che dovrebbe già essere un diritto, almeno sulla carta, una reale inclusione a scuola. Così non è perché, spiega il genitore, la legge 104 del ’92 che dovrebbe tutelare innanzitutto chi è affetto da disabilità, garantendo la continuità didattica, finisce invece per trasformarsi in un boomerang.

“Mia figlia sin da piccola è stata seguita con il metodo ABA (Analisi Comportamentale Applicata) ed ha ottenuto importanti risultati – spiega a LiveSiciliaCatania Sebastiano Pomona – Purtroppo l’inserimento a scuola è stato sempre complesso”. Dalla prima media al primo anno delle scuole superiori la giovane alunna ha infatti cambiato ben quattro insegnanti. Una per ciascun anno scolastico. Cambiamenti destabilizzanti per chi necessiterebbe invece continuità per favorire la crescita.

“Lo scorso anno mia figlia ha iniziato a frequentare l’Istituto Alberghiero “G. Falcone” di Giarre ed ha avuto un’ottima insegnante formata con il modello ABA – prosegue il signor Pomona – Si è creato un clima ideale in cui mia figlia ha reso davvero tanto. Speravamo che si potesse proseguire così anche quest’anno. Purtroppo qualche giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico abbiamo appreso che non sarebbe stato così. Siccome in graduatoria quell’insegnante occupa una posizione più bassa rispetto agli altri colleghi, toccava a lei essere trasferita nella succursale di Maniace, a 60 chilometri di distanza. Purtroppo nessuno si rende disponibile e chi può usufruisce dei benefici previsti dalla legge 104 per assistere a loro volta parenti disabili. La continuità che in una patologia come l’autismo è fondamentale non può essere messa in crisi per questo motivo. Ed io – sottolinea Sebastiano Pomona – mi chiedo se la 104 di mia figlia valga meno di quella degli insegnanti e meno della graduatoria degli insegnanti”.

La questione è stata naturalmente sottoposta all’attenzione della dirigente scolastica dell’istituto Alberghiero “G. Falcone”, Monica Insanguine, che attraverso una nota spiega di avere le mani legate. “Le unità assegnate all’Istituto dall’ambito territoriale dell’URS per l’anno scolastico in corso sono 15,5 per 39 studenti disabili (con lo stesso numero di studenti lo scorso anno furono attribuite 18 unità e 8 ore) – spiega la dirigente scolastica – A nulla sono valse le numerose richieste di adeguamento di organico (complete di dettagliata relazione) inviate all’ufficio preposto. Quattro docenti godono dei benefici delle L.104 (ad una unità è riconosciuta l’assistenza per due parenti disabili). Pertanto, nell’assegnazione alle classi, si è proceduto nel rispetto della normativa vigente con la tutela di eventuali precedenze.

Nessun docente – prosegue Monica Insanguine – nella seduta dipartimentale, ha espresso la volontà di essere assegnato alla sede di Maniace per cui si è seguita la graduatoria d’Istituto (come da criteri comunicati in sede di contrattazione sindacale, fissati dal Consiglio d’Istituto e deliberati dal Collegio Docenti). In tutte le assegnazioni si è operato assicurando, compatibilmente con le risorse in organico e le affinità e attitudini dei docenti e degli alunni, la continuità didattica e metodologica. L’I.P.S.S.E.O.A. – conclude la dirigente – ha messo in atto tutte le procedure ottimizzando le risorse in organico, in osservanza del diritto allo studio, all’inclusività, all’integrazione e all’accoglienza, previste dalla normativa vigente”.

Una risposta che non ha soddisfatto Sebastiano Pomona che si dice pronto a tutelare la figlia in ogni sede. “Ci sono dei diritti negati a minori disabili all’interno di un’istituzione come la scuola che dovrebbe invece tutelarli – dichiara – Non è accettabile per un genitore che la scuola faccia prevalere le 104 dei propri dipendenti insegnanti rispetto alla 104 degli alunni disabili. Così come non è possibile accettare che le graduatorie di quegli insegnanti che non hanno all’interno della scuola nessuna continuità didattica, perchè i propri alunni lo scorso anno sono usciti o non frequentano più la scuola per qualsiasi altro motivo, possano essere decisive per la scelta della succursale, sempre a discapito dei ragazzi. Questo per un genitore è inaccettabile, soprattutto lo è sapere di dover costruire dei rapporti educativi proprio con chi il punto di vista educativo lo ha fatto venire dopo le proprie esigenze personali. Questa non è una scuola inclusiva, non è una buona scuola – conlude Sebastiano Pomona – ma è una scuola che discrimina i più deboli, e non parlo naturalmente del singolo Istituto Alberghiero”.

 


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