Riesplode la guerra di Riscossione | Anche in Sicilia 'sconto' alle cartelle - Live Sicilia

Riesplode la guerra di Riscossione | Anche in Sicilia ‘sconto’ alle cartelle

Faraone: “Va abolita”. Fiumefreddo: “Già da oggi i siciliani non dovranno pagare more e interessi”.

La rottamazione dei debiti
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PALERMO – È ricominciata. La “guerra” di Riscossione Sicilia è ripartita. Davide Faraone ha preso spunto dalla proposta del premier Renzi sull’abolizione di “Equitalia”, per chiedere la chiusura dell’omologa regionale, guidata da Antonio Fiumefreddo. “L’abolizione di Riscossione Sicilia – ha detto Faraone – rappresenterebbe una semplificazione amministrativa, un risparmio per le casse pubbliche regionali e un vantaggio per i siciliani analogo a quello che avranno tutti gli italiani con l’abolizione di Equitalia”. Una abolizione che era stata negata dal presidente della Regione Crocetta, che ha sempre visto in Riscossione uno dei pochi “simboli” dell’autonomia della Sicilia.

Ma i vantaggi per i siciliani, legati alla cosiddetta “rottamazione” delle cartelle esattoriali è già realtà, senza passare dall’abolizione della società regionale. È quello che assicura l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo: “Già da oggi, i siciliani potranno godere degli effetti del decreto legge nazionale sulla rottamazione delle cartelle. Anzi, a chi dovesse nei prossimi giorni ricevere una cartella – precisa – consiglio di pagare solo la cifra al netto delle more e degli interessi. Il decreto, infatti, riguarda tutto il suolo nazionale. Ed è operativo anche qui in Sicilia”.

Dove non c’è Equitalia, appunto, ma Riscossione Sicilia. Società da anni al centro di polemiche per vari motivi. Dalla contestata uscita di scena di Monte dei paschi di Siena, passando per il “consulenzificio” che ha annoverato anche nomi illustri, compreso quello della moglie del ministro Alfano, passando per le scarsissime percentuali di riscossione effettiva e, per ultimo, dalle furenti polemiche tra l’amministratore Fiumefreddo e l’intera Assemblea regionale.

Polemiche che erano sorte a causa della decisione dell’Ars di non consentire la ricapitalizzazione di un’azienda che negli ultimi anni ha di fatto “azzerato” il proprio capitale sociale. “Ma la discussione sull’abolizione o meno di Riscossione – prosegue Fiumefreddo – non mi interessa molto. Quella è una questione politica, di cui si occuperà la politica. Di sicuro – prosegue l’amministratore dell’azienda – oggi Riscossione sta facendo segnare enormi progressi: nel primo semestre del 2016 ha incrementato le proprie performance del 27 per cento”. Progressi che favoriti anche, secondo Fiumefreddo – alla “modernizzazione” dell’azienda: “Stiamo utilizzando – dice infatti – un nuovo progetto che prevede un software ultramoderno, di proprietà di Riscossione. È stato finanziato con il Por e ha un valore di circa 400 mila euro”. Investimenti che potrebbero risultare inutili, se Riscossione verrà abolita.

Così come torna a chiedere parte dell’Assemblea Regionale, anche sulla scia delle parole di Faraone. “Che Riscossione Sicilia, così come è stata strutturata negli ultimi anni, rischi di essere un carrozzone eccessivamente costoso e da superare – dice il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – è già stato sostenuto da Forza Italia durante il dibattito d’Aula sulla scorsa finanziaria, quando il Partito Democratico si incaponiva pur di mantenere lo stesso apparato, addirittura stanziando a fondo perduto oltre 13 milioni di euro, sulla scorta di un ricatto non solo di tipo politico. Il Pd sia consequenziale, – prosegue Falcone – sopprima l’agente di riscossione che costa 55 milioni di euro l’anno e che a fronte di 5 miliardi e mezzo di euro annui di crediti gestiti ne recupera meno di 500 milioni. Ogni operazione strutturale come questa, va però preceduta da una chiara strategia, che ottimizzi la riscossione dei crediti e che garantisca contemporaneamente il personale, che non può subire la stessa macelleria sociale alla quale sono stati condannati gli operatori della formazione”.

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