L'iniziativa sulla celebre statua| La piazza a “Cerere e Proserpina” - Live Sicilia

L’iniziativa sulla celebre statua| La piazza a “Cerere e Proserpina”

La battaglia contro la violenza di genere non può non tenere conto del valore del “simbolico”. Da qui prende le mosse l’iniziativa della rete di associazioni impegnate nel contrasto alla violenza maschile sulle donne, che stamane si è riunita in piazza Giovanni XXIII.

CATANIA – La Ragna-Tela ridisegna il “Ratto di Proserpina”. La battaglia contro la violenza di genere non può non tenere conto del valore del “simbolico”. Da qui prende le mosse l’iniziativa della Ragna- Tela, rete di associazioni cittadine impegnate nel contrasto alla violenza maschile sulle donne, che stamane si è riunita in piazza Giovanni XXIII per ridisegnare simbolicamente la celebre fontana. Il gruppo scultoreo rappresenta infatti “il preludio” di una violenza carnale perpetrata da Plutone ai danni della giovane Proserpina.

“E’ una statua artisticamente molto bella, ma che simbolicamente come donne ci crea qualche problema”, spiega Mirella Clausi. “Volevamo soddisfare un desiderio che da tempo era dentro di noi: fare capire alla città che c’è un problema di tipo simbolico che andava segnalato perché spesso camminiamo per la strada senza capire quello che ci circonda”.

Da qui l’idea di coinvolgere gli alunni delle scuole, che armati di pennarelli e photoshop, hanno “trasformato” il volto della statua e capovolto il messaggio. Nascono così le versioni alternative della statua (la cui visuale è stata coperta per l’occasione da un velo nero), ora raffigurante le “Grazie” del Canova o l’amore materno tra Demetra e Kore. Non mancano neanche le vignette satiriche che immaginano una discussione in dialetto catanese tra Plutone e Proserpina con tanto di costume da bagno e maschera da sub: “Uora t’abbiu n’ta l’acqua”. Un gioco scherzoso che ridefinisce il rapporto tra i due. A suggello dell’operazione i ragazzi delle scuole Mangano e Cutelli e gli uomini e le donne della rete hanno “simbolicamente rinominato la piazza” dedicandola a “Cerere e Proserpina”.


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