PALERMO – Alla Rap scattano i primi provvedimenti nei confronti dei dipendenti fannulloni, scovati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini. Dopo quasi due mesi dal lancio dell’iniziativa volta dal sindaco Leoluca Orlando (un numero telefonico a cui inviare, via messaggio, l’avviso di un malfunzionamento del servizio di raccolta dei rifiuti), la società per l’igiene pubblica, nel corso del consiglio di amministrazione di lunedì scorso, ha stabilito cinque provvedimenti disciplinari ma soprattutto due licenziamenti.
Una soluzione estrema, quella della rescissione del rapporto di lavoro, dovuta al fatto che le segnalazioni riguardavano dipendenti già sanzionati in passato e che hanno così reiterato le proprie violazioni. Nel caso specifico, uno ha continuato ad assentarsi in modo ingiustificato e l’altro, invece, dopo aver timbrato il cartellino, tornava a casa. Proprio quest’ultimo è, probabilmente, il caso più eclatante: lo spazzino è stato infatti seguito da una pattuglia in borghese della Polizia municipale ben guardandosi dal pulire la strada assegnatagli. Disservizio che aveva provocato la segnalazione dei cittadini. Gli altri cinque provvedimenti riguardano sempre assenze ingiustificate o strade non perfettamente pulite, ma non si sono trasformate in licenziamenti perché non ripetute nel tempo.
“Sono umanamente molto dispiaciuto per i provvedimenti di licenziamento che abbiamo dovuto adottare – dice il presidente della Rap, Sergio Marino – perché si spera sempre che da parte dei dipendenti coinvolti vi sia uno scatto d’orgoglio e dignità che renda possibile proseguire il rapporto di lavoro. Ma allo stesso tempo non possiamo permettere che comportamenti illegittimi mortifichino il lavoro di tutti quelli che invece si impegnano quotidianamente e con dedizione. L’applicazione del contratto è certamente un diritto dei lavoratori ma altrettanto certamente un dovere – conclude Marino – soprattutto nel momento in cui siamo impegnati, col supporto e la spinta dell’amministrazione comunale, a ricostruire un rapporto di fiducia con la città, che deve basarsi sulla qualità dei servizi che rendiamo”.