Rifiuti, emergenza e tensioni | Fava: "Il governo venga all'Ars" - Live Sicilia

Rifiuti, emergenza e tensioni | Fava: “Il governo venga all’Ars”

Malessere nel governo e scontro con i Comuni.

PALERMO – I grillini lanciano un altro allarme su Bellolampo, dove la discarica va verso la saturazione. Intanto, resta alta la tensione tra governo regionale e comuni, per la circolare regionale che impone ai sindaci di spedire all’estero a spese degli enti locali i rifiuti in eccedenza. La vicenda ha visto ieri l’uscita polemica di Leoluca Orlando. E dietro le quinte, la circolare della discordia avrebbe consumato una spaccatura interna al governo, secondo le ricostruzioni dei quotidiani oggi in edicola. L’assessore al ramo Alberto Pierobon, infatti, non vedrebbe di buon occhio la mossa del dirigente Salvo Cocina, che ha previsto la linea dura, anzi durissima, per i Comuni che sono rimasti indietro con la differenziata. L’assessore non sarebbe stato informato preventivamente della circolare e non ne condividerebbe i tempi e i modi perché questi pregiudicherebbero a suo parere l’iter di provvedimenti più importanti, a partire dalla riforma del sistema dei rifiuti.

Claudio Fava chiede al governo di riferire in Aula: “Mentre tutta la Sicilia dilaga l’emergenza rifiuti, il Governo regionale litiga. Contraddizioni, apprendiamo dalla stampa, profonde e che costituiscono motivo di preoccupazione oltre ad inficiare la possibilità di un’azione efficace ed urgente nel settore – dice il deputato regionale del movimento Centopassi -. Occorre che l’Assemblea Regionale possa prendere coscienza delle divergenze non attraverso le pagine dei giornali ma dalla viva voce del Presidente della Regione e dei suoi assessori. Per questo ho chiesto al presidente dell’Ars di convocare con la massima urgenza l’Assemblea, affinché il Parlamento possa realmente esercitare il proprio ruolo attraverso un dibattito d’aula sull’emergenza rifiuti e indicare possibili soluzioni immediate”.

Insomma, l’emergenza resta e la tensione cresce. Su Palermo, i 5 Stelle chiedono interventi urgenti. “La discarica di Bellolampo a Palermo si sta esaurendo. Anche l’ultima vasca si sta rapidamente saturando e, pur nella gravità della situazione, si procede con lentezza nella prassi necessaria al rilascio dei pareri, nulla osta e autorizzazioni necessari ad allungare la vita della VI vasca in attesa della realizzazione della nuova: a breve i cittadini rischiano concretamente una nuova interruzione del servizio di smaltimento dei rifiuti urbani, con conseguente rischio di insorgenza di gravi problematiche igienico sanitarie, nonché di possibili danni ambientali ed economici nel Comune di Palermo”. Lo affermano i parlamentari del M5S Adriano Varrica e Caterina Licatini (componenti della commissione ambiente della Camera), il deputato Ars, Giampiero Trizzino, e i consiglieri comunali cinquestelle di Palermo, Antonino Randazzo e Concetta Amella. Con una nota trasmessa con carattere d’urgenza al Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti, all’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana e al Presidente della Regione Siciliana, i pentastellati hanno sollecitato “la massima urgenza al rilascio dei previsti pareri, nulla osta e autorizzazioni richiesti per definire i procedimenti amministrativi già avviati su iniziativa della Rap per ampliamento della capacità ricettiva della VI (sesta) vasca della discarica”.

Sul fronte della saturazione delle discariche c’è ottimismo da parte di Assopirec, l’associazione che raggruppa numerose piattaforme di recupero in Sicilia. “E’ stato un incontro positivo quello che abbiamo avuto ieri con l’assessore regionale all’energia. Pierobon ha mostrato molto interesse nei confronti delle nostre proposte che consentono di: ridurre del 20% i conferimenti in discarica; risolvere il problema dei sovvalli, ovvero gli scarti da selezione delle frazioni differenziate, che rallenta l’attività delle piattaforme; recuperare le plastiche dai rifiuti solidi urbani, che altrimenti finirebbero direttamente in discarica, attraverso l’installazione di una speciale macchina a Bellolampo. Un investimento quest’ultimo a totale carico dei privati”. Lo dice Gaetano Rubino presidente di Assopirec. “La prima proposta – spiega – riguarda il recupero delle plastiche e dei metalli dai rifiuti urbani residuali, i cosiddetti rur, i quali attualmente finiscono direttamente in discarica. La seconda corregge le storture presenti nel sistema per renderlo più efficiente. La terza è volta ad avviare un progetto in via sperimentale capace di abbattere i volumi conferiti nell’impianto palermitano, senza nessun onere per il pubblico. In questo modo – conclude Rubino – è possibile rallentare la saturazione delle discariche siciliane e dare più tempo ai Comuni di raggiungere la fatidica quota del 30% di differenziata e alla Regione di attuare le varie fasi del Piano per la gestione integrata dei rifiuti”.

