Rifiuti, è ancora polemica| Sindacati e partiti contro Orlando - Live Sicilia

Rifiuti, è ancora polemica| Sindacati e partiti contro Orlando

La Rap nell'occhio del ciclone, dopo la lettera inviata ieri dal primo cittadino. Il comitato Cittadini per Palermo: "Si rescinda il contratto".

PALERMO – Non si placano le polemiche sui rifiuti a Palermo. Dopo la lettera inviata dal sindaco Orlando al presidente della Rap Sergio Marino, con cui il primo cittadino ha puntato il dito su malfunzionamenti e dirigenti, oggi tocca a partiti e sindacati intervenire.

IDV “Rap non funziona? E dov’è la novità? – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – il sindaco striglia presidente e dirigenti, ma qualcuno dovrebbe ricordargli che é stato lui a confermare i dirigenti dell’Amia al loro posto e con lo stesso contratto. Troppo facile ora trovare un capro espiatorio. La verità é che su Rap si è sbagliato tutto, soprattutto i conti, e chi fa i conti in questo Comune dovrebbe solo vergognarsi. I servizi dati ai cittadini sono da terzo mondo e la raccolta dei rifiuti funziona a macchia di leopardo, come dimostra lo stato odierno della zona tra via Autonomia Siciliana e via Sadat che é da emergenza sanitaria”.

NCD “Orlando sulla Rap, sui disservizi sulla raccolta rifiuti e sulle tasse legate al costo dei relativi servizi dovrebbe soltanto tacere – attacca il capogruppo Ncd Alessandro Anello – Orlando sostiene che non vuole spendere nemmeno un centesimo in più per un servizio che deve essere reso al meglio con le risorse umane disponibili e senza aumenti di risorse economiche? E’ quanto pretendiamo da lui e dalla sua amministrazione. E’ invece accaduto esattamente il contrario. Sono aumentati in maniera vertiginosa i costi e quindi il corrispettivo a Rap, ma l’azienda ha maturato solo perdite e ha prodotto servizi pessimi. Ma c’è di più. Nel 2013 per far quadrare i conti è stato fatto un “magheggio” sulle tasche dei palermitani. E’ noto che tutti i prelievi fiscali eseguiti dai Comuni per l’esercizio del servizio di smaltimento dei rifiuti hanno avuto e continuano ad avere natura corrispettiva: il tributo si paga a fronte della garanzia del servizio. Questo era, è stato ed è anche oggi. E per questa ragione, a nessun comune è concesso di prelevare, a titolo di tributo per i rifiuti, un importo superiore al costo del servizio medesimo, e ciò, per quanto detto, in relazione alla natura corrispettiva del prelievo fiscale. E cosa è accaduto nel 2013? Come correttamente rilevato dai revisori, il Comune ha approvato un livello di tariffe tale per cui il gettito complessivo della Tares si è rivelato superiore di ben 11 milioni di euro rispetto al costo del servizio. E cosa ha fatto Orlando, invece di restituirla ai cittadini? Ha considerato impegnata (senza che a fronte di tale impegno ci fosse un contratto o altro titolo) la relativa somma, di fatto accantonandola tra i residui passivi. Questo in parole povere significa che il contratto è carta straccia e che se la Rap ha avuto costi superiori ai ricavi e quindi perdite di esercizio, queste perdite vengono coperte con il “riconoscimento postumo di costi” e questo, nonostante la pessima qualità di questo servizio sia sotto gli occhi di tutti. Se non fosse chiaro, i cittadini palermitani che oggi sono chiamati a pagare la Tari, sono stati costretti a sborsare una somma superiore a quella che avrebbero dovuto ed il Sindaco Orlando ha pensato bene con queste risorse di fare un regalo alla Rap ( che era in perdita). Per fare tutto questo la Rap ha approvato il bilancio 2013 soltanto ad agosto con quattro mesi di ritardo rispetto al termine previsto dal codice civile e così ha potuto inserire tra i ricavi il regalino del Comune. Ma c’è un’altro problema, qualcuno aveva fatto notare. Non ci sono le disponibilità in cassa per dare a Rap questi 11 milioni circa. Niente paura, si può richiedere una anticipazione di liquidità alla Cassa depositi e prestiti, è stata la risposta, anche se non si poteva fare. In verità, c’è un altro aspetto che mi pare meritevole di riflessione e che meriterebbe una risposta. Ma se la ragione per la quale viene riconosciuto alla Rap l’extra gettito della Tares è dovuta al fatto che con il Pef sono stati individuati e quantificati i costi del servizio di igiene ambientale per l’anno 2013, se la Rap è stata costituita il 18 luglio 2013, se l’Amia ha svolto il servizio fino al 28 luglio 2013 (data del contratto di affitto) mi chiedo, come mai l’intera somma che rappresenterebbe il maggiore costo del servizio di igiene ambientale per il 2013 sia stata interamente attribuita alla Rap e non sia stata invece versata la quota parte all’Amia? E se così è, gli undici milioni di extra gettito dati a Rap sono le perdite di un semestre?”.

