PALERMO – Anche Chiara Appendino entra nella querelle delle Regionarie siciliane del Movimento cinque stelle. L’ingresso in scena del sindaco di Torino è opera della difesa di Mauro Giulivi, l’attivista palermitano che ha fatto ricorso al tribunale civile dopo l’esclusione dalla selezione per i candidati alle Regionali del 5 novembre: oggi in udienza gli avvocati di Giulivi hanno depositato il contenuto di alcune dichiarazioni rilasciate da Appendino a marzo, nel corso della presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa. In quelle dichiarazioni il sindaco di Torino afferma di non avere mai “firmato” il contratto che lega i candidati grillini alle regole di autodisciplina del movimento.
L’obiettivo della difesa di Giulivi, rappresentata dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo gentile, è quello di dimostrare l’esistenza di un precedente nella storia del Movimento cinque stelle in cui un iscritto non ha firmato il codice di autoregolamentazione, motivazione alla base del procedimento disciplinare scattato nei confronti di Giulivi e che ha impedito all’attivista palermitano di partecipare alle Regionarie di luglio. Il nodo delle Regionarie, dunque, non è ancora sciolto. L’udienza tenutasi davanti alla quinta sezione civile del Tribunale di Palermo, fissata per oggi dopo la sospensione del risultato del voto on-line, non è servita a decidere nel merito della vicenda ma ha consentito l’integrazione del contraddittorio da parte dei candidati classificatisi in posizione utile per entrare in lista al voto del 5 novembre.
Circa due ore di dibattito nel corso del quale le parti hanno ribadito le proprie ragioni su entrambi i punti dirimenti della questione: la legittimità dell’esclusione di Giulivi dalle Regionarie e la tempistica di una eventuale nuova votazione sulla piattaforma Rousseau. Secondo il Movimento cinque stelle non ci sarebbe più tempo per mettere in moto la macchina del voto online, posizione quest’ultima condivisa anche dagli altri nomi in gara per un posto da deputato regionale e dallo stesso candidato governatore Giancarlo Cancelleri, che in una recente intervista ha sottolineato come non ci sia “neanche il tempo” di rifare le Regionarie.
Sul piatto, però, c’è anche una possibile mediazione: la possibilità di ripetere le votazioni online soltanto per la provincia di Palermo, bloccando però anche il secondo turno che ha designato Cancelleri candidato presidente. Il giudice, la cui decisione di merito è prevista per i prossimi giorni, potrebbe optare alla fine per questa mediazione che trova favorevole anche Giulivi, che nel frattempo ha continuato il suo duello a distanza con Cancelleri bollando come “falsità” le frasi del deputato regionale in merito alla mancanza di tempo per la ripetizione del voto su Rousseau e sulla volontà di non firmare il codice di autoregolamentazione: “Questo è assolutamente falso – sono state le parole di Giulivi -. Non mi sono mai rifiutato di firmare il codice di comportamento dei candidati”.
Cancelleri da Catania: “Noi andiamo avanti”. “Il giudice scioglierà la riserva nei prossimi giorni, noi, comunque, stiamo andando avanti parlando dei grandi temi della Sicilia, incontrando sindaci di piccoli comuni che significano grandi problemi perché la Regione si è dimenticata di interi territori. Aspettiamo la decisione del Tribunale, ma non ci sono piani alternativi: noi andiamo avanti”. Lo ha affermato Giancarlo Cancelleri, candidato a governatore in Sicilia del M5s, sulla decisione del Tribunale di Palermo sulle Regionarie.