Ieri Orlando aveva attaccato a testa bassa il governo regionale. Il Comune di Palermo ha percentuali di raccolta differenziata disastrose, come le altre grandi città della Sicilia. E il conto da pagare per Palazzo delle Aquile per spedire all’estero i rifiuti in eccesso sarebbe salatissimo. “In materia di rifiuti, il Governo regionale rischia di essere governato, come sono stati governati i suoi predecessori negli ultimi vent’anni, da una struttura burocratica che ha da un lato favorito interessi speculativi più volte posti all’attenzione dell’Autorità giudiziaria e dall’altro causato gli enormi e gravi disservizi di cui sono stati e sono vittime i cittadini”. Così ieri Orlando, che alle corde ha cercato di contrattaccare, accusando la gestione commissariale di voler favorire i privati e annunciando le vie legali. “Sia l’Anci sia diverse amministrazioni comunali stanno ricorrendo contro la folle ordinanza emanata dalla struttura commissariale”, dice il sindaco di Palermo. Che non sarebbe il solo ad averla presa male. Repubblica oggi parla anche dell’irritazione del primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese. Critiche al governatore sono arrivate anche dal Pd. Di certo, i Comuni hanno tempi strettissimi per non incorrere in sanzioni che possono arrivare al commissariamento. Sul punto, però, il governatore fa il pompiere. “Serve buon senso, da parte di tutti – ha cercato di spegnere le polemiche ieri Nello Musumeci -. Stiamo voltando pagina e dobbiamo farlo assieme ai Comuni, anche a quelli fortemente ritardatari. Peraltro, il dipartimento regionale ‘Acqua e rifiuti’ ha già fatto una direttiva con la quale ha fornito ai Comuni tutti i chiarimenti sulle modalità operative e attuative dell’ordinanza. Gli enti locali hanno a disposizione diversi strumenti per dimostrare il percorso virtuoso intrapreso ed evitare, quindi, le sanzioni. Gli step temporali sono diversi e quindi è solo demagogia sostenere che il raggiungimento dell’obiettivo finale debba avvenire in soli 15 giorni”. Insomma, raggiungere i livelli richiesti dalla circolare non è una missione impossibile, secondo la Regione, e si può fare anche senza l’organico.

Quanto alla destinazione dei rifiuti in eccesso, oggi il Giornale di Sicilia parla di Romania, Bulgaria e Portogallo. Ma in ballo ci sono anche Germania e Olanda. I costi saranno molto alti. Intanto, la situazione i alcuni comuni soprattutto nella Sicilia occidentale si fa sempre più complicata e i rifiuti per strada si ammassano.

I 5 Stelle vanno giù duro. “All’ombra del caos rifiuti in Sicilia, come era prevedibile, e a dieci mesi dalla vittoria del centrodestra alle regionali, sta emergendo l’ennesima spaccatura nella maggioranza e il Governo barcolla”. Lo dice il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino. “Persino il neo sindaco di Catania, eletto un mese fa grazie alla riedizione per le amministrative del ‘Patto dell’arancino’, prende le distanze da Musumeci – aggiunge – e accusa il Governo di aver messo appunto un provvedimento per l’invio della spazzatura fuori dall’Isola ‘folle e insostenibile finanziariamente'”. “E’ normale – sottolinea – che il super tecnico chiamato a guidare l’assessorato all’Energia apprenda dai media qual è il contenuto delle circolari emanate dal suo assessorato? E delle penalità previste per i 390 comuni siciliani se entro fine mese non riusciranno inviare in assessorato i contratti con le aziende che hanno risposto all’appello della Regione? Eppure Musumeci, che è anche il commissario per l’Emergenza, aveva indicato già a gennaio, prima ancora di ottenere poteri speciali, questa soluzione per uscire dal pantano”. “Il Governatore – aggiunge Trizzino – prenda atto dell’incapacità di gestire questo caos e rimetta i poteri speciali. Lo faccia prima che sia il Governo nazionale a revocare l’incarico. Lasciare soli i sindaci nella gestione di questa ennesima emergenza è sbagliato e lo scaricabarile del Governo è istituzionalmente inaccettabile e scorretto”. Poi la stoccata: “Musumeci dichiara ai giornali di voler collaborare con il M5S per portare a casa una legge migliore sui rifiuti, eppure l’esponente del suo partito che guida la commissione Ambiente dell’Ars, ventiquattro ore dopo quelle dichiarazioni, non solo ci ha tagliato fuori, ma impone tempi strettissimi per la presentazione degli emendamenti al ddl di riforma. E se avesse dichiarato il contrario, che avrebbe fatto?”.


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