PALERMO – “Il tema delle mie polemiche riguarda l’utilizzo delle intercettazioni. La mia questione l’ha risolta la Casssazione. Vorrei porvi la questione. Io ho imparato, da indagato, quanto è rilevante e pesante l’intrusione, del tutto legittima e garantita, nella vita privata delle persone. Oggi i sistemi tecnologici sono in grado di entrare nella vita privata e, paradossalmente, esaltano il potere del giudice”.
A dichiararlo è Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervenuto al congresso dell’Anm a Palermo, che ha aggiunto: “Il giudice deve saper valutare l’equilibrio tra l’obbligatorietà dell’azione penale e la tutela della privacy. Io non mi ritengo vittima di mala giustizia, ma non ho timore di dirvi queste cose. La potenza che avete con questi strumenti è la stessa che ha il poliziotto con l’arma in mano: siatene all’altezza”.
“C’è un rapporto malato tra pezzi della politica, pezzi della magistratura e certe redazioni dei giornali. E questo è un tema. Un rapporto malato che determina un corto circuito. Voglio ribadire – ha continuato il leader di Italia Viva – che noi vogliamo le vostre sentenze perché, se la giustizia non la esercitate voi, la esercitano i talk show”.
“Io attaccato da molti”
“Di comunicati contro di me ne ho contati tanti. Ne ho contati meno invece contro chi ha attaccato i magistrati. Renzi l’avete criticato, ma quando l’ex presidente dell’Anm (Piercamillo Davigo, ndr), presente in tutte le tv, dopo aver dato lezioni di giustizialismo, è stato condannato, non ho letto parole di solidarietà verso chi l’aveva condannato”.
“La prima responsabilità è della politica mediocre e vigliacca che accetta il principio che un avviso di garanzia implichi le dimissioni di chi lo riceve. A quel punto il combinato disposto dell’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale e della mediocrità di certa politica appunto ci porta a dire che voi giudici siete arbitri della durata delle legislature. Non so se e come finirà questa la guerra dei 30 anni tra politica e magistratura. Mi auguro finisca”.
Alla domanda sul rischio di un controllo del governo sul potere giudiziario, Renzi ha osservato: “Tanti innocenti finiscono in carcere. Tante persone soffrono per la giustizia ingiusta. Occupiamoci di questo: diamo alle persone il diritto a un processo giusto. La gente – ha concluso Renzi – chiede che i giudici lavorino in libertà e parlino con le sentenze e non con le presenze in televisione”.