Reddito d'inclusione più semplice | Dal primo luglio le nuove regole - Live Sicilia

Reddito d’inclusione più semplice | Dal primo luglio le nuove regole

L'unico requisito richiesto sarà un Isee di seimila euro. Tredicimila le richieste in città.

PALERMO – Novità sul fronte Reddito di inclusione. Dal primo luglio infatti il Rei diventa “universale”, ovvero decadranno i numerosi requisiti richiesti per accedere al bonus economico messo in campo dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’unico limite resterà quello relativo all’Isee che non dovrà superare il valore di 6mila euro annui. A Palermo l’esordio del Rei, lo scorso novembre, fu dirompente: in una sola settimana agli uffici del Comune arrivarono più di 7mila richieste per accedere al sussidio economico che va dai 200 a i 500 euro al mese. Il calendario telematico attraverso il quale prenotare l’appuntamento per presentare la documentazione andò in tilt, le liste d’attesa piene per mesi. Una valanga tale da costringere il Comune ad azzerare e interrompere gli appuntamenti lo scorso marzo, per poi ricominciare il mese successivo.

Un fiume in piena di domande nonostante i requisiti per accedere fossero tanti e dettagliati. Per ottenere il sussidio, per esempio, era necessario avere un Isee non superiore ai 6mila euro e un patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai 20mila euro. E ancora, nell’erogazione del reddito di inclusione sociale veniva data precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni. Nonostante la lunga lista di requisiti il numero delle domande superò ogni aspettativa creando il caos, in parte perchè le domande potevano essere presentate solo la mattina e per tre giorni a settimana, in parte a causa di alcuni cittadini che inserivano il proprio nominativo nelle liste e poi non si presentavano all’appuntamento.

Insomma, tra intoppi e scatti in avanti, ad oggi su 13mila richieste ne sono state accettate circa 5mila, mentre 3mila sono state respinte dall’Inps, ente che valuta i requisiti e nel caso eroga il bonus. Sono ancora in stato di lavorazione le restanti domande. L’estensione del programma potrebbe però intasare nuovamente gli uffici allestiti appositamente nelle otto circoscrizioni, non solo a causa della gestione delle nuove domande, ma anche per le vecchie richieste in precedenza respinte. L’Inps infatti ha precisato che, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, tutte le domande presentate da gennaio 2018 al 31 maggio 2018 rifiutate per la sola mancanza dei requisiti familiari, saranno riesaminate d’ufficio.

Se il nuovo regolamento entrerà in vigore il mese prossimo, le nuove richieste invece potevano essere presentate a partire dal primo giugno . Nella nota informativa diramata dal Ministero si fanno alcune precisazioni che dovrebbero evitare la lavorazione di richieste non conformi, ma soprattutto richieste multiple all’interno dello stesso nucleo familiare. In base al nuovo Rei esteso “Il nucleo familiare di riferimento per il calcolo dell’Isee non coincide necessariamente con la famiglia anagrafica – si legge nel documento – Salvo casi particolari, la normativa prevede infatti che i coniugi fanno parte dello stesso nucleo anche se con diversa residenza anagrafica”. Per quanto riguarda i figli: i minori di 18 anni fanno parte del nucleo del genitore con il quale convivono, mentre i figli maggiorenni, se non sono sposati e non hanno figli, fanno parte del nucleo familiare dei genitori anche se non vivono sotto lo stesso tetto, ma risultano ancora fiscalmente a carico dei genitori. “A tal fine – precisa ancora il Ministero – i figli maggiorenni sono considerati fiscalmente a carico se hanno redditi non superiori alla soglia di euro 2840,51, al lordo degli oneri deducibili”.

Ma il programma Rei non prevede solo l’erogazione del bonus economico, ma anche una parte socio assistenziale.Ovvero l’attivazione di una serie di servizi correlati a supporto delle famiglie richiedenti come borse lavoro, servizi educativi domiciliari e supporto per la formazione professionale. A Palermo al momento il Comune fa sapere che “i Servizi sociali hanno incontrato più di 3mila beneficiari per quella che in gergo tecnico viene definita “Progettazione sociale””. Per potenziare questa parte del programma l’assessore alla Cittadinanza sociale Giuseppe Mattina aveva annunciato anche l’assunzione di ventisei nuovi assistenti sociali grazie a fondi Pon Metro, circa 20milioni, sufficienti per coprire le spese per due anni. “Continua il percorso di semplificazione e di presa in carico delle famiglie in difficoltà – avevano dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Mattina -. Proviamo a costruire un sistema che generi inclusione e fuoriuscita dallo stato di povertà e non solo assistenza. Occorre ricreare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione”.

 

 


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