Rimpasto, nuova grana per Orlando| Maggioranza in fibrillazione - Live Sicilia

Rimpasto, nuova grana per Orlando| Maggioranza in fibrillazione

Sinistra Comune chiede la nuova giunta, ma al coro si uniscono tutti i partiti.

PALERMO – Archiviato il bilancio, al comune di Palermo si torna a parlare di rimpasto. Un tema molto sentito in questi ultimi mesi, oggetto di scontri anche all’interno della maggioranza ma che il sindaco Orlando aveva rimandato a dopo l’approvazione del previsionale, così da sgombrare il campo da equivoci e non farsi tirare per la giacchetta.

La manovra è stata votata lunedì mattina e, dopo neanche 24 ore, è arrivata una nota con cui Sinistra Comune ripropone il rilancio dell’azione amministrativa e, di conseguenza, la richiesta di una nuova giunta. “Con l’approvazione del Bilancio di previsione 2018 si è chiusa la fase di transizione del governo della città – dicono i portavoce Luigi Carollo, Mariangela Di Gangi e Antonella Leto – È necessario rilanciare subito, con un governo politico all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte, le scelte che renderanno irreversibile la trasformazione di Palermo. Un rallentamento rischierebbe di vanificare le conquiste degli anni scorsi, aprendo la strada ai nemici della città”.

Insomma, per Sc il rimpasto serve e anche subito. La settimana scorsa, del resto, la maggioranza è andata in frantumi sia sulla Reset che sulla Rap, con Sicilia Futura che alla fine ha sì votato gli emendamenti al bilancio, ma non senza qualche perplessità. Mal di pancia che hanno creato a loro volta malumori all’interno di una compagine politica, quella orlandiana, che sembra da tempo allo sbando e senza punti di riferimento.

“La nuova giunta dovrà dimostrare come l’investimento sulla cultura, sull’inclusione e sui diritti di cittadinanza può conciliarsi con la piena efficienza dei servizi pubblici, con l’impegno per combattere ogni forma di povertà e rispondere alla dolorosa vertenza sociale della cosiddetta ‘emergenza abitativa’. Solo così, infatti, si può valorizzare quanto di positivo è stato fatto in questi anni ed impedire che nel 2022 anche a Palermo sia al governo la miscela nefasta di sovranismo e populismo che guida in questo momento il Paese – continua Sinistra Comune – Da oggi, quindi, è nostro auspicio che la parola d’ordine sia ‘rilancio’ e non rimpasto. Per noi è indispensabile che al centro del confronto col sindaco ci sia l’individuazione delle priorità programmatiche per i prossimi tre anni di governo della città. I nomi delle donne e degli uomini che dovranno attuarle non potranno che essere conseguenza di questo dialogo. Sinistra Comune, da oggi, intende discutere solo di questo e determinerà il futuro della propria azione politica, con le pratiche democratiche e partecipate che ci caratterizzano sin dalla nascita, in connessione con gli esiti di questo confronto politico col sindaco Leoluca Orlando”.

Una richiesta che non rimane isolata. “Noi siamo alleati di Orlando e non cerchiamo poltrone – dice il capogruppo di Sicilia Futura, Gianluca Inzerillo – Ma ci sta a cuore la città e i tempi sono maturi, così come ha detto lo stesso sindaco: è pertanto necessario il rilancio dell’azione amministrativa sia per il Comune che per le aziende che, senza cda, vivono un momento di stasi. Serve un cambiamento di rotta e servono, in tempi brevi, nuovi contratti di servizio: porrò il tema già dalla prossima conferenza dei capigruppo”.

Ma a chiedere posti in giunta sono anche i consiglieri eletti nelle liste del Professore. “Completato il bilancio 2018, atto necessario per salvare i trasferimenti e stabilizzazioni, è indispensabile avviare una nuova fase del governo della città – dice il capogruppo del Mov139 Sandro Terrani – Ribadiamo il nostro ruolo nel nuovo rimpasto, cosa che abbiamo già detto al sindaco nel corso di un vertice due mesi fa. Siamo pronti a contribuire al rilancio della città, esprimendo anche noi un nome di alta professionalità ed esperienza che possa dare una fattiva collaborazione alla nuova giunta”.

Chi non sembra avere fretta è invece il Partito Democratico, alle prese con il congresso regionale e, a seguire, la corsa per la segreteria nazionale. “Il sindaco ha ribadito più volte la necessità di un rilancio politico e amministrativo dell’azione di governo, anche mediante una rimodulazione della giunta che tenga conto delle esigenze della città e delle priorità individuate nel programma che ci ha portati a vincere le elezioni – dice il capogruppo dem Dario Chinnici – E’ innegabile che serva un cambio di passo, ma questo non può di certo avvenire sulla spinta di singole parti o tanto per occupare poltrone: serve un ragionamento più ampio che prima individui obiettivi di breve, medio e lungo termine, tracci le linee guida per il resto della sindacatura e confermi con chiarezza il profilo politico che ci ha caratterizzati finora e soltanto dopo si potrà discutere di chi potrà incarnare al meglio questo processo politico, ascoltando le richieste dei partiti. Invertire l’ordine delle cose o non rispettare i tempi della politica rischia solo di creare confusione”.

Dal sindaco, per il momento, nessuna risposta ma è evidente che le fibrillazioni della maggioranza sono destinate a crescere col passare dei giorni. Del resto nei prossimi sei mesi, ossia da qui alle Europee, lo scenario politico nazionale ma anche locale potrebbe cambiare profondamente a seconda degli esiti elettorali e delle dinamiche interne ai vari partiti, tra incognite sul Pd e tentativi di far rinascere un centrodestra vecchio modello che avrebbe, a quel punto, più di un’aspirazione su Palazzo delle Aquile. Il che rende anche la situazione al Comune più fluida che mai.

“Se rimpasto vuol dire spartizione di poltrone, così come hanno fatto con le aziende, siamo contrari anche perché i problemi dellla città non si risolvono cambiando le persone per comodità di poltrona, ma puntando sulla competenza – dice il capogruppo di Forza italia Giulio Tantillo – Prima di cambiare occcorre mettere in ordine il futuro bilancio, rimodulare i contratti di servizio delle partecipate, i piani industriali e le nuove piante organiche. Solo così si potranno garantire i servizi essenziali che mancano alla città. Certo, alcuni assessori non sono stati all’altezza del compito loro affidato ma cambiare vuol dire innovare e in verità di nuovo, al comune di Palermo, si è visto ben poco. Come diceva un grande poeta siciliano, ‘quando i giochi sembrano fatti, meglio ricominciare tutto daccapo’“.


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