PALERMO- “Il piano di riequilibrio della Rap è una radiografia esatta delle cose che non funzionano. Somiglia talmente tanto all’insieme delle disfunzioni denunciate in questi anni dal sindacato che potremmo averlo scritto noi…”.
Dionisio Giordano, segretario generale della Fit Cisl Sicilia, ha letto e studiato a fondo il documento presentato dal professore Carlo Amenta, l’esperto chiamato al capezzale della partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo. Il suo ragionamento è convergente, ma con una precisazione. Eccola.
“Sarebbe quantomeno inspiegabile – dice Giordano – affidare la realizzazione di un tale piano di complessiva e profonda riorganizzazione dell’azienda a chi, nei fatti, come si evince dalla lettura del progetto di risanamento stesso, è stato valutato non in grado di adottare adeguati modelli organizzativi e tecnici dei servizi e da chi ha utilizzato procedure di gara per acquisti di beni servizi con affidamenti diretti che spesso hanno determinato scelte di fornitori non performanti. Come si legge nel piano di risanamento, gli affidamenti diretti devono essere ridotti”.
Cosa vi trova d’accordo, segretario?
“Con un certo stupore, è proprio sui richiami economico-finanziari, lanciati all’azienda e posti in essere dal piano che registriamo un’ulteriore convergenza. Il suggerimento dato alla Rap è di migliorare i tempi di incasso dei crediti vantati dal Comune”.
Dunque?
“Dunque, se lo scrive il professore Amenta e non il sindacato che la lentezza della macchina burocratica comunale crea ‘disagi’ alle partecipate, immaginiamo che, al Comune, nessuno si irrigidirà. E poi c’è la questione delle assunzioni”.
Ecco, ci sono le previsioni siglate dall’esperto.
“Vanno bene e subito le assunzioni dei 46 autisti e dei 109 operatori, ma guai a pensare che questa piccola flotta di ingresso di lavoratori risolva i problemi del servizio. Sono primissimi passi che devono crescere, nel tempo e nel tempo immediato. Noi osserveremo i fatti con attenzione. Anche perché …”.
Anche perché?
“Queste riferite sono le cifre del piano industriale di quattro anni fa, del tutto insufficienti. Non è un caso che proprio il presidente Todaro, nella sua analisi solo per il biennio 2024-2025, parli di 139 autisti e 306 operatori ecologici. La raccolta differenziata, che crescerà già con l’avvio del nuovo step nei prossimi mesi, ha bisogno di molti più lavoratori rispetto alla raccolta di indifferenziato da cassonetto”.
Cioè, così non basta?
“Questa prima iniezione di autisti e operai, quando li vedremo sul campo, non è neanche sufficiente a coprire il turn over degli ultimi due anni.
Ma sulle conclusioni del piano, aspettando notizie sulle assunzioni, siete complessivamente d’accordo?
“Sì, con le nostre precisazioni sulle reali esigenze di nuove assunzioni, anche al fine di evitare la prosecuzione di accordi sindacali come il doppio turno di raccolta che sfiancano i lavoratori e appesantiscono i costi societari, per buona pace degli uffici comunali preposti. E comunque, restando sempre in vigilanza attiva dell’approvazione del PEF TARI e del bilancio 2023, siamo fermamente convinti che sia il collegio sindacale della società che la società esterna chiamata a valutare il bilancio 2023 si stanno adoperando in funzione dei lavoratori e della città”.
Il documento è promosso, mi pare di capire…
“Le indagini del professore Amenta rappresentano un chiaro e implicito atto d’accusa contro processi organizzativi e tecnici che mancano o non funzionano. Bisogna certamente mettere a posto la situazione, nessun indicatore di negatività si rileva nel piano in direzione dei lavoratori, piuttosto verso chi li dirige. Il nostro senso di responsabilità è stato evidente con i fatti, a partire dall’introduzione e dalla prosecuzione dell’accordo sul doppio turno di raccolta che auspichiamo quanto prima di eliminare”.
La Cisl cosa si aspetta, in definitiva?
“Che gli estensori del piano vengano ingaggiati per realizzarlo, è chiaro che l’attuale gruppo dirigente avrebbe serie difficoltà. Si tratta, a conti fatti, di una ammissione lapalissiana nel piano, certamente mitigata anche dal fatto che prima i dirigenti erano una decina, forse troppi, oggi tre sicuramente pochi e con diverse deleghe e poi l’azienda necessita del direttore generale”.
La vostra posizione sul presidente Todaro?
“Dovrà mantenere gli impegni assunti sulle assunzioni e sul rilancio della società, a partire dalla riorganizzazione indicata dal piano di risanamento, dal riconoscimento della crescita professionale dei tanti lavoratori impegnati da tempo a svolgere mansioni superiori, auspicando che comprenda che la governance aziendale va subito adeguata alla sfida di realizzare un servizio di raccolta efficiente, quello previsto dal piano”.