CGIL “Il sindaco Orlando in campagna elettorale aveva dichiarato che avrebbe mandato a casa tutto il gruppo dirigente ex Amia. Oggi, con la Rap, i dirigenti sono ancora tutti al loro posto – tuona la Cgil – i lavoratori e i sindacati non possono essere additati come i colpevoli dei disservizi: è il Comune che deve fare funzionare le sue società partecipate, cambiando i dirigenti e i componenti del cda, quando si ritiene opportuno, e soprattutto riducendo i costi e razionalizzando la spesa”. “Il piano industriale della Rap prevedeva 8,5 milioni di investimenti in mezzi per il 2014 e 1,5 milioni per il 2015 – dicono Filippo Romeo e Donatella Massa – a oggi nemmeno un centesimo di euro è stato investito. E sono arrivate solo 3 spazzatrici sulle 18 ordinate”. Tra gli sprechi segnalati dalla Fp Cgil c’è lo “scandalo” di due impianti fermi a Bellolampo, causa per cui i servizi sono affidati a ditte esterne. Il primo è l’impianto di trattamento del percolato, che doveva partire a giugno 2014 e non è mai stato attivato. Il secondo è l’impianto per il trattamento degli inerti, mai completato. “Chiediamo da diverso tempo l’attivazione dell’impianto di smaltimento del percolato: in sua assenza si continua a pagare una ditta esterna che trasporta e smaltisce il percolato prodotto a Bellolampo in un altro sito. E per quanto riguarda il trattamento degli inerti, si continua a comprare pietrame e materiale sabbioso altrove, per ricoprire le vasche, anziché utilizzare il materiale inerte depositato in discarica. Con l’attivazione di questi due impianti, inspiegabilmente ancora fermi, si risparmierebbero diversi milioni”. “La domenica il servizio garantito in città è comunque insufficiente perché viene coperto solo con 10 autocarri leggeri e 10 macchine. Con l’aggravante che poi il lunedì le squadre al lavoro sono incomplete e la città all’inizio della settimana si presenta già sporca – aggiungono Romeo e Massa – Bisognerebbe invece predisporre già dal lunedì la raccolta a pieno regime, garantendo invece nella giornata di domenica il servizio solo a ospedali, caserme, ristoranti e mercati. Si può benissimo chiedere ai cittadini palermitani di conferire l’immondizia nei contenitori la domenica sera e non il sabato sera, pena la multa. Così come chiediamo il rispetto delle regole per il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti, noi chiediamo anche l’applicazione dei provvedimenti disciplinari previsti per chi non fa bene il suo lavoro”.

CITTADINI PER PALERMO “Ai sensi dell’articolo 18 secondo comma lettera c del contratto di servizio sottoscritto nel luglio del 2014 dal Comune di Palermo e dalla Società Rap, si chiede al Comune di Palermo di procedere con procedura d’urgenza alla rescissione del contratto per manifesta e perdurante inadempienza e l’affidamento del servizio secondo le procedure regolate dalla legge sui pubblici appalti. La mancata attivazione della procedura di rescissione comporterebbe una chiamata in solido per il grave danno erariale apportato dai comportamenti illegittimi di detta società. Se la superiore richiesta non sarà accolta, si valuterà se procedere a denunciare il comportamento omissivo alla Procura della Repubblica”. Lo scrive in una nota il comitato Cittadini per Palermo.

 

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