CATANIA – Arriva la tregua giudiziaria fra Comune di Catania e la società Oikos spa, ditta che dal 2011 si è aggiudicata l’appalto relativo ai servizi di nettezza urbana per la città di Catania. Di ieri è la notizia formalizzata in sede di camera di Consiglio al Tar etneo della rinuncia da parte della Oikos dell’istanza di sospensione della terza proroga del contratto scaduto per il servizio di igiene urbana e ambientale. Si tratta del prolungamento dell’appalto che, come ha sempre ribadito la Oikos, ha procurato un danno di milioni di euro all’azienda che ha presentato ricorso contro il Comune già all’epoca della prima delibera emessa nel febbraio 2016.
Una decisione maturata dai vertici dell’azienda a fronte dell’impegno assunto dal Comune di concludere in tempi brevi, poche settimane, la procedura di affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti. Il 23 febbraio, cioè all’indomani dell’incontro al Tar, la direzione Ecologia e ambiente del Comune ha infatti aperto la procedura negoziata, la gara transitoria, per l’affidamento dei servizi di igiene Urbana. Una gara “ponte” indetta in fretta e in furia dopo l’ultima, quella settennale, andata deserta a dicembre.
“La Oikos – spiega l’avvocato dell’azienda, Rocco Mauro Todero a LiveSicilia – ha voluto evitare l’insorgere di uno stato di emergenza igienico sanitaria ai danni della popolazione catanese, condizione che potrebbe infatti derivarne dall’interruzione dei servizi di Nettezza Urbana”. Un punto d’incontro fra società Oikos e Comune, ormai giunti ai ferri corti, ma reso possibile anche grazie all’accoglimento da parte del Tar della richiesta avanzata dalla Oikos di fissazione dell’udienza di merito che verrà celebrata entro l’anno. In tale sede i giudici amministrativi dovranno esprimersi a proposito delle tre proroghe imposte dal Comune di Catania. Ovvero i provvedimenti che si sono resi necessari per l’amministrazione onde evitare di lasciare la città priva di servizi fondamentali, ed emessi a causa dei vari ritardi accumulati nell’avvio delle procedure d’indizione di un nuovo capitolato d’appalto.
Una scelta che ha portato Comune e Oikos a vari scontri in tribunale. La prima proroga al 30 giugno 2016 era stata subito impugnata dai legali dell’impresa che ha sempre ritenuto illegittime le ragioni del prolungamento dell’appalto. In tale circostanza il Tar, pur riconoscendo un carattere di illegittimità della delibera di giunta con cui si prorogava il contratto per il servizio di igiene urbana e ambientale, aveva però stabilito che tale proroga non poteva ad ogni modo essere sospesa nell’interesse della cittadinanza a cui vanno garantiti i regolari espletamenti del servizio di raccolta dei rifiuti. Fermo restando però che la prima sezione staccata del Tar di Catania con l’ordinanza 305/2016 imponeva al Comune di “avviare concretamente, entro la data prevista di cessazione della disposta proroga, (il 30 giugno) e nelle forme di legge, la procedura di gara per il nuovo affidamento del servizio, quanto meno con la pubblicazione del bando di gara”. In relazione invece alla seconda proroga, il Tar il 22 settembre scorso aveva rigettato il ricorso presentato dal legale rappresentante della ditta Oikos che chiedeva la sospensione e annullamento del secondo prolungamento del contratto. Per il Tar il ricorso non si poteva accogliere perché presentato dagli amministratori ordinari di una società, Oikos, allora “sottoposta ad amministrazione straordinaria” per via dell’interdittiva antimafia, di recente decaduta. Tale decisione era stata poi ribaltata dal Cga con l’ordinanza del 16 dicembre del 2016 che decideva di non sospendere comunque la proroga in vista della scadenza fissata per il 16 dicembre.
Ma il Comune se l’è presa comoda. Tuttavia gli uffici comunali hanno confermato in più di un’occasione che per procedere con la pubblicazione del bando occorreva prima attendere il parere dell’Urega. La gara, andata deserta, inerente l’appalto della durata di sette anni per i servizi di spazzamento raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi e urbani differenziati e indifferenziati è sta indetta non a giugno, ma poco prima di Natale, appunto.