Rifiuti, indagati cento lavoratori | L'assessore Russo: "Rischio di epidemie" - Live Sicilia

Rifiuti, indagati cento lavoratori | L’assessore Russo: “Rischio di epidemie”

Palermo
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Sono un centinaio le persone iscritte nel registro degli indagati dai pm di Palermo, nell’ambito dell’inchiesta sull’emergenza rifiuti nel capoluogo siciliano. Si tratta dei dipendenti dell’Amia e dell’Amia Essemme, le ditte che gestiscono la raccolta dell’immondizia e lo spazzamento delle strade in città, che avrebbero determinato il blocco delle attività nei giorni scorsi impedendo ai colleghi di lavorare. I magistrati gli contestano l’interruzione di pubblico servizio. Lo stop della raccolta ha causato gli accumuli dei rifiuti che hanno fatto scattare l’emergenza. A identificarli è stata la Digos, intervenuta durante i picchettaggi che hanno impedito agli automezzi dell’Amia di uscire dal deposito di Brancaccio. La procura indaga anche per violenza privata e frode in pubbliche forniture e sta valutando eventuali danni alla salute dopo le denunce di malori presentate da alcuni cittadini.

Russo: “Rischio di epidemie”
“L’emergenza rifiuti della città di Palermo può rivelarsi estremamente pericolosa per la salute pubblica, con il rischio di epidemie”. Lo afferma l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, in una lettera inviata al prefetto Luisa Latella, commissario straordinario del Comune di Palermo. Russo, che ha già contattato anche gli uffici dell’Asp di Palermo, invitandoli “alla massima sorveglianza della situazione”. Ed ha offerto al commissario Latella la più ampia collaborazione istituzionale per “affrontare tutti gli aspetti igienico-sanitari connessi alla insufficiente raccolta di rifiuti solidi urbani, sottolineando il pericolo di epidemie a causa della putrefazione dei rifiuti e della consequenziale proliferazione di topi”. E la situazione, come sottolineano i responsabili del servizio dell’assessorato, è “resa ancor più critica a causa delle elevate temperature di questo periodo”.

Nella lettera, Russo aggiunge che “i numerosi incendi di rifiuti e cassonetti registrati negli ultimi giorni sono causa di inquinamento ambientale e atmosferico poiché generano l’emissione di sostanze nocive come la diossina, che possono determinare conseguenze per i cittadini anche attraverso l’assunzione di alimenti contaminati”.


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