PALERMO – Tutto pronto per la firma dell’accordo di programma da parte della presidenza del Consiglio dei ministri per il rilancio del Cantiere Navale di Palermo. Il testo dell’accordo nei giorni scorsi, come stabilito, è stato presentato al governo dall’Autorità portuale e da Fincantieri. La Fiom, in un incontro che si è svolto oggi a Palermo tra le organizzazioni sindacali di categoria e i rappresentanti di Di Maio in Sicilia, ha sollecitato il governo a fare la sua parte.
“Il governo proceda rapidamente secondo gli accordi. Luigi Di Maio, a novembre, ha preso l’impegno, durante l’incontro allo stabilimento Fincantieri di Palermo, di procedere in tempi rapidi. A questo punto ci aspettiamo una convocazione in tempi brevissimi”. Lo hanno ribadito oggi Angela Biondi e Francesco Foti, della Fiom Cgil Palermo, al portavoce del vice premier, Giorgio Trizzino, durante il confronto per fare il punto sulla firma dell’accordo di programma per il finanziamento promesso dal governo per il rilancio del Cantiere navale di Palermo.
Il protocollo tra l’Autorità Portuale di Palermo e Fincantieri, firmato il 28 dicembre scorso, ha definito il know how dello stabilimento, con una redistribuzione delle aree industriali assegnate a Fincantieri, investimenti per 20 milioni di euro e carichi di lavoro per il triennio 2019-2021 di oltre tre milioni di ore, sufficienti a saturare il lavoro per i dipendenti diretti e dell’indotto.
Il passo successivo ora spetta alla presidenza del Consiglio dei Ministri. Luigi Di Maio, a novembre, in occasione di una visita allo stabilimento di Palermo, ha preso l’impegno con le organizzazioni sindacali a convocare un tavolo per la stesura di un accordo di programma per mettere a disposizione 80 milioni di euro per il completamento del bacino 150 mila tonnellate, opera necessaria al rilancio del cantiere in un’ottica di reindustrializzazione dello stabilimento.
“Oggi abbiamo anche chiesto notizie sulle intenzioni della Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria delle aree limitrofe che riguardano l’ex Manifattura Tabacchi, il campo di calcio e le palazzine esterne ex mensa ed ex dopolavoro – aggiungono Biondi e Foti – Abbiamo ribadito quanto sostenuto da sempre: non ci può essere riqualificazione di queste aree in contrasto con la vocazione industriale del cantiere. Siamo fiduciosi del fatto che Orlando, all’incontro che abbiamo chiesto, condividerà le nostre ragioni e sarà al fianco dei lavoratori, come è avvenuto in passato, epoca in cui il progetto prevedeva la realizzazione di un albergo all’interno di queste aree.”
Dopo l’iniziativa di Fiom e di Cgil “Parla il Cantiere” del 3 luglio scorso, a cui hanno partecipato rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, della Regione Siciliana, del Comune di Palermo e la stessa Autorità Portuale, insieme all’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, e a Maurizio Landini per la Cgil nazionale, tutte le istituzioni presenti e Fincantieri hanno assunto l’impegno di lavorare per produrre atti concreti per riportare il cantiere di Palermo al pari dei cantieri del Nord.
“Ora si deve solo andare avanti e con continuità e celerità – proseguono Angela Biondi e Francesco Foti della Fiom Cgil Palermo -. Da troppi anni i tempi della politica hanno portato ad una penalizzazione del nostro territorio. Prova ne è che dal 1982 si parla del bacino in muratura da 150 mila tonnellate e oggi, dopo 27 anni, siamo finalmente all’ultimo passo per lo stanziamento dei fondi necessari per il completamento dell’opera che, oltre ad essere strategica per il futuro del cantiere, darebbe immediato lavoro a centinaia di lavoratori edili. E anche dei bacini galleggianti – concludono i due sindacalisti – di proprietà della Regione siciliana, si è iniziato a discuterne prima con il governo Cuffaro, poi con quelli di Lombardo e Crocetta e adesso con Musumeci. Ma siamo ancora in attesa di sapere quello che la Regione intende fare sugli investimenti previsti per il Cantiere di Palermo. Per questo abbiamo chiesto all’onorevole Trizzino di sollecitare la convocazione per la ratifica dell’accordo di programma”.