Regione, rimpasto dopo il voto: le poltrone a rischio - Live Sicilia

Regione, rimpasto dopo il voto: le poltrone a rischio

Più di un assessore regionale in bilico. Cuffaro: "Albano resta"
LO SCENARIO
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PALERMO – Si scrive tagliando, si legge rimpasto. Le parole del presidente della Regione Renato Schifani, pronunciate due settimane fa alla kermesse palermitana di Forza Italia, riecheggiano tra le stanze di Palazzo D’Orleans.

Il tagliando dopo le amministrative

“Faremo un tagliando alla giunta di governo della Regione. Non si tratta di cambiare questa o quella persona ma di valutare il percorso fatto, la capacità della giunta nel suo complesso e dei singoli assessori di essere efficaci nei rispettivi settori di competenza”. Parole come pietre che il caso Trapani (con tanto di ultimatum indirizzato all’assessore leghista Mimmo Turano) ha richiamato alla mente di molti. E più di un assessore regionale adesso teme di vedersi sfilare la poltrona. Il timing, dettato dallo stesso Schifani per la verifica interna alla maggioranza, scatterà all’indomani delle amministrative.

Turano in bilico

La poltrone più in bilico rimane quella dell’assessore alla formazione, Mimmo Turano, reo di non essere riuscito a convincere i suoi in quel di Trapani nel sostegno al candidato sindaco del centrodestra Miceli. Bon ton istituzionale alla mano, il presidente chiederebbe alla Lega di indicare un altro nome magari. Voci di corridoio vorrebbero che a prendere il posto di Turano fosse Vincenzo Figuccia, il grande escluso in prima battuta (esponente dell’anima minardiana della Lega sconfitto in zona Cesarini dal collega trapanese molto legato al Vicerè salviniano Luca Sammartino).

Falcone a rischio

Tra le poltrone meno stabili ci sarebbe anche quella dell’assessore all’Economia, Marco Falcone (sul quale pesa l’impugnativa di alcuni articoli della Finanziaria da parte del governo centrale e, dicono le malelingue, il protagonismo a livello politico) ma è pur vero che sostituire un assessore con mansioni così delicate dopo appena sei mesi sarebbe scivoloso. Senza contare i contraccolpi interni a Forza Italia (del resto il peso Falcone dentro al partito è stato già in parte ridimensionato come dimostra il protagonismo nel feudo catanese dell’altro deputato azzurro Nicola D’Agostino). 

Volo e Albano: i rumors

Una posizione abbastanza incerta sarebbe quella dell’assessore alla salute Govanna Volo che negli ultimi mesi è stata travolta da più di una bufera politica (dai precari Covid in cerca di stabilizzazione alle rimostranze del mondo della sanità privata). Ma la titolare dell’assessorato di Via Ottavio Ziino è un nome fatto direttamente da Schifani che potrebbe avere qualche difficoltà a fare marcia indietro e le nomine dei nuovi dirigenti (in primis quella di Salvatore Iacolino nuovo commissario del Policlinico di Palermo) sono un elemento che starebbe già potenziando il comparto. I rumors segnalano anche la possibile sostituzione dell’assessore alla famiglia Nuccia Albano. I beninformati ricordano a più riprese che la Dc di Cuffaro già sei mesi fa avrebbe preferito nominare degli esterni salvo poi accettare il diktat schifaniano. In effetti, un punto da chiarire rispetto al paventato tagliando di giunta è relativo al criterio degli assessori-eletti voluto fortemente da Schifani ma violato da FdI, non si esclude che qualche alleato possa fare valere il caso dei meloniani come precedente.

Pagana e Scarpinato: i tasti dolenti

La carta del rimpasto consentirebbe di liberare delle caselle scomode per Schifani e per i partiti di appartenenza. C’è chi annovera Elena Pagana e Francesco Scarpinato, inizialmente mal digeriti dal presidente, tra i possibili assessori pronti a fare le valigie. La prima per via dei rapporti turbolenti con il partito dell’ex assessore Ruggero Razza dopo la mancata candidatura a Catania (si narra di una sfuriata in presenza di pezzi grossi del partito) sebbene fonti di Palazzo sostengano che negli ultimi mesi i rapporti con il presidente siano nettamente migliorati rispetto al passato. Attorno all’assessore alla Cultura, Francesco Scarpinato, invece starebbe montando un malcontento diffuso anche dentro il partito. Fantapolitica? Lo scopriremo solo vivendo. Il tema all’ordine del giorno per il centrodestra siciliano e di rimando per la maggioranza che governa a Palermo rimane lo scoglio delle amministrative. 

Cuffaro: “Albano resta, fiducia in lei”

“Spesso i rumors rimangono tali e non sono attendibili, meno che mai quello rilanciato questa mattina da LiveSicilia secondo cui la Democrazia cristiana starebbe pensando a sostituire l’assessore alla
Famiglia, politiche sociali e al lavoro. Ribadiamo la nostra piena fiducia nell’operato dell’onorevole Nuccia Albano, consapevoli del lavoro fin qui svolto, sia in Parlamento che in assessorato, in piena
sintonia col Presidente Schifani e sicuri che continuerà il suo impegno con passione, legalità e dedizione in armonia con i valori in cui crediamo. Il nostro intendimento è proseguire nella strada tracciata,
continuando così il lavoro iniziato che, siamo sicuri, porterà i risultati sperati”. Lo dice il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro.
Cuffaro.


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