Ricucito lo 'strappo' |Misuraca torna a casa - Live Sicilia

Ricucito lo ‘strappo’ |Misuraca torna a casa

Voterà la fiducia a Berlusconi
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“Non ho mai pensato di non votare la fiducia a Berlusconi, sia per il rispetto nei confronti del mio elettorato, sia per la mia storia personale”. Con un comunicato scarno ma inequivocabile, Dore Misuraca aveva lanciato da un paio di giorno la sua pubblica dichiarazione di voto in vista del prossimo 14 dicembre, quando i deputati alla Camera saranno chiamati a votare la fiducia al governo di Berlusconi.

Ma dietro quelle dichiarazioni, pare che ci sia qualcosa in più. A un anno e mezzo dalla rottura con i vertici regionali del Pdl e il passaggio dei suoi al gruppo parlamentare del Pdl Sicilia, all’Ars, Dore Misuraca conferma la sua fedeltà al premier e resta nel Popolo delle Libertà. Negli ultimi mesi, in realtà, il deputato era stato corteggiato da non pochi pretendenti, tutti di area terzopolista. Ma dopo una lunga trattativa e tre incontri privati a palazzo Grazioli, la notizia è certa: Misuraca torna nel Pdl e tra 10 giorni voterà la fiducia a Berlusconi.

Con Silvio si sono parlati a lungo, in tre diversi incontri, tutti nella residenza romana del premier. Il primo è stato un confronto a quattr’occhi, si dice per discutere le criticità che Misuraca da tempo evidenzia nella gestione del partito da parte dei vertici regionali.

Poi un incontro, voluto dallo stesso Berlusconi, per chiarire con Angelino Alfano, che ai tempi era stato proprio il principale sponsor di Misuraca e dal quale quest’ultimo aveva preso le distanze. Pace fatta, evidentemente. E prova ne è il fatto che i due siano stati visti più volte insieme tra i banchi dell’Aula, nei corridoi della Camera e sulle poltrone del transatlantico.

La settimana scorsa, l’ultimo incontro, nuovamente privato, tra Berlusconi e Misuraca, che ha visto al centro degli argomenti di discussione proprio il caso Pdl in Sicilia (Misuraca non ha proprio digerito che il partito abbia perso l’area miccicheiana). Pare che oggi il deputato palermitano continui ad opporsi ai vertici regionali. Ma questa volta, ufficialmente, dall’interno del partito.

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