RAGUSA – Anche a Ragusa si è sentito il boom del Movimento Cinque Stelle, che ha raccolto la percentuale più alta con il 22,30%dei voti complessivi. Ancora mancano decine di sezioni da scrutinare sulle oltre trecento, ma i segnali che stanno arrivando confermano anche tra gli iblei il trend regionale. Trend che vede una percentuale di votanti in netto calo: solo quattro città superano la percentuale del 50% di affluenza alle urne. Si tratta di Ragusa, Modica, Comiso e Ispica, mentre le altre sono tutte sotto la soglia del 50. Ultima si attesta Vittoria, con il 41,4% preceduta da Pozzallo (41,6%).
Fanno festa i grillini, primo partito a Ragusa, Modica, Vittoria, Giarratana e Monterosso, seguiti a ruota dal Pd con il 14,60% e dalla lista di Crocetta con il 13,90%. Il Pdl si ferma all’11,50% succeduto dall’Udc al 7,30%. A Modica si segnala l’ottima affermazione del movimento di Mariano Ferro: i Forconi superano i duemila voti, scavalcando partiti come Pdl, Udc e Pd e attestandosi seconda forza politica in città dietro i grillini. La lista Crocetta tira molto a Ragusa, con il traino dell’ex sindaco Nello Dipasquale, Modica, Comiso e Pozzallo. Dei sei deputati uscenti iblei in cinque si sono ricandidati, cioè Ammatuna (Pd), Digiacomo (Pd), Ragusa (Udc) , Minardo (Pds) e Leontini, recentemente passato a Cantiere Popolare.
Carmelo Incardona ha deciso di non candidarsi e recentemente si è anche dimesso da Grande Sud. Proprio alcuni degli uscenti hanno subito cocenti delusioni. Solo Pippo Digiacomo e Orazio Ragusa si sono riconfermati, per il resto gli altri tre che, con molta probabilità occuperanno uno scranno a sala d’Ercole, saranno Nello Dipasquale, che dovrebbe aver varcato la soglia dei 5mila voti a livello provinciale, Giorgio Assenza per il Pdl, che si attesta sui 4500 voti, e la sorpresa del Movimento Cinque Stelle è Vanessa Ferreri, di Acate. Sarà la prima donna ragusana a rappresentare la provincia all’assemblea regionale. I dati politici più rilevanti sono i flop di alcuni partiti tradizionali e di candidati considerati sulla carta molto forti. Tra questi ultimi si annoverano l’ex assessore regionale all’Agricoltura Francesco Aiello, Giuseppe Calabrese, espressione del Pd ibleo e Giorgio Occhipinti del Pdl.
La geografia politica in provincia, in questa tornata elettorale, è sostanzialmente mutata: Ragusa torna a avere, dopo quasi dieci anni, un suo onorevole all’Ars con Nello Dipasquale, il quale ha incentrato proprio la sua campagna sul tema della difesa degli interessi iblei a Palermo. Ma è Comiso, che dopo le tormentate vicende dell’aeroporto e il dissesto del Comune, può vantare due esponenti di peso. Il primo è Pippo Digiacomo, arrivato al suo secondo mandato, e il secondo è Giorgio Assenza, esponente della destra dura e pura, tanto da avere come slogan un fascistissimo “anche se tutti noi no”. Deludenti i risultati della coalizione autonomista che in tutti e dodici i comuni raccoglie ben poco. Il PdS si attesta come sesto partito della provincia e ottiene solo un buon risultato a Vittoria, grazie ad Aiello, mentre nemmeno il Pid dell’ex presidente Drago e di Leontini riesce a far breccia tra l’elettorato.