RAVANUSA (AGRIGENTO) – “Non dimenticheremo chi ha perso la vita nel posto che riteniamo il più sicuro: la casa. Non dimenticheremo”. Lo ha detto iIl sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ricordando i nomi e tratti di vita delle 9 vittime della strage di via Trilussa a Ravanusa, durante i funerali in piazza Primo Maggio.
“Grazie signor prefetto, grazie alla Protezione civile, ai vigili del fuoco, ai carabinieri, grazie ai volontari, agli infermieri e agli psicologi – ha detto commosso -. Noi non dimenticheremo signor ministro, signor presidente della Regione. Sappiamo che non verremo abbandonati, ma si apra oggi il libro della concretezza per le decine e decine di sfollati”. In piazza sono pronti a levarsi in volo decine di palloncini bianchi e azzurri, alcuni a forma di cuore, in memoria di Samuele. “Non fermiamoci al materiale perchè tutto, con uno scoppio, viene distrutto. La casa è vuota, le bambine piangono, ma con Cristo tutto diventa piu sopportabile. Il mio Peppe non e’ in quella bara perche lui vivrà per sempre”, ha detto Eliana, moglie di Giuseppe Carmina il pittore di 33 anni (una delle due ultime vittime estratte dalla montagna di macerie di via Trilussa).
Eliana è cognata di suor Agata che dal convento di Torino è subito tornata a Ravanusa dove ha atteso, piangendo e pregando, che i corpi del padre e del fratello Giuseppe venissero estratti dal garage dove si trovavano e sul quale sono crollati 4 solai.