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Regione, la prova smart working: “Sembrava impossibile, invece…”

L'assessore Grasso a tutto campo sul "lavoro agile" e sulla produttività dei dipendenti.
FUNZIONE PUBBLICA
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PALERMO – La Regione supera lo scoglio dello smart working: il lavoro agile fa breccia nella fortezza della burocrazia. I risultati delle operazioni di monitoraggio sul lavoro da casa stracciano così l’istantanea classica del dipendente regionale scansafatiche. Un identikit, quello del regionale fannullone, che si è sentito proporre anche dal presidente della Regione.

I numeri

L’assessore azzurro alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica, Bernadette Grasso, snocciola con soddisfazione i risultati del processo di monitoraggio sul lavoro da remoto. “Con una circolare condivisa con il direttore generale, abbiamo voluto illustrare in concreto, come attuare le procedure di smart working”, spiega. “Abbiamo dunque reso possibile qualcosa che per la Regione Siciliana sembrava impossibile, allineandoci dunque alle altre regioni d’Italia”, argomenta Grasso. “Con il 40% del personale funzionale allo smart working, abbiamo saputo organizzare una macchina amministrativa prima farraginosa, nell’ottica di un processo più completo di riorganizzazione che sta proseguendo e che porterà alla riduzione delle strutture dirigenziali, alla digitalizzazione dei procedimenti e alla semplificazione delle procedure amministrative”, spiega. Non solo una questione di quantità, se è vero come è vero che i dipendenti hanno ottenuto dei riscontri effettivi anche se la soglia ideale del 50% dei dipendenti in remoto non è stata ancora raggiunta. I risultati si riferiscono a tre dipartimenti: infrastrutture, agricoltura e autonomie locali. 

Il Dipartimento Agricoltura

Dati alla mano, durante il periodo di smart working autunnale, il Dipartimento Agricoltura ha proseguito regolarmente la propria attività ordinaria. Negli ultimi tre mesi, ad esempio,  sono state erogate risorse per 98 milioni di euro del PSR quasi tutte con istruttorie manuali che hanno consentito di pagare aziende bloccate dal 2015. E non solo. Sono state completate le graduatorie dei progetti forestali, della viabilità rurale (70 milioni) e gli scorrimenti degli investimenti aziendali. Dal report emerge anche un altro scoglio superato: la definizione del piano per  per l’estensione al 2021-22 del PSR con circa 330 milioni di euro per ogni anno. 

Autonomie locali: i risultati 

Anche il Dipartimento delle autonomie locali ha rispettato la propria tabella di marcia liquidando ad esempio i contributi ordinari previsti dalla Finanziaria per i comuni. Il monitoraggio non ha riscontrato ritardi in termini di scadenze previste per legge e accertato che il dipartimento ha svolti tutta la fase istruttoria finalizzata all’erogazione del fondo perequativo. “ Il Dipartimento della Funzione pubblica, oltre a svolgere tutte le attività ordinarie, ha completato la procedura di stabilizzazione del cosiddetto precariato storico, svolgendo nel mese di ottobre, nonostante tutti gli accorgimenti resi necessari dalle disposizioni d’emergenza, le procedure selettive previste per circa 270 precari e approvando le relative graduatorie e sta procedendo alla stipula dei relativi contratti”, si legge nel report. E non solo. Un altro obiettivo centrato riguarda l’avvio “delle procedure per l’assunzione di sei giornalisti (in servizio dal primo dicembre) e una procedura di mobilità per due unità per il rafforzamento della CUC /Centrale unica di Committenza)”. 

Infrastrutture e finanziamenti 

Tre mesi di messi abbondanti raccolte comodamente da casa anche per i dipendenti del Dipartimento Infrastrutture. Tra i risultati centrati nei mesi di “lavoro agile” le carte riportano i finanziamenti per  “il Porto di Malfa di 19 milioni di euro, l’intervento di riqualificazione di un immobile dell’IACP di Siracusa di 4 milioni di euro, molte strade provinciali tra cui la SP 32 di Carlentini, più interventi di video sorveglianza al CAS per oltre sei milioni di euro, quattro parcheggi di interscambio del Comune di Palermo per oltre 48 milioni”, si legge nel rapporto. E non solo. “Sono stati impegnati e sono in corso di liquidazione – si legge – i contributi (misura Covid) per le 1420 ditte di taxi e NCC che hanno partecipato al relativo bando”. 


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