Rifiuti, è scontro in Consiglio, Gelsomino: "Cantarella di dimetta"

Rifiuti, è scontro in Consiglio Gelsomino: “Cantarella si dimetta”

Lancio di accuse, ieri sera, durante la seduta del senato cittadino.

CATANIA – Richieste di dimissioni e querele annunciate. Sale la tensione a Palazzo degli Elefanti, teatro dello scontro, ieri, tra il consigliere di Italia Viva Giuseppe Gelsomino e l’assessore all’Ambiente, Fabio Cantarella.

L’attacco di Gelsomino

“È impensabile che la nona città d’Italia sia così sporca: è sporca come il partito (Lega, ndr) che lei rappresenta, è sporca come questa amministrazione che non riesce ad andare avanti.  Io la invito ad andarsene da questo Palazzo”, ecco la richiesta del consigliere di opposizione. “Sarebbe opportuno che lei si occupasse della pulizia della città, l’intera città è esplosa di vergogna quando, nell’ultimo week-end si è ritrovata più sporca del solito. Al suo posto mi sarei dimesso e le consiglio di dimettersi immediatamente”. Il riferimento è alla crisi della raccolta rifiuti che la settimana ha paralizzato Catania a seguito dei guasti alla discarica di Noto. 

L’assessore annuncia querela

“Vedremo nei tribunali se il mio partito è sporco: sulla dignità mia e del mio partito non faccio sconti a nessuno”. Annuncia Cantarella e continua: “So chi è il mandante di questa bassezza. La logica con la quale lavorate la conosco bene, conosco la cultura nella quale vi muovete…”. In filigrana c’è la notizia arrivata ieri circa l’inchiesta sulla presunta corruzione elettorale all’indirizzo del deputato Ars di Italia Viva, Luca Sammartino. Sempre ieri, dai vertici siciliani della Lega, cioè dallo stesso Cantarella e dal senatore Stefano Candiani, è arrivata una dura richiesta di attenzione sul comune di Mascalucia, roccaforte elettorale dei renziani etnei. “Un verminaio di interessi politico-mafiosi”, così è stato definito il paese alle falde dell’Etna. 

La crisi rifiuti

Sulla crisi rifiuti, Cantarella punta il dito sulle responsabilità dell’amministrazione a guida Enzo Bianco. “Un’emergenza favorita da un appalto fatiscente, che la precedente amministrazione da lei sostenuta, ha creato – accusa – Un appalto che prevede soltanto il 10% del porta a porta costringendo mezza Catania a conferire nei cassonetti.  Quell’appalto  che portò agli arresti e quelle inchieste che conoscete… noi stiamo facendo l’appalto che voi non avete avuto la sensibilità di fare, forse avevate qualche simpatia per mister Discarica”. 

Scambio di accuse

Troppo gravi le affermazioni di Cantarella, secondo Gelsomno, che chiede la messa a verbale di quanto detto dall’assessore, chiedendo le scuse formali. Ma l’esponente della Lega rilancia, in difesa proprio del partito. “Mi assumo la responsabilità – dice Cantarella – Le inchieste parlano chiaro. 
Sul partito, sarà il mio avvocato a rispondere. Su questo non faccio sconti”.

L’ex sindaco

A quel punto, è l’ex sindaco Bianco, oggi consigliere di opposizione, che ribatte, annunciando lui querela. “Chiedo il verbale contenente la dichiarazione di Cantarella – afferma – Io non sono oggetto di alcuna indagine che riguarda i rifiuti. Se ci sono dipendenti comunali che hanno sbagliato, io mi sono costituito parte civile. Le dichiarazioni, se confermate, costituiranno oggetto di una specifica querela contro chi si autodefinisce assessore, che non rispetto neanche dal punto di vista umano”. 

L’ex assessore

A difendere la passata amministrazione ci pensa anche il consigliere Di Salvo, già assessore all’Urbanistica di Enzo Bianco. “Mi associo a Gelsomino – strilla – e sarò il primo a chiedere dimissione di Cantarella, indegno nel rappresentare l’amministrazione. Dimissioni immediate che spero che il sindaco accolga”. Di caduta di stile parla Lanfranco Zappalà, che si associa alla richiesta di dimissioni.

Acqua sul fuoco

A gettare acqua sul fuoco è il capogruppo di “Salvo Pogliese sindaco”, Luca Sangiorgio, che smorza i toni, evideniando le responsabilità dei gestori delle discariche sulla questione rifiuti, pur condannando quelli che definisce “atteggiamenti strumentali e pericolosi” da parte dei consiglieri di opposizione.

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