PALERMO – La Rap cerca chi porti i rifiuti di Palermo fuori dalla Sicilia, fosse pure all’estero. La società che gestisce Bellolampo ha infatti pubblicato l’avviso di manifestazione di interesse, che altro non è che il primo passo per esportare l’immondizia: una scelta estrema ma inevitabile, visto che la città si sta riempiendo velocemente di rifiuti. Le domande dovranno arrivare entro il 21 dicembre e se tutto andrà bene si partirà a fine gennaio, anche se la vera incognita sono i costi.
Arrivate le proposte infatti si partirà col “dialogo competitivo”, ossia una sorta di gara in cui Rap proverà a tirare il più possibile sul prezzo anche se le previsioni sono catastrofiche: esportare i rifiuti potrebbe costare oltre 70 milioni di euro l’anno, una cifra astronomica per l’azienda ma anche per il comune di Palermo. I prezzi di mercato variano da 220 a 250 euro a tonnellata, ma molto dipende dalla destinazione: basti pensare che durante l’emergenza in Campania il prezzo era di circa 260 euro e, se si calcola che il capoluogo siciliano produce ogni giorno 800 tonnellate di immondizia, il risultato è una somma pari a 200 mila euro al giorno.
“È un atto esplorativo per valutare l’interesse del mercato su scala nazionale ed internazionale – dice il presidente di Rap Giuseppe Norata – Un passo ulteriore per confermare l’impegno di Rap trovare soluzioni di lungo termine oltre l’emergenza, sapendo bene che comunque i tempi non saranno brevi”. Insomma, la Rap tiene a precisare che non si tratta di una gara ma solo di un’indagine di mercato, anche perché non è ancora chiaro chi pagherà.
A.A.A., cercasi trasportatore
L’avviso è stato pubblicato sul sito della Rap e l’obiettivo è ricevere proposte per il servizio di “carico, trasporto e trattamento dei rifiuti urbani fuori regione”. Il testo parla sia di smaltimento che di recupero dell’immondizia, proprio per comprendere tutte le possibilità tra cui quella del conferimento presso termovalorizzatori. Il servizio dovrà essere completo, partendo dal prelievo a Bellolampo, passando per il “confezionamento”, il trasporto (su rotaia, strada o via mare) e il conferimento in un sito italiano, europeo o anche extra-Ue.
Chi si aggiudicherà la gara potrà iniziare con le 140 mila tonnellate già pronte: 30 mila di indifferenziato (tra quello nel piazzale e quello nella stazione di trasferenza), 50 mila tonnellate di sottovaglio e altrettanto di sopravaglio e 10 mila di compost o comunque del risultato della biostabilizzazione della parte umida. A questi, si devono aggiungere 800 tonnellate al giorno di rifiuti e 250 di compost per 12 mesi rinnovabili per un secondo anno.
Un’operazione salatissima
Ma quanto costerà il trasporto? Al momento è difficile dirlo e la speranza di Rap è che la procedura consenta di abbassare i prezzi di mercato il più possibile, ma è innegabile che si tratterà di una cifra enorme. Durante l’emergenza campana, il prezzo era di 260 euro a tonnellata ma senza il confezionamento: se anche la cifra restasse questa, si tratta di 7,8 milioni per le 30 mila tonnellate già pronte, di 20-30 milioni per le 140 mila complessive (le 30 mila più sopra e sottovaglio) e di quasi 76 milioni per un anno. Tutto dipenderà anche dalla destinazione dei rifiuti e la Rap tiene a precisare che si tratta di un avviso esplorativo.
Previsioni, al momento, ma che se anche risultassero più basse di qualche milione sarebbero comunque nerissime. La Rap a stento riesce a sostenere i costi del trasporto regionale e il Comune non è messo tanto meglio: Palazzo delle Aquile si prepara a bussare alle porte della Regione.
Bellolampo stracolma
Ieri i vertici della Rap si sono recati a Bellolampo per un sopralluogo con il Comune e la situazione è in miglioramento, anche se lontana dalla normalità. In città ci sono ancora 2 mila tonnellate per strada e in questi giorni il sindaco ha chiesto di portare in discarica tutta l’immondizia possibile, ma rischio è di arrivare nuovamente al punto di saturazione: se il Tmb si riempirà ancora una volta, la raccolta subirà uno stop quasi totale. Il problema è che non si vede una soluzione nel breve termine: Rap spera di definire le procedure per il trasporto entro metà gennaio e il sistema potrebbe ingranare nel giro di qualche settimana, ma nel frattempo, senza siti alternativi, i rifiuti non potranno essere portati da nessuna parte.
Riaprono i Ccr, mancano i dirigenti
Almeno una buona notizia c’è: grazie alla riattivazione dell’impianto di Santa Flavia i centri comunali di raccolta hanno riaperto i battenti, così come è ripreso il servizio di ritiro a domicilio degli ingombranti. Rap è anche alla ricerca di due dirigenti tecnici a tempo determinato: i 29 concorrenti sono risultati tutti privi dei requisiti e sono stati definiti inammissibili. L’azienda ha quindi bandito una nuova selezione aprendo a qualsiasi laurea, purché i candidati abbiano svolto funzioni apicali presso enti o società che si occupano di rifiuti.