Una trentina di studenti della facoltà di lettere dell’Università di Palermo, vestiti da spazzini, armati di scopa e paletta, sta ripulendo la strada davanti a palazzo Steri, sede del rettorato, in segno di protesta per il mancato inizio delle lezioni. Lettere è l’unica facoltà che non inizierà l’anno accademico questa settimana, a causa dell’alta presenza di ricercatori che si rifiutano di tenere le lezioni. I ricercatori, in agitazione per i tagli all’università, infatti, non sono tenuti a dare lezioni ed esami, il consiglio di facoltà ha così bloccato l’avvio dell’attività. “Chiediamo al rettore Roberto Lagalla – dice la rappresentante degli studenti, Valeria Mannino – di trovare delle soluzioni, richiamando i professori in quiescenza o facendo dei bandi per coprire le materie rimaste senza docenti”. I ragazzi hanno incontrato i rettori delle università del Mezzogiorno, oggi allo Steri per le Giornate dell’economia, ed in mattinata si riuniranno con Lagalla, per spiegare le loro ragioni. Gli studenti di lettere si sono già rivolti a un avvocato per intraprendere, nel caso in cui la situazione non trovi soluzioni nel breve periodo, una class-action e denunciare l’università per interruzione di pubblico servizio. “Molti nostri colleghi, che fanno i pendolari, stanno pagando l’affitto a vuoto da oltre 2 mesi – conclude Mormino – e attendono ancora l’inizio delle lezioni. Visto che abbiamo pagato le tasse abbiamo il diritto di accedere all’offerta formativa”.
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