"Reset, rifiuti e pedonalizzazioni| Vi spiego la mia seconda fase" - Live Sicilia

“Reset, rifiuti e pedonalizzazioni| Vi spiego la mia seconda fase”

La nascita della Reset, la raccolta differenziata, un patto con gli altri comuni per la mobilità sostenibile, l’emergenza abitativa. Ma anche come si spenderà l’imposta di soggiorno. Intervista a tutto campo al sindaco di Palermo.

PALERMO – Partiamo dalla Reset, di cui discuterà oggi il consiglio comunale. La sua amministrazione crede fortemente in questo progetto: perché Sala delle Lapidi dovrebbe approvarne la nascita?
“Oggi si comincia a vedere la seconda fase di questa esperienza amministrativa. Non dico che non ci siano problemi, ma oggi inizia una seconda fase con un fortissimo seguito da parte dei cittadini. E sento il bisogno di esprimere apprezzamento per il lavoro fatto dal consiglio comunale che adesso dovrà costituire la società consortile, che non è una soluzione ai problemi della Gesip ma è di più. Il nome l’ho scelto io e indica una dimensione a Rete, in prospettiva anche metropolitana, di Servizi e la nostra volontà di “resettare” Palermo. Essa è l’inizio di una rivoluzione per il sistema delle partecipate: essendo consortile, infatti, sarà un punto di equilibrio tra la garanzia dell’equilibrio finanziario di ciascuna azienda e l’integrazione fra tutte le aziende. Cominceremo con Rap e Sispi, ma la consortile è aperta anche alle altre aziende e anche ad altri comuni dell’area metropolitana. Se domani, ad esempio, il comune di Monreale avrà un problema di servizi, potrà aderire alla consortile. Una filosofia che seguiamo anche sul fronte rifiuti: stiamo consentendo, con la Rap, all’uso di Bellolampo. Non è accettabile che i comuni siano costretti a passare sotto Bellolampo andando a scaricare i rifiuti a Catania o a Siculiana, con costi altissimi che hanno come effetto disservizi e aumento della fiscalità. Il consorzio sarà presentato al tavolo di crisi nazionale, che sarà tra Comune e governo ma senza la Regione. Un meccanismo a cui si aggiungono 5 mesi di Cig per 620 lavoratori o meno, perché alcuni potrebbero andarsene grazie ai decreti delegati del Jobs Act, avvalendosi -ovviamente e solamente – volontariamente di eventuali istituti quali accompagnamento alla pensione o assegni di solidarietà sociale. Reset sarà una risorsa importante per la vivibilità della città, occupandosi per esempio del verde anomalo”.

Il grillino Nuti e il Pd, però, hanno già criticato questa scelta…
“Non rispondo a chi in questi anni non c’è stato. So io qual è stata la fatica per l’amministrazione e il disagio per i lavoratori Gesip, e siccome ho rispetto per chi ha gestito le difficoltà e per le mortificazioni e anche gli insulti presi, non perdo tempo a rispondere”.

Ha accennato all’apertura di una seconda fase. Da dove i palermitani potranno rendersi conto che le cose stanno cambiando?
“In questi primi due anni abbiamo dovuto fronteggiare l’emergenza dei conti e il risanamento del bilancio. Un lavoro oscuro che però ha portato i suoi risultati: siamo l’unica città sopra i 100mila abitanti a sud di Roma, Roma compresa, ad avere il bilancio in ordine. Un lavoro oscuro ma dai dati impressionanti, a cui nessuno crede quando li raccontiamo: investimenti passati dall’1 al 23%, la diminuzione del 20% della spesa per il personale e dal primo gennaio non un solo dipendente con meno di mille euro al mese. So che sembra normale, ma alcuni erano fermi a 730. Adesso i soldi non sono più un problema, ci sono, non tanti ma ci sono; dobbiamo capire come agire. In consiglio comunale si è tenuto qualche giorno fa un importante dibattito sull’emergenza abitativa, nel quale ho detto che adesso i soldi ci sono ma dobbiamo agire su regolamenti vecchi e normative da cambiare. Ma non c’è solo questo. Negli ultimi due giorni, per evidenziare un nuovo ritmo di azione, abbiamo riaperto Villa Malfitano con la collaborazione della fondazione Whitaker: di fatto la villa viene inserita nel circuito delle ville della città e stiamo cercando, con l’assessore Ciulla, di finalizzare alcune risorse per l’animazione per i bambini. Penso poi alla delegazione tunisina in visita a Palermo, grazie alla collaborazione della Farnesina: l’amministrazione ha tra i suoi compiti anche quello di fare incontrare imprenditori siciliani e tunisini, il tutto dentro la regata del primo agosto Palermo-Biserta-Cartagine con tutti i circoli velici della città. Poi c’è il protocollo firmato, sempre negli ultimi due giorni, con la Procura per l’abbattimento delle costruzioni abusive, che oggi possiamo stipulare perché abbiamo le risorse e soprattutto perché abbiamo riorganizzato gli uffici di Manutenzione e il Coime, grazie al lavoro oscuro e prezioso di Emilio Arcuri. Ma il cambiamento si vede anche da alcuni piccoli segnali”.

