Rifiuti, un ricorso blocca la gara | Rischio emergenza in 13 Comuni - Live Sicilia

Rifiuti, un ricorso blocca la gara | Rischio emergenza in 13 Comuni

Il 31 marzo scade l'ordinanza: stop ai commissari delle Srr. E nel Palermitano un problema in più. Vertice in assessorato per scongiurare il caos.

NEL PALERMITANO
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PALERMO – Senza un ente “operativo” e senza un commissario. Tra pochi giorni, molte zone della Sicilia si troveranno in una situazione paradossale: chi gestirà la raccolta dei rifiuti?

Tra commissariamenti, poteri speciali, ordinanze in scadenza e vuoti normativi all’orizzonte, è infatti di nuovo rischio emergenza. Dal primo Aprile, sei Srr (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti) tra le province di Palermo, Agrigento, Messina e Ragusa potrebbero trovarsi nell’occhio del ciclone. Scade infatti, l’ordinanza regionale che consente i commissariamenti delle Srr. E nel Palermitano, la situazione si complica ulteriormente: un ricorso al Tar sta bloccando l’assegnazione della gestione dei rifiuti: non solo quindi, dal primo aprile scadrà il “mandato” del commissario, ma non c’è ancora certezza su chi dovrà occuparsi del settore. Tra pochi giorni, in 13 Comuni, insomma, l’emergenza potrebbe diventare realtà.

Una eterna transizione

Nel 2010 una legge regionale aveva sancito l’avvio di un regime transitorio durante cui la gestione comunale dei rifiuti sarebbe dovuta passare dagli Ato (Ambiti territorio ottimale) alle Srr, con contestuale individuazione del gestore dei servizi tramite gara d’appalto; in realtà il labirinto siciliano dei rifiuti è stato teatro di commissariamenti e conferimenti di poteri speciali, e l’auspicato nuovo regime ha trovato applicazione solo in alcune zone. Il prossimo 31 marzo, come detto, scade l’ultimo appiglio per mantenere lo status quo: un’ordinanza regionale sui commissariamenti delle Srr che non hanno ancora determinato il transito del personale dei vecchi Ato nella società.

Le Srr che dall’1 aprile potrebbero incorrere in gravi problemi gestionali sono sei: a Palermo le Srr Est e Area metropolitana, ad Agrigento le Srr Est e Ovest, a Messina la Srr Area metropolitana, e a Ragusa la Srr Provinciale, ognuna con i propri problemi legati al personale. Prendendo a esempio il capoluogo siciliano, il commissario della Srr Palermo Area metropolitana ha provveduto alla gestione dei dipendenti dislocandolo nei Comuni, e così nella Srr sono transitati il personale amministrativo e una parte di quello operativo; quanto alla Srr Palermo Est, il commissario ha garantito il servizio e l’impiantistica, ma a transitare nella società è stato solo il personale amministrativo e non quello operativo.

Un fenomeno che ha assunto via via forme diverse, giungendo a un punto di non ritorno che preoccupa i sindacati: “Il governo ponga massima attenzione alla prossima scadenza dell’ordinanza regionale fissata al 31 marzo, per scongiurare l’elevato rischio di interruzione dei servizi di raccolta a partire dal primo aprile in molti Comuni dell’Isola”, avvisano Dionisio Giordano, segretario regionale Fit Cisl Sicilia, e Pietro Caleca, segretario regionale Uiltrasporti.

I Comuni in bilico

Tra gli enti a rischio caos ci sono 13 Comuni soci dell’Srr Palermo Est (Altavilla Milicia, Baucina, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Cefalù, Cerda, Ciminna, Mezzojuso, Sciara, Trabia, Ventimiglia di Sicilia e Villafrati), risultati fuori dalle tempistiche di affidamento del servizio gestione rifiuti tramite gara d’appalto; così l’Srr si era occupata di predisporre gli atti opportuni e quindi indire la gara, nel 2017. L’aggiudicazione definitiva è arrivata nel gennaio 2019, ma non c’è stato un seguito concreto: un’impugnativa dell’impresa classificatasi al secondo posto ha bloccato la gara, e ieri il giudice ha deciso di riservarsi il tempo necessario a emettere un provvedimento più completo in materia. E così, il rischio è che tutto si fermi.

Il timore dei sindaci

In un documento congiunto i sindaci dei 13 Comuni esprimono la propria preoccupazione in vista del 31 marzo, ipotizzando “una grave crisi igienico sanitaria” in caso di mancata proroga della gestione commissariale del sistema rifiuti in Sicilia. Proroga che però, appunto, non è più una soluzione prevista dalla legge. Secondo Fit Cisl Sicilia e Uiltrasporti, “le indiscrezioni di queste ore indirizzano la soluzione verso la presa in carico della questione da parte delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi. Noi – continuano i sindacati – esortiamo il presidente Musumeci ad approvare con urgenza un decreto che possa consentire all’attuale sistema dei commissari di portare a compimento il lavoro di passaggio di tutti i lavoratori aventi diritto”.

Il vertice in assessorato

Un’emergenza che tuttora si cerca di scongiurare con ogni mezzo, come testimonierebbe un vertice in programma stamattina tra l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, e il sindaco di Cefalù e attuale presidente dell’Srr Palermo Est, Rosario Lapunzina. Dagli uffici dell’assessorato viene confermata la volontà di Pierobon di giungere a un provvedimento che riconduca le responsabilità della gestione dei rifiuti agli enti locali, supportato dal già esistente piano rifiuti anti emergenze, puntando anche a un’ulteriore crescita della raccolta differenziata e accelerando sulle criticità del settore impiantistica.


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