Costi, Tari, assunzioni e mezzi: ecco il piano per salvare la Rap

Costi, Tari, assunzioni e mezzi: ecco il piano per ‘salvare’ la Rap

Il documento finale. Il dato controverso delle assunzioni
PALERMO
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PALERMO- Razionalizzazione dei costi, una opportuna gestione delle risorse e della produttività, un più funzionale sistema dei crediti e dei pagamenti. Sono soltanto alcune delle indicazioni contenute nel ‘piano di risanamento della Rap’, la partecipata comunale che si occupa dei rifiuti.

La bozza finale

Ecco il documento, nella sua versione di bozza finale, nero su bianco, redatto dal professore Carlo Amenta, esperto con un curriculum importante: docente in Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Palermo, dottore commercialista e revisore legale. Negli ultimi giorni dello scorso gennaio, la Rap gli ha conferito l’incarico di redigere il piano, sviluppato in una sessantina di pagine, in cui si analizzano le criticità e si offrono delle soluzioni, sottolineando un fatto: la partecipata deve dotarsi di una ‘vocazione industriale’ per sprigionare pienamente tutte le sue risorse. Lo strumento è considerato essenziale per il rilancio, ma è, ovviamente, aperto a modifiche, in sede di decisione. E sulle assunzioni previste si potrebbe creare più di una increspatura con i sindacati.

Conti e incassi (lenti)

L’analisi prende avvio dalla situazione non florida dei conti e dei tempi degli incassi. C’è un ritardo medio di quasi due mesi che si ripercuote nelle dilazioni dei pagamenti ai fornitori. Questo dato è alla base della ‘incapacità’ di attrarre le imprese fornitrici, per i tempi troppo lunghi. Una attrattività ‘menomata’ che si ripercuote sui costi e sulla minore efficienza del servizio.

Un nuovo modello organizzativo

Ma il cuore di tutto è il modello organizzativo che non consente la visione puntuale dei processi produttivi. Si auspica un legame più stretto fra area tecnica e area economica. C’è poi la nota indisponibilità dei mezzi, resa più grave da una manutenzione non ad hoc e da verifiche insufficienti, a cui si uniscono gli svariati problemi delle ‘risorse umane’.

Un servizio migliore

Va migliorata – secondo il piano – l’organizzazione del servizio, appesantita da carenze di personale e da una eccessiva rigidità. E’ necessario creare figure con compiti determinati e responsabilità specifiche, in grado di seguire tutti i segmenti delle procedure di lavoro. L’esperto messo in campo ha riscontrato diverse smagliature sotto il profilo delle funzioni e dei ruoli.

L’importanza dell’officina

Secondo il piano di risanamento, il maggiore controllo dei mezzi, con gli investimenti e un potenziamento dell’officina potrebbero consentire un risparmio del 40 per cento, in tre anni, sui costi di manutenzione e del 50 per cento sul noleggio.

Le assunzioni ‘controverse’

Per andare avanti è comunque necessario rafforzare l’organico, con l’assunzione di un direttore generale, due dirigenti, 46 autisti e 109 operai. Ulteriori ingressi potrebbero essere adottati solo dopo un effettivo riassestamento. Su questo aspetto ci saranno, verosimilmente, delle frizioni con il sindacato che ha chiesto una quota più ampia per coprire il turn over.

L’aumento della Tari

Il dato di aggiornamento del Pef Tari (che condurrà a un aumento della tassa) è considerato congruo. Il piano, successivamente approvato dal Cda, è stato trasferito al Comune. Stando alle previsioni, la sua applicazione porterebbe a risanare l’azienda nel 2026. Voci interne considerano l’obiettivo indicato prudenziale, nella speranza che si possano accorciare i tempi.


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