RAFFADALI (AGRIGENTO) – Ci sarebbe una storia gravida di violenze, rancori e tensioni dietro il dramma familiare, l’ennesimo consumatosi in breve tempo nell’Agrigentino, culminato nella tarda mattinata di oggi con l’omicidio di un venticinquenne nella centralissima piazza Progresso, a pochi passi dal Comune di Raffadali. La vittima è il venticinquenne Gabriele Rampello. A sparare è stato il padre, un poliziotto in servizio al reparto mobile di Catania.
Un intero caricatore contro il figlio
A riprendere l’efferato omicidio le numerose telecamere che insistono nella zona. Secondo una prima ricostruzione il padre, all’ennesima lite scaturita sembrerebbe da una richiesta di denaro, ha raggiunto il figlio in piazza sparandogli con la pistola di ordinanza che occultava in uno zaino. Un primo colpo, letale, alla testa per poi scaricargli l’intero caricatore dell’arma.
L’uomo bloccato prima che lasciasse Raffadali
I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, guidato dal colonnello Vittorio Stingo, del Reparto operativo, insieme con i colleghi della Compagnia di Agrigento e della stazione di Raffadali, hanno bloccato il poliziotto nei pressi di una pensilina di una fermata dell’autobus e lo hanno condotto in caserma. Il padre, poco dopo, ha confessato. Una storia complicata quella di Gabriele Rampello, la vittima: problemi psichici, comportamenti violenti. Denunciato diverse volte per reati minori, la settimana scorsa aveva subito anche una denuncia per stalking. Sul posto sono arrivati anche la sostituta procuratrice Chiara Bisso, titolare del fascicolo d’inchiesta, e il medico legale per i primi rilievi.
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