Quali?
“Il messaggio di un palermitano con importanti incarichi finanziari a Roma, che tornando a Palermo mi scrive di averla trovata diversa: “pulita come Berlino, con parcheggi ordinati e aiuole ben pulite, segno della politica del fare”. O ancora la e-mail di un turista che si complimenta per il punto di informazione turistica di piazza Bellini, dicendo che scriverà ad altre città proponendoci come virtuoso esempio. Oppure il lavoratore della Gesip che in questi due anni mi ha sempre insultato e ha chiesto più volte le mie dimissioni e che, incontrandomi fuori dal Palazzo di Giustizia, mi dice grazie e mi fa i suoi complimenti perché non credeva che ci saremmo riusciti. Gli ho risposto che avrei, avremmo, trovato la soluzione, anche se non mi avesse insultato. Così come non posso non esprimere apprezzamento per la scelta di Palermo come sede di Manifesta 2018, definita con delibera negli ultimi giorni e della cui straordinaria importanza dovremo parlare ancora e a lungo. A Borgonuovo, sempre negli ultimi due giorni, è partita la raccolta differenziata di prossimità: ci sono 60 batterie con 5 cassonetti l’una e mezzi modernissimi. La cosa spettacolare è che, quando l’altro giorno sono stato con il presidente della Rap Sergio Marino per inaugurare il servizio, alcuni abitanti mi hanno detto con disappunto che c’era un sacchetto di spazzatura lasciato da un incivile accanto a una batteria di contenitori vuoti. Un segno del fatto che questa seconda fase sta inducendo a una maggiore fiducia nell’amministrazione, nonostante la città sia ancora drammaticamente piegata da una crisi economica nazionale che qui si avverte con forza. E poi c’è la grande attenzione – non soltanto negli ultimi due giorni, ma ogni giorn o- nei confronti dell’edilizia scolastica: avevamo un quadro disastroso, oggi produciamo il massimo sforzo”.

Se dovesse indicare ai palermitani alcune cose da cui si capirà che siamo finalmente nella seconda fase, quali sceglierebbe?
“Sicuramente avremo una straordinaria efficienza dei servizi di igiene ambientale e del trasporto pubblico. Paradossalmente le due criticità del passato saranno elementi di speranza. La consortile si occuperà delle coste, dei canali di gronda, del verde anomalo, del canile, del cimitero, ma miglioreranno anche la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, oltre che la differenziata. Ricordo che due anni fa abbiamo dato 14 milioni alla Regione per Palermo differenzia 2: hanno fatto tutto e ancora non parte il servizio. Sollecitiamo con forza la Regione a provvedere. L’altro aspetto rivoluzionario sarà il trasporto pubblico con il tram, l’anello, il passante ferroviario e la mobilità sostenibile. Oggi siamo un punto di riferimento per decine e decine di comuni, abbiamo stipulato il Patto di Ventimiglia perché non aspettiamo la riforma delle città metropolitane: si tratta di 54 comuni che si riuniscono ogni mese e il 19 dicembre saranno a Ficarazzi dopo aver partecipato al sit-in di Legambiente contro le trivellazioni. Il 21 stipuleremo il Patto di Alcamo con Trappeto, Balestrate, Alcamo, Castellammare, San Vito Lo Capo, Custonaci, Valderice, Erice, Paceco, Trapani, Castelvetrano, Segesta-Calatafimni e Mazara del Vallo. Avrà come oggetto la mobilità sostenibile: il car sharing, il bike sharing, l’aeroporto. Promuoveremo la sostenibilità e lo scambio di esperienze. Questo anche grazie allo straordinario lavoro della Gesap, che è passata da sette anni in rosso a 4 milioni di attivo nell’ultimo bilancio e che, in questi giorni, annuncerà grandi novità. E poi firmeremo il Patto dell’Arcipelago: dopo Ustica, anche con Isola delle Femmine”.

