Rifiuti: chiusa discarica Oikos, rischio nuova emergenza

Rifiuti: chiusa discarica Oikos, rischio nuova emergenza

Gli effetti della decisione dei giudici amministrativi catanesi cominciano a farsi sentire sul sistema regionale dell'immondizia.
DOPO LA SENTENZA
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CATANIA – Il primo effetto dell’annullamento dell’Aia alla discarica di Valanghe d’Inverno è la sospensione dei conferimenti dei rifiuti. La sentenza emessa ieri dal Tar di Catania ha cominciato da subito a manifestare la sua rilevanza, che potrebbe durare a lungo: secondo quanto appreso da LiveSicilia, sembra che la Regione Siciliana non abbia intenzione di presentare ricorso contro la decisione dei giudici amministrativi catanesi, almeno per il momento.

Da questa mattina, intanto, l’impianto della Oikos spa di Motta Sant’Anastasia è chiuso e non accoglie più immondizia. La comunicazione è stata inviata via pec nella serata di ieri a tutte le aziende impegnate a portare la spazzatura in territorio mottese. Un altro problema nella già difficilissima gestione dell’igiene pubblica in Sicilia: la provincia di Trapani, dalla quale arrivano buona parte dei rifiuti abbancati a Motta, parte di quella di Messina e alcuni Comuni della provincia di Catania rischiano di trovarsi a breve nelle condizioni a cui il territorio etneo è ormai abituato per via della saturazione della discarica della Sicula Trasporti a Lentini.

Perché la discarica è chiusa

Il problema della Oikos, però, non è il riempimento: è la sentenza del Tar che ha annullato il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale concesso alla discarica nel 2019. L’Aia è ciò che permetteva all’impianto di Valanghe d’inverno di restare aperto: i giudici amministrativi hanno valutato che il procedimento autorizzatorio fosse “viziato” già in fase istruttoria. E, in particolare, che il problema principale fosse la particella 131, un ettaro di discarica non citato nella maggior parte dei documenti presentati dalla Oikos per l’ottenimento dell’Aia originale, nel 2009. Poi rinnovata nel 2019. Per dirla semplicemente: per ottenere un rinnovo, è necessario che non siano cambiate le condizioni di base. Ma la presenza, nella documentazione presentata nel 2019, di una particella che dieci anni prima appariva solo in alcuni documenti, sulla cui “attendibilità” il Tar di Catania preferisce non pronunciarsi, renderebbe il rinnovo illegittimo.

La Regione non farà ricorso

I ricorsi su cui ha deciso il Tribunale amministrativo regionale etneo sono stati presentati dai Comuni di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, e dalle associazioni Legambiente e Zero Waste Sicilia (in rappresentanza anche dei comitati No Discarica dei territori), contro la Regione Siciliana, colpevole secondo loro di avere concesso un rinnovo senza che ce ne fossero le condizioni. Stando a quanto risulta a questa testata, la sentenza è arrivata come una scure sul dipartimento Rifiuti di Palermo. Lette le motivazioni dei giudici amministrativi, pare che nel capoluogo regionale si sia valutato di non opporre, per il momento, alcun ricorso al Cga.

L’assessora regionale Daniela Baglieri, inoltre, avrebbe chiesto agli uffici di conoscere i documenti dell’istruttoria dell’Aia, i passaggi che sono stati eseguiti e la documentazione che è stata presentata al Tar prima del suo insediamento nella giunta di Nello Musumeci, avvenuto a febbraio 2021.

Nella sentenza, infatti, i giudici stigmatizzano il comportamento degli uffici regionali, colpevoli di non avere “fornito prova di alcuna esaustiva attività istruttoria“. Ora sembra che anche i vertici politici dell’assessorato vogliano vederci chiaro. Senza ricorso della Regione, almeno per il momento la discarica Oikos resta chiusa. Sebbene ci siano da attendere eventuali mosse dell’azienda della famiglia Proto: la società mottese preferisce non rilasciare dichiarazioni, ma spiega che renderà note le sue posizioni, e le sue decisioni per il futuro, nei prossimi giorni.

Una nuova emergenza

Al di là del versante legato al giudizio amministrativo, però, c’è l’urgenza del momento: un’altra discarica chiusa è il contrario di ciò che serviva alla Regione Siciliana per respirare aria buona in tema di immondizia. Da giorni l’assessora Baglieri minaccia un commissariamento delle Srr isolane affinché espletino le gare d’appalto per spedire i rifiuti fuori dall’Isola e il blocco anche di Oikos potrebbe essere la proverbiale goccia che fa superare la capienza al vaso. Ma non sarebbe comunque una soluzione immediata.

Domani a Palermo si terrà una riunione tra i gestori delle discariche rimaste aperte per capire come potere distribuire il sovvallo (così si chiamano i rifiuti, dopo essere passati al trattamento meccanico biologico) fino al 27 giugno.

Le possibili soluzioni

In quella data, infatti, dovrebbero finire dei lavori che hanno limitato la capienza della discarica della Catanzaro costruzioni a Siculiana: dopo il 27 quell’impianto dovrebbe potere sostituire Oikos. Un’altra opzione attualmente al vaglio degli uffici regionali riguarda la possibilità di abbancare 17mila metri cubi di immondizia in una vasca nella (quasi) esaurita discarica di Trapani. Il progetto per la chiusura dell’impianto è alla fase della conferenza dei servizi, ma sembra che si stia valutando la possibilità di abbancare lì queste ultime tonnellate di immondizia prima di procedere con il capping, cioè l’inizio della chiusura definitiva. Tutte opzioni sul tavolo, ma ancora nessuna risposta definitiva. Per i rifiuti siciliani sarà un’altra caldissima settimana di passione.

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