Recentemente la Polizia municipale ha compiuto, insieme alle altre forze dell’ordine, alcuni controlli mirati a Ballarò, che seguono quelli della Magione…
“Vorrei dire con chiarezza che non c’è mai stata una Polizia municipale così in sintonia con l’amministrazione come oggi, e lo dice uno che negli anni ha lavorato con numerosi comandanti. Pur nelle difficoltà di turnazione e straordinario, vogliamo far conoscere l’impegno dei vigili e abbiamo programmato la realizzazione di un video a settimana che faccia vedere quante cose fa la Polizia municipale. C’è un ottimo rapporto con la Questura, la Polizia, i Carabinieri e la Finanza grazie al coordinamento della Signora Questore e svolgiamo operazioni interforze come quelle di piazza Magione. Ebbene, si sappia che in sei mesi nessuno di quegli abusivi di piazza Magione ha presentato una richiesta di occupazione di suolo pubblico, a conferma che quella attività era anche inaccettabile controllo illegale del territorio con connessa copertura per pusher e trafficanti di droga. Un affollamento disordinato in mano a una manovalanza a cui qualcuno forniva tavolini sedie e merce da vendere e che fungevano da paravento per smerciare droga. Neanche uno dei 50 abusivi che erano in piazza ha chiesto un’autorizzazione per vendere secondo legge e regolamenti birra o noccioline”.

In consiglio comunale avete affrontato il tema dell’emergenza abitativa. Come pensate di fronteggiare il problema?
“Dobbiamo distinguere l’esigenza abitativa dall’emergenza. L’esigenza abitativa è di chi aveva 1.200 euro al mese e oggi stenta a pagare affitto, ma non è l’emergenza che è di chi non ha casa. Le domande per il secondo bando del contributo alloggiativo sono 101 che, sommate alle 96 del primo, fanno quasi 200 in due mesi: 200 famiglie che hanno scelto il contributo alloggiativo impegnandosi in sei mesi ad affittare casa. Un modo per dare risposta all’esigenza dell’abitazione, ma anche per animare il mercato immobiliare: un processo virtuoso che passa per la messa in regola dal punto di vista contrattuale e fiscale. Non escludo che, in prospettiva, si pensi a forme di fiscalità agevolata per chi affitta il proprio immobile a chi gode del contributo alloggiativo: un modo per spingere i proprietari ad agevolare l’affitto. Abbiamo convenuto di tenere incontri mensili tra la giunta e la conferenza dei capigruppo per apportare alcune modifiche regolamentari che servono a utilizzare risorse che ci sonno. Arcuri sta lavorando anche per creare mense e dormitori: guardiamo con rispetto alle strutture private e di volontariato, ma anche il Comune deve avere una rete di servizi sul territorio. Il nostro problema sono i dormitori, che riguardano l’emergenza come il crollo ma anche i clochard. Con l’inizio del freddo, la Polizia municipale troverà e tenterà come ogni anno di convincere i clochard a ripararsi, ad andare sotto un tetto”.

Come spenderete l’incasso dell’imposta di soggiorno?
“Proprio questo pomeriggio approveremo un atto in giunta: il 20% andrà agli albergatori per loro programmi congiunti di promozione e miglioramento delle strutture, il resto sarà utilizzato per video, pubblicazioni e guide turistiche in più lingue, oltre alla segnaletica turistica e ad attività culturali di altissimo livello e di richiamo turistico. Avvieremo anche delle convenzioni con i taxi per forme agevolate di trasporto pubblico da e per gli alberghi. Da assessore al turismo sto cercano di rivitalizzare l’Authority per il turismo: abbiamo a disposizione circa 800mila euro nel 2014, ne avremo a regime 1,5 milioni l’anno”.

Chiudiamo con le pedonalizzazioni, a cui si aggiunge da ora anche piazza Marina…
“Ormai per me le pedonalizzazioni sono una scelta ideologica, sì, ideologica: mi sono scocciato di sentire dissertazioni da chi ideologicamente è contrario. Io accetto la sfida e mi dico favorevole, certo occorre buon senso e misure di accompagnamento. Mi sono scocciato però di dimostrare perché devo farle, aspetto di sapere perché non devo farle. Sicuramente non si torna indietro. Se c’è da fare qualche correzione la facciamo. Ad esempio e certamente dobbiamo riempire gi spazi pedonalizzati e adesso lo faremo -avendo reperito risorse -con animazioni, panchine e il wi-fi che è già partito in 14 piazze. Vorrei che piazza Bologni diventasse una continuazione di Palazzo Riso, uno spazio espositivo con Palazzo Riso e il Museo diocesano. L’attrazione non saranno solo i ristoranti. Il punto è che, tante volte, è più una questione di civiltà: l’altro giorno sono rimasto imbottigliato, insieme a tanti altri automobilisti, proprio vicino piazza Bologni per una macchina parcheggiata male. Ho chiamato i vigili per la rimozione. Ma non si può pretendere un vigile per ogni palermitano! Poi c’è il piano Unesco: dal primo gennaio partirà il secondo step di piazza del Parlamento e nel 2015 parteciperemo all’Expo insieme a Cefalù e Monreale per il circuito arabo-normanno. A giugno, a Berlino, conosceremo il verdetto sulla candidatura”.